Victor Campenaerts, belga due volte campione d’Europa a cronometro, in forza alla Lotto-Soudal, sta preparando da più di un mese il proprio record dell’ora in Namibia.
Campenaerts dovrebbe tentare di battere il record, detenuto da Bradley Wiggins dal 2015 (54,526km), in Messico, ad Aguascalientes, ma non prima di avere trovato i fondi per farlo, quantificati in almeno 100.000eu, cosa che la sua squadra sta cercando di fare. Nel frattempo si allena in Namibia, un posto esotico, che è stato in parte l’oggetto di una inusuale lamentela per un ciclista: il non essere mai stato sottoposto a controlli antidoping da quando si trova in Africa. Cosi Campenaerts al quotidiano belga Het Laatse Nieuws:
“Normalmente uno stage come questo, cosi lontano ed esotico avrebbe dovuto allertare le istanze del ciclismo, che avrebbero potuto immaginare che volessi sfuggire ai controlli, ma non ne ho ancora fatti da quando sono arrivato qui. E’ inquietante. Evidentemente sarebbe un investimento inutile inviare qui qualcuno per controllarmi, visto che sono pulito, ma sono il solo a saperlo. E’ frustrante non aver avuto visite di alcun controllore. Ho voluto anche scrivergli nei miei Whereabouts (la piattaforma di localizzazione obbligatoria per i ciclisti -ndr-) di venirmi a trovare“.
Un appello che è stato visto da qualcuno come un attacco indiretto a qualche suo avversario, ma Campenaerts smorza ogni polemica sul nascere: “Non sto insinuando niente su Rohan Dennis e Tom Dumoulin (1° e 2° davanti a lui agli scorsi mondiali a cronometro -ndr-) che hanno sempre avuto una progressione logica, ma mi sarebbe piaciuto che fossero stati controllati anche loro se avessero fatto uno stage molto lontano“.
Campenaerts ha scelto la Namibia per allenarsi con bel tempo stabile ed evitare di ammalarsi, anche se al prezzo di farlo in strade non sempre perfette.
Resta il dubbio che questa “strana” richiesta abbia nel mirino qualche collega o in generale la pratica di allenarsi in posti esotici.
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