Probabilmente sono in molti a chiederselo durante questo Giro d’Italia 2016, e per molti è veramente un nome mai sentito quello di Steven Kruijswijk, 29 anni tra 10 giorni, olandese da Eindhoven.
Kruijswijk ha iniziato tardi nel ciclismo, a 15 anni, in un club locale della periferia di Eindhoven, ma dopo 4 anni lo ha integrato una squadra Continental Pro, la Van Vliet-EBH Advocate, per venire promosso l’anno successivo nella squadra “B” della Rabobank, la vecchia “nazionale” dei professionisti olandese, con cui diventa campione nazionale U23.
Nel 2007 viene schierato con questa squadra al prestigioso Tour de l’Avenir assieme ai due connazionali, ben più noti, Lars Boom (ora Astana) e Bauke Mollema (ora Trek-Segafredo) che con quest’ultimo vincerà la prova.
Nel 2010 passa nella Rabobank prima formazione, e si fa subito notare per le qualità di scalatore alla Vuelta a Burgos, nonostante la statura di 178cm, che pero’ grazie alla magrezza e le spalle larghissime (è soprannominato “attaccapanni”) sembrano di più. Lo stesso anno sostituisce Oscar Freire, infortunato, al Giro d’Italia chiudendo 18°.
L’anno seguente il salto di qualità con la vittoria nella tappa regina del Tour de Suisse ed il 3° posto in generale dietro Levi Leipheimer e Damiano Cunego. Al Giro dello stesso anno si conferma terminando 8°.
I due anni seguenti invece lo riportano nell’anonimato per via di un problema ad un’arteria femorale per cui viene operato (problema che si tirava dietro dal 2008), corre, ma manca di potenza e arranca (8° al Tour de Suisse e 33° al Tour de France 2012). Il 2013 lo passa invece convalescente.
Nel 2014 durante la 6^tappa del Giro d’Italia rimane coinvolto in una caduta di gruppo e si frattura una spalla. Continua, ma si ritira alla 9^tappa. In Agosto ritorna competitivo vincendo l’Arctic Race of Norway davanti Alexander Kristoff (Katusha) ed il compagno Nordhaug (Belkin, -una delle successive incarnazioni della Rabobank-).
Nel 2015 una nuova svolta, sempre al Giro d’Italia, dove per sua ammissione capisce che può “ambire non solo a vittorie di tappa grazie alle mie doti di Diesel”. Finisce 7° dando battaglia (2°) a Contador e Landa (vincitore di tappa) nella 16^tappa. Conquista la maglia blu passando in testa sul Mortirolo, e chiuderà 3° in questa classifica dietro Visconti e Landa.
Sempre considerato una riserva rispetto ai vari Laurens Ten Dam, Bauke Mollema, Milko Keldermann e Robert Gesink potrebbe quest’anno essere la sorpresa del Giro d’Italia, in questo suo primo anno da capitano assoluto della Lotto-Jumbo.Nl., anche se i compagni non lo supportano proprio come si meriterebbe (per stessa ammissione loro).
Kruijswijk è per ora quindi la classica sorpresa che non piace ad organizzatori e tifosi, ma la maglia rosa se la sta meritando.
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