Arriva la reazione ufficiale del Movimento per un Ciclismo Credibile (MPCC) riguardo uno dei propri aderenti, la squadra italiana Bardiani-CSF, la quale l’8 Maggio scorso aveva informato il movimento stesso che uno dei propri corridori aveva preso il via alla prima tappa del Giro d’Italia con un livello di cortisolemia basso.
Il MPCC aveva quindi, da regolamento proprio, invitato la squadra a non far partire il corridore e non farlo competere per 8 giorni. Le spiegazioni fornite dalla Bardiani che si è rifiutata di seguire il regolamento non sono state accettate dal MPCC, che pertanto ha convocato il Team Manager della squadra a fornire spiegazioni al consiglio di amministrazione il prossimo 8 Giugno a Lione.
Ricordiamo che secondo il regolamento del MPCC i corridori che, anche in presenza di esenzione terapeutica, assumono cortisone per via orale, rettale, intramuscolare o intravenosa devono obbligatoriamente rispettare un periodo di riposo di 8 giorni dal lavoro. E la ripresa deve necessariamente essere preceduta da un esame della cortisolemia per verificare sia a livelli normali.
Ricordiamo che questa misura preventiva è propria del MPCC e dei membri che ne hanno sottoscritto le regole (tra cui la Bardiani-CSF), mentre per l’UCI la sospensione dalle competizioni non sarebbe necessaria in questo caso.
L’identità del corridore in questione non è stata rivelata.
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