Categorie: Magazine

Ci sarà una fusione tra due squadre nel WT?

Ormai da tempo continuano persistenti le voci di una fusione tra due squadre facenti parti del World Tour, ovvero la Ineos-Grenadiers e la Soudal-QuickStep. In realtà si parla anche di una terza squadra che potrebbe essere oggetto di questa fusione, ma andiamo con ordine.

Zdenek Bakala e Patrick Lefevere

Da ormai molto tempo il team manager della QuickStep, il 68enne Patrick Lefevere si è aperto in varie interviste alla possibilità di vendere la squadra (creata da lui nel 2003), ma viene spesso dimenticato che Lefévere possiede solo il 20% della QuickStep. Il proprietario di maggioranza che detiene l’80% della stessa dal 2010 è l’uomo d’affari ceco Zdenek Bakala, e tra i due uomini i rapporti sembrano essere diventati tesi, come ha riportato a luglio il quotidiano olandese Algemeen Dagblad. Nel corso del tempo si sono rincorse varie voci riguardo la vendita della squadra a diverse entità, da investitori americani ad altri magnati belgi, ma senza che mai si sia concretizzato, e come una volta riportato dallo stesso Lefevère, a causa delle non appetibili offerte ricevute (che appunto poi andrebbero divise 20-80% tra lui e Bakala, ed avendo quest’ultimo una fortuna personale stimata tra i 500 e 800 milioni di euro ha ambizioni presumibilmente diverse da quelle di Lefevère).

E’ in questo contesto che si inserisce la Ineos-Grenadiers, da ormai più di un decennio la squadra con il budget più ricco del WorldTour e dominatrice per anni al Tour de France. Quest’anno la squadra britannica ha annunciato la partenza di una lunga serie di corridori (i più importanti Tao Geoghegan-Hart, Pavel Sivakov e Daniel Martinez), tanto da avere al momento 15 soli corridori (dai 30 attuali) sotto contratto per il 2024, e rimanendo molto ambigua sul rinnovo o meno di alcuni corridori importanti, come lo spagnolo Carlos Rodriguez, che al momento pare essere l’unico a poter dare una qualche garanzia come capitano nei grandi giri. Una cosa abbastanza sorprendente per una squadra cosi ricca ed ambiziosa.

La voce della fusione ha cominciato a girare insistentemente dopo che la Ineos si è interessata a Remco Evenepoel intavolando delle trattative che hanno anche parecchio destabilizzato sia la QuickStep che l’entourage del campione belga. L’interesse per l’ex-campione del mondo è comprensibile proprio per la necessità della squadra britannica di tornare competitiva nei GT, dopo che ormai l’epoca di Chris Froome è pressoché dimenticata, quella di Geraint Thomas è agli sgoccioli e Egan Bernal non sembra in grado di tornare ai livelli pre-incidente.

L’ostacolo evidente contro cui si è incagliata la trattativa è il contratto di Evenepoel, blindato da Lefevère sino al 2026 con clausole di rescissione anticipata altissime. Jim Ratcliff, il miliardario britannico proprietario del colosso chimico britannico e della squadra avrebbe però avuto l’idea di aggirare l’ostacolo acquistando la struttura della Soudal-Quick Step e fonderla con la propria squadra, mettendo cosi le mani su Remco Evenepoel.

Quanto accaduto dal 1° agosto, con l’apertura della finestra temporale per i trasferimenti, anche questo piano della Ineos pare però sgonfiato. Patrick Lefevere ha annunciato sette trasferimenti in entrata (Mikel Landa, Ayco Bastiaens e cinque promettenti corridori under 23), arrivando cosi attualmente a 21 corridori sotto contratto per la prossima stagione, con altri trasferimenti firmati ma non ancora annunciati, più i rinnovi. Se si aggiungessero i 15 corridori della Ineos si arriverebbe a 36 corridori, almeno sei di troppo per una squadra World Tour. Quindi la pista sembra non portare da nessuna parte.

Ecco quindi che sono entrate in gioco altre due entità per portare a compimento questa fusione. La prima è la Jumbo-Visma, lo squadrone olandese dominatore della stagione, il quale sta per perdere lo sponsor principale, la catena di supermercati Jumbo, e secondo indiscrezioni ci sarebbero stati dei contatti tra Bakala e Richard Plugge, il Team manager degli olandesi, anche se poi quest’ultimo starebbe preferendo la strada che porta all’Arabia Saudita, paese facente parte di una parte di mondo molto interessata al ciclismo recentemente, ma che al contrario degli Emirati Arabi o del Bahrain non ha ancora investito nel settore.

Ecco che resta quindi un ultimo nome, che è uscito ai microfoni di Eurosport, ovvero la formazione spagnola Movistar. Questa storica squadra, guidata da Eusebio Unzué, ora assieme al figlio, dopo 44 anni (precedentemente come Reynolds, Banesto, Illes Baleares e Caisse d’Épargne) sarebbe in difficoltà, con vari sponsor che vorrebbero migliori risultati e cercano alternative. L’associazione Movistar-Ineos è probabilmente avvenuta perché anche la squadra spagnola ha per ora fatto una campagna acquisti molto bizzarra, anzi, si potrebbe dire che non l’ha fatta proprio, dato che per il 2024 ha per ora sotto contratto solo 7 corridori! (3 per il 2025).

Ben 20 corridori della Movistar raggiungono la fine dei loro contratti al termine della stagione 2023, ma non sono ancora stati prolungati. Se si considera quindi solo la squadra attuale per il 2024, una fusione tra Ineos e Movistar sarebbe possibile dal punto di vista delle dimensioni delle due squadre, che, combinate avrebbero 22 corridori per il 2024, con spazio quindi per altri 8 corridori tra rinnovi o nuovi acquisti.

Altro elemento intrigante è Carlos Rodriguez,  il giovane 22enne talento spagnolo quest’estate ha vinto una tappa e conquistato il 5° posto al Tour de France. Ebbene Rodriguez è da tempo dato come partente per la Movistar, ma la squadra spagnola non ha ancora annunciato il suo arrivo e, dall’altra parte la Ineos non ha ancora annunciato la sua partenza.

Tanti elementi che chiaramente possono essere solo classificati come fantaciclismo, ma le voci sono sempre più insistenti riguardo una campagna acquisti “strana” per questa stagione, e con anche alcune che parlano esplicitamente di un dossier riguardante la fusione tra due squadre arrivato alle scrivanie dell’UCI che proprio in questo periodo cominciano ad essere occupate dai dossier di applicazione per le licenze della prossima stagione.

Insomma, uno scenario nuovo ed imprevisto, che potrebbe poi portare ad altre conseguenze, come un eventuale posto vacante nel WorldTour, che chiaramente farebbe gola a molte squadre.

Condividi
Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

Articoli recenti

Winter Cup 2024: chi letarga non piglia pesci!

Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e…

12/11/2024

Romain Bardet si ritira da un ciclismo “accelerato”

Romain Bardet (Team DSM-Firmenich) 34enne francese è ormai a fine carriera: la concluderà il prossimo…

12/11/2024

Piccolo budget grandi difficoltà

A fronte di poche squadre World Tour con budget pressoché illimitati ci sono le altre…

11/11/2024

Il giovane Miel Dekien deceduto in un incidente d’auto

Il ciclismo belga è di nuovo in lutto. Il giovane ciclista 18enne Miel Dekien è…

11/11/2024

Mark Cavendish appende la bici al chiodo

Ed alla fine è arrivato il momento del ritiro anche per Mark Cavendish. Lo sprinter…

09/11/2024

Il caso Strava Leaks rivela la posizione dei leader mondiali

Non è la prima volta che Strava sale alla ribalta per questioni di sicurezza: nel…

08/11/2024