Colnago aggiunge l’opzione Rim Brake alla gamma C68

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Colnago guarda agli appassionati dei freni tradizionali, proponendo la sua ammiraglia, la C68, per freni Rim.

[Comunicato stampa]La famiglia di biciclette della serie C rappresenta la gamma più diversificata di telai drop bar ad alte prestazioni nei 70 anni di storia di Colnago. La C68 Rim Brake si posiziona accanto alle bici Road, Allroad, Road Ti e Gravel che condividono lo stesso nome: il C68.

Essendo parte della famiglia C68,  anche la C68 Rim Brake è un telaio modulare, interamente costruito in Italia, assemblato a mano a Cambiago utilizzando il processo artigianale della serie C.

Presentare una bici con freni a pattino nel 2024 è una scelta che potrebbe essere percepita come “non convenzionale”, considerando le attuali tendenze del mercato. Ancor più perché è realizzata da Colnago, il marchio che per primo ha introdotto i freni a disco idraulici su una bicicletta da strada nel 2013, prima di tutti i grandi produttori.

Questa bicicletta, tuttavia, è stata progettata e messa in produzione appositamente per i ciclisti ancora affezionati al tradizionale sistema di freni a pattino.

Per queste persone è ormai quasi impossibile trovare un telaio moderno con freni tradizionali. Colnago vuole essere al fianco di questi ciclisti appassionati e dedicati e lo fa con la sua bicicletta più prestigiosa: la C68.

Sono state introdotte diverse novità nella piattaforma C68 per renderla pronta per i freni rim.

  • La forcella è stata modificata per ospitare un sistema frenante dual pivot.
  • I foderi alti sono stati profondamente rivisti dal punto di vista strutturale per ospitare il ponte dei freni.
  • I forcellini (dropout) sono stati realizzati in titanio, un metallo che si lega perfettamente alla fibra di carbonio senza alcun rischio di ossidazione o danneggiamento della struttura.

Le biciclette della famiglia C68 sono realizzate con una struttura modulare che è il cuore del progetto e ne costituisce l’eccellenza. Incollare le varie parti del telaio, invece di assemblarle all’interno di uno stampo come avviene per i telai monoscocca, rappresenta un’unicità.

Questa caratteristica ci permette di personalizzare al massimo il telaio, anche per lotti di produzione molto piccoli. Questa versione del C68 con freni rim è possibile proprio grazie a questa metodologia di costruzione modulare.

Il telaio Colnago Rim Brake è un prodotto nato dalla passione e dall’amore per il ciclismo. È un telaio che trascende il tempo e le tendenze. Per la sua natura speciale e di nicchia, pochissime persone potranno vantarsi di possederne uno. E questo lo rende ancora più speciale.

Poiché il C68 è un prodotto artigianale, fatto a mano e modulare, siamo in grado di creare telai destinati a una clientela di nicchia come il C68 Rim Brake in modo sostenibile.

Questo è in linea con la storia di Colnago, che da sempre – alla ricerca dello straordinario – non ha mai avuto paura di lanciarsi in progetti quasi “su misura” e limitati nei numeri.

il C68 Rim Brake è compatibile con le pinze a doppio perno (dual pivot).

Per quanto riguarda i gruppi, il C68 Rim Brake è compatibile solo con i gruppi elettronici.

 

Ad esempio, il C68 Rim Brake è compatibile con

  • Campagnolo Super Record EPS Groupset 2×12 – Mechanical Rim Brakes
  • Shimano Dura-Ace Di2 R9250 2x12v Rim Brake
    Sram Force eTap AXS 2X Rim Brake Groupset

Questa bicicletta è disponibile solo come kit telaio.

Il kit telaio comprende:

  • Telaio
  • Forcella
  • Reggisella
  • Cuffia

(attacco manubrio e manubrio non inclusi)

Prezzi al dettaglio suggeriti:

  • ITA: € 6,650

Sito Colnago C68 Rim

Commenti

  1. Violinbici:

    Ma il mercato è circonvenzione di incapaci per l'80% (minimo). La pubblicità in primis è una scienza quasi esatta...se proponi allo sfinimento un prodotto lo venderai di certo ad una buona percentuale di clienti.
    Prova ad avere un prodotto splendido e a non pubblicizzarlo e ne venderai 2, se va bene.


    La narrazione fa la differenza per le masse, non il prodotto.

    Se trovi la narrazione giusta la A3 (che è sempre stata cara) la vendi comunque. Viceversa non venderesti neanche un lingotto d'oro al prezzo delle patate
    Visione semplicistica, il contenuto/prodotto e il marketing devono andare a braccetto per ottenere un successo di mercato, se manca una delle due non funziona, non c’e’ marketing che tenga, se un prodotto è una ciofeca non avra’ mai successo alla lunga (al massimo convincerai qualche early adopter che poi sancira’ la tua fine evidenziando ill reale valore del prodotto).

    Tornando al topic del thread, questa operazione nostalgia del c68 rim a 6000€ e passa per il solo kit è possibile ora, se la avessero fatta 5 anni fa con lo stesso marketing quando ancora c’erano altre bici rim giudicate obsolete dal mercato non avrebbe funzionato (e non e’ detto che funzioni nemmeno ora, vedremo)
  2. mika:

    Vedi caro Lumi, è qui che si sbaglia. Incasellare una categoria di persone che in qualche modo ha operato delle valutazioni tecnico pratiche, se vogliamo mosse certo anche da una componente emozionale più o meno residuale, sotto il titolo di "nostalgici" non fa bene al confronto nè porta lustro a chi sposa tesi differenti. Il termine nostalgico è del tutto riduttivo, forse financo largamente inappropriato, ed in questo caso ha anche un'accezione poco simpatica. Non ci si lamenti poi se le considerazioni del chiamato in causa abbiano lo stesso tenore. Dove si vuole andare così?

    Per rimanere in ambito auto io ormai da 15 anni utilizzo il cambio automatico e reputo il cambio meccanico anacronistico, per molti motivi. Eppure c'è una categoria di persone legate alla vecchia tipologia di trasmissione che ripudiano quella automatica e mai la vorrebbero installata sulla loro auto. Punti di vista, tutti validi.
    Non ho letto tutta la discussione perche' mi avrebbe triturato i cosiddetti, ma andando cosi' a caso a me pare che ambo i campi si dilettino a perculare velatamente. Altrimenti non capisco perche' ci si offende per essere chiamati nostalgici (vogliamo dire "tradizionalisti" allora?), poi pero' si puo' scrivere "in una popolazione che invecchia vendere cazzate è più difficile" e ""è stata fatta sparire una tecnologia che andava bene a molta gente, non necessariamente rincoglionita" suggerendo che chi utilizzi i dischi sia un giovane boccalone che e' forse pure rincoglionito.
  3. robeambro:

    Non ho letto tutta la discussione perche' mi avrebbe triturato i cosiddetti, ma andando cosi' a caso a me pare che ambo i campi si dilettino a perculare velatamente. Altrimenti non capisco perche' ci si offende per essere chiamati nostalgici (vogliamo dire "tradizionalisti" allora?), poi pero' si puo' scrivere "in una popolazione che invecchia vendere cazzate è più difficile" e ""è stata fatta sparire una tecnologia che andava bene a molta gente, non necessariamente rincoglionita" suggerendo che chi utilizzi i dischi sia un giovane boccalone che e' forse pure rincoglionito.
    Lo hanno fatto passare per un cambio di paradigma. Cosa che non e' affatto.

    E' un cambio di produzione che sceglie uno standard ben preciso in un momento in cui il mercato era in auge.
    Cambio di paradigma per i produttori.

    Quello standard ha fatto in modo che chiinque dovesse adeguarsi in nome di un progresso tecnico di entita' molto discutibile per il fruitore finale.

    Sul breve chi vuole essere a (accentato) la page deve adeguarsi e buttare tutto perche' le ruote non sono compatibili.

    Vuoi ruote di nuova concezione non di supernicchia? Tutto disc, mi spiace.

    Nnon potevi scegliere e qui sta la debolezza dell'operazione.
    Le tecnologie si affiancano eppoi si decide, cosi' dovrebbe funzionare la cosa.
    Non e' andata cosi'. Mica mi faccio esplodere davanti alla giant ma l'hanno gestita male dal mio punto di vista.
    Pensiero critico il mio Condiviso sottotraccia o meno da molte persone.
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