Canyon presenta la nuova Speedmax CFR TT Disc

19

[Comunicato stampa] Nella lotta contro il tempo ai massimi livelli, ogni ultimo millisecondo, ogni minuscolo dettaglio, può fare la differenza tra il fallimento e la gloria. Sono proprio l’efficienza aerodinamica totale e gli eccezionali valori di rigidità-peso che separano una bici da cronometro di classe mondiale da una che è semplicemente straordinaria. La nuovissima Speedmax CFR TT Disc rappresenta l’ultima generazione di una delle bici da cronometro più veloci e di maggior successo presenti sul mercato. Questo è molto più di un semplice aggiornamento. È un mandato. In assetto pro-level CFR, abbiamo creato questa versione di Speedmax Disc, approvata dall’UCI, per una sola ragione: non solo per battere il tempo, ma per distruggerlo. E arriva giusto in tempo per il primo Grand Tour del 2021.

CFR sta per Canyon Factory Racing, un marchio sinonimo di gare ciclistiche di livello mondiale. Da Movistar ad Alpecin-Fenix, Arkea-Samsic e CANYON//SRAM Racing: i nostri atleti sono tra i migliori al mondo, con standard esigenti da soddisfare. Quindi, quando si è trattato di creare la migliore bici da cronometro, abbiamo chiesto un loro contributo. E la Speedmax CFR TT Disc è il risultato dei nostri sforzi: una macchina da cronometro costruita appositamente e progettata con precisione per estrarre ogni goccia di velocità da ogni watt che il ciclista può generare.

In termini di componenti, la bici è dotata di componentistica di altissima qualità, su tutta la linea. Ruote Zipp in carbonio premium: Super 9 Disc al posteriore, 808 Firecrest all’anteriore. Gruppo SRAM Red AXS eTap, comprese le estensioni Vuka Shift e il supporto integrato per l’unità GPS. Completiamo l’allestimento con un’altra serie di dettagli premium: poggiagomiti Ergon top di gamma, una sella Selle Italia Watt e ruote Ceramic Speed Pulley. Ma il vero punto forte della Speedmax CFR TT Disc è il telaio stesso – l’incredibile risultato di un intenso sforzo da parte degli ingegneri di classe mondiale di Canyon. Un peso del telaio ridotto a soli 1030 g* (in taglia M) e una leggera forcella di 500 g* creano valori di rigidità rispetto al peso incredibili. Inoltre, grazie all’ottimizzazione aerodinamica avanzata, la bici risparmia 2,7 watt rispetto al modello precedente, nonostante il passaggio ai freni a disco. I nuovissimi braccioli sono regolabili tramite distanziali – ma ora, sono impostati più vicini l’uno all’altro, fuori dalla scatola, e sono progettati per soddisfare tutti i requisiti del moderno bike fitting adjustment. 

Ci sono due differenze chiave rispetto alla versione Triathlon della Speedmax. In primo luogo, la Speedmax TT elimina tutte le opzioni di stoccaggio e nutrizione, indispensabili per i nostri triatleti di alto livello – tra cui Jan Frodeno, Lionel Sanders, Patrick Lange, Imogen Simmonds e Laura Philipp – nelle estenuanti gare a lunga distanza. In secondo luogo, il telaio presenta anche nuove forme di tubo appositamente sviluppate e approvate dell’UCI, rendendolo un modello veramente distintivo. In breve, questa è una bicicletta sviluppata nel perseguimento di un unico obiettivo: fornire tutto ciò che serve per vincere una gara a cronometro. Niente di più. E assolutamente niente di meno.

La nuova Speedmax CFR TT Disc 2021 sarà disponibile in tre taglie (S-M-L) dal 5 maggio al prezzo di 9.999 €**. In esclusiva su canyon.com.

Commenti

  1. BDC-MAG.COM:

    Leggi tutto...
    Per quanto mi riguarda, forse la più bella TT di sempre.
    I dischi, oltre ad essere soluzione naturale, si adattano benissimo a questa tipologia di bici. Inoltre, le parti "piene" e massicce come le ruote richiamano la guarnitura AXS piena, e anche il disco volante Ceramic Speed, che di solito non posso vedere, qui pare proprio al suo posto.
  2. dave_and_roll:

    Beh fai conto che la usano anche in un Ironman...in 180km su alcuni percorsi ne dai anche più di 4.
    Poi c'è l'allenamento, se fai del lavoro specifico in salita, in discesa poi è un dramma.
    Personalmente ho la bici TT coi freni a pattino solo perché quella coi dischi era fuori budget (ho preferito investire sul di2 rispetto ai dischi), altrimenti nn avrei avuto dubbi.
    Chiaro che in una gara da TT in condizioni normali nn fanno nessuna differenza.
    E' proprio in un IM che i dischi non apportano quei vantaggi che sono il loro punto di forza (modulabilità, resistenza al fading, minore affaticamento delle mani etc.), un percorso Ironman nella media non ha dislivelli elevati, anzi spesso è un piattone, non ci sono discese alla Stelvio, la distanza obbligatoria tra concorrenti (12 m) rende le frenate prevedibili e non stressanti, anche sul bagnato, insomma su una TT rimanere ai rim non costituisce uno svantaggio... anzi.

    Che poi i costruttori spingano per uniformare i sistemi su tutte le bici è ovvio e li capisco dal punto di vista commerciale, ma da qui a decantare i vantaggi del disco su questa categoria ce ne passa.
  3. Darius:

    E' proprio in un IM che i dischi non apportano quei vantaggi che sono il loro punto di forza (modulabilità, resistenza al fading, minore affaticamento delle mani etc.), un percorso Ironman nella media non ha dislivelli elevati, anzi spesso è un piattone, non ci sono discese alla Stelvio, la distanza obbligatoria tra concorrenti (12 m) rende le frenate prevedibili e non stressanti, anche sul bagnato, insomma su una TT rimanere ai rim non costituisce uno svantaggio... anzi.

    Che poi i costruttori spingano per uniformare i sistemi su tutte le bici è ovvio e li capisco dal punto di vista commerciale, ma da qui a decantare i vantaggi del disco su questa categoria ce ne passa.
    Io non decanto niente...ho detto solo che ad avere avuto i soldi non avrei esitato un secondo a prendere i dischi perché con la TT nn ci faccio solo gare, ma anche allenamenti e giri di piacere.
    Che poi gli IM siano tutti piatti mi giunge nuova (magari cernia o klag...).
    Poi io nn guardo i prof, quelli fanno un altro mestiere a prescindere dalla bici, ma all'utente medio.
    Certo se poi sei uno che la TT la usa solo in gare TT piatte o in allenamenti su drittoni piatti, il lavoro in salita lo fai con la bdc, concordo con te che i dischi siano inutili. Così come prende quota il monocorona (per me inutile ancora su strada).
    Però ammetto di essere di parte...reputo l'introduzione del disco su strada una delle innovazioni più significative degli ultimi 20-30 anni.
Articolo precedente

Pronostici per il Giro d’Italia 2021

Articolo successivo

Matteo Spreafico sospeso per 3 anni

Gli ultimi articoli in News