La 108esima edizione de Il Lombardia, 260 km da Como a Bergamo, è stata vinta oggi da Daniel Martin della Garmin Sharp davanti a Alejandro Valverde della Movistar Team e Rui Costa della Lampre-Merida. Il vincitore è stato premiato dal presidente dell’UCI Brian Cookson.
1. Daniel Martin (Garmin Sharp) in 6h25’33” alla media di 40,461 km/h
2. Alejandro Valverde (Movistar Team) a 1″
3. Rui Alberto Faria Da Costa (Lampre – Merida) s.t.
Dopo la corsa il vincitore ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai media:
La mossa vincente: “Ho percepito un momento d’esitazione. Non credo che gli altri corridori si fossero resi conto che ero lì con loro, perché sono rimasto sempre in ultima posizione. Una volta presa velocità, sapevo di avere un piccolo vantaggio, poi è stata solo questione di non cadere. Ho una serie di precedenti con cadute all’ultima curva – al Lombardia lo scorso anno e alla Liegi-Bastogne-Liegi. È incredibile, non ho parole.”
Coronamento perfetto della stagione: “È stato un anno difficile. Dopo le cadute alla Liegi-Bastogne-Liegi e al Giro d’Italia, sono caduto anche alla Vuelta in un momento molto particolare. Anche settimana scorsa ai Campionati del Mondo alcuni corridori mi sono caduti davanti, lasciandomi fuori dalla contesa finale. Ho quasi sempre avuto buona fortuna nella mia carriera, quindi una stagione sfortunata ci può stare. La squadra mi ha aiutato: credevano davvero che io potessi vincere oggi, quindi è stato facile per me rimanere motivato ed allenarmi duramente per affrontare le corse di fine stagione. Dopo la Vuelta ho davvero lavorato al 100%, volevo vincere o qui o a Beijing e ho vinto oggi, quindi è una vittoria speciale.”
Un sogno sin da bambino: “Il Lombardia è uno dei miei primi ricordi nel ciclismo. Mi ricordo che lo guardavo quando ho cominciato a correre, con Paolo Bettini vincitore. È incredibile averlo vinto oggi. Sono stato molte volte al Santuario del Ghisallo. Amo la storia del ciclismo e questa è una delle corse più importanti dell’anno, di conseguenza averlo nel mio palmares è incredibile.”
Il futuro: “Mi piace gareggiare, ma soprattutto mi piacciono le gare di un giorno. Ho provato in passato alla Vuelta che posso competere nelle corse di tre settimane, ma il traguardo di vincerne una è ancora lontano qualche anno. Ad ogni modo c’è qualcosa di speciale nelle corse di un giorno. Cominci con il pieno di energie e finisci completamente svuotato. Devi prendere molti rischi per vincere. Amo questo tipo di corsa. Ho solo 28 anni e ho già vinto due classiche monumento, quindi devo solo continuare così e divertirmi a gareggiare.”