Giuseppe Saronni, ex dirigente della squadra Lampre, e vari corridori della formazione (Alessandro Ballan, Damiano Cunego, Marzio Bruseghin, Pietro Caucchioli, Mauro Santambrogio) sono stati assolti venerdì dal tribunale di Mantova in seno al procedimento aperto per presunto doping di squadra. La corte ha stabilito che i reati contestati non sussistono o non sono stati commessi. Solo due persone sono state condannate in seno all’inchiesta: Sebastian Gilmozzi, corridore amatoriale, e Guido Nigrelli, farmacista, rispettivamente a pene (sospese) di 5 ed 8 mesi di detenzione più il pagamento delle spese processuali e multe di 7000 e 4500eu. Nigrelli è stato anche sospeso dalla professione di farmacista per la durata della pena.
Il processo si era aperto nel Dicembre 2013 dopo un’inchiesta che è durata 5 anni ed ha coinvolto 28 persone rinviate a giudizio per aver “procurato, amministrato, o almeno favorito, l’utilizzazione di prodotti dopanti non giustificati da prescrizioni mediche…(…) al fine di favorire le prestazioni dei corridori del Team Lampre“.
Non era stata richiesta alcuna pena per Cunego, vincitore del Giro d’Italia 2004 e per Saronni, ma erano stati chiesti 2 anni e 40.000eu di ammenda per Ballan, campione del mondo 2008, al quale è stato praticamente troncato il finale di carriera.
Soddisfazione per la Lampre che in un comunicato ha espresso: “gratitudine per la conduzione del processo in ogni sua fase, per l’onestà intellettuale palesata e per il sostegno a vario titolo manifestato nel corso del travagliato cammino giunto finalmente alla felice e auspicata conclusione grazie all’operato della giustizia ordinaria, arrivata a giudizio prima della malaugurata ipotesi della prescrizione dei termini.
Il Tribunale di Mantova rende così giustizia a una squadra attiva nel mondo del ciclismo da quasi un quarto di secolo, ben al di sopra degli stolti e reiterati tentativi di strumentalizzazione che nel tempo hanno reso ancor più difficoltoso il cammino nel World Tour“.
Il Tribunale di Mantova rende così giustizia a una squadra attiva nel mondo del ciclismo da quasi un quarto di secolo, ben al di sopra degli stolti e reiterati tentativi di strumentalizzazione che nel tempo hanno reso ancor più difficoltoso il cammino nel World Tour“.