Per il terzo anno di fila (2011-2012-2012) il Team Sky fa man bassa al “mini Tour de France” del Dauphiné. E per la seconda volta di fila lasciano solo le briciole agli avversari dato che gli “uomini in nero” occupano i due gradini più alti del podio, quest anno con Froome e Porte.
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Froome ha dimostrato una certa superiorità sia a cronometro (3° nella crono di Parc des Oiseaux), sia in montagna (vincitore di tappa a Valmorel). Nell’ultima tappa verso Risoul, sotto la pioggia onnipresente di quest anno, ha dato la stoccata finale dopo l’ennesima prova di forza della sua squadra, che ha imposto il solito ritmo infernale in salita, attaccando a 2 km dall’arrivo.
Dopo le vittorie al Tour d’Oman, al Critérium International ed al Romandia Froome ha confermato così che sarà l’uomo da battere al Tour de France.
L’altro grosso pretendente, Alberto Contador, ha fatto da gregario di lusso, come annunciato, per accompagnare Michael Rogers al podio finale. Fallendo, visto che l’australiano , ex-Sky, ha mollato negli ultimi 4km arrivando solo 14° e lasciando il gradino più basso del podio alo spagnolo Dani Moreno (Katusha).
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Contador si è detto solo al 75% in questo Dauphiné, ma psicologicamente essere arrivato 10° in generale a 4’27” da Froome non deve essere di grande aiuto…
Da segnalare la vittoria nell’ultima tappa dell’italiano Alessandro De Marchi, 27 anni, (Cannondale), arrivato con soli 24″ di vantaggio su Froome e Talansky. Ababstanza per siglare la sua prima vittoria da professionista. Significativi i suoi ringraziamenti al Team Sky: “…avevo gambe migliori di ieri, ma le circostanze della corsa erano meno favorevoli. Ci ho creduto solo all’ultimo kilometro. Gli Sky ci hanno lasciato fare. Forse li devo ringraziare…”
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Il paragone tra il treno della Sky in salita, ad imporre ritmi che impediscono ogni fuga per poi lanciare il proprio capitano nel finale, con la storica tattica della USPostal e delle squadre al servizio di Lance Armstrong è diventato un tormentone tale che Chris Froome in persona si è sentito di dare un proprio commento a proposito: “Sono sicuro che il ciclismo sia cambiato da allora. Tutte le rivelazioni su Armstrong sono state un duro colpo per il gruppo. Tutti i corridori sono stati messi nello stesso sacco. Il fatto che io sia capace di finire davanti in montagna ed nella classifica generale vuol dire che lo sport è cambiato negli ultimi 10 anni. Dobbiamo imparare dal passato. Lo sport va nel senso giusto ed i miei risultati ne sono una bella prova”.
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