Decathlon costruisce la più grande fabbrica di bici in Europa

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Decathlon, attraverso il partner Sport Mechanical Workshop, sta costruendo una fabbrica di biciclette di 23.000 m² in Romania, capace di costruire 1.5 milioni di biciclette all’anno una volta ultimata. La data di inaugurazione dovrebbe essere settembre 2021.

La produzione di bici in Romania, da parte di Sport Mechanical Workshop, non è niente di nuovo, perché è dal 2016 che ha affittato un spazio nelle vicinanze di Timisoara dal quale escono in media 3.500 unità al giorno. SMW appartiene agli italiani Francesco Russo e Vittorio Olagnero, oltre che al loro partner rumeno Laszlo Nyaradi.

Vista la situazione attuale, con grossi problemi di approvvigionamento dall’Oriente e i costi di spedizione saliti alle stelle, si tratta di una mossa che lascierà il segno e che probabilmente sarà solo l’inizio dello sviluppo di quello potrebbe diventare un distretto dedicato alle bici, localizzato in Romania e Bulgaria.

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Commenti

  1. stambecco:

    lo penso anche io, anche perchè se le case con le dichiarazioni di percorrenza dei diesel/benzina sfioravano la truffa adesso con quelle dell'elettrico siamo al grottesco

    senza contare il messaggio che si vuol far passare: "ma si dai mentre la macchina è attaccata alla colonnina ti prendi un caffè e fai due chiacchiere e 20 minuti o mezz'ora volano".
    Certo come no, detto ad una popolazione che quando vede 2 macchine in fila dal benzinaio cambia distributore per non perdere due minuti funzionerà sicuro :))):
    il mio scetticismo sul tema nasce altrove
    1) materia prima, circa il 50% del litio è in cile, il 20% in cina u po in australia e nuova zelanda il resto in posti del cavolo. le riserve stimate soddisfano solo qualche anno dell'attuale richiesta enon basterebbero mai anche a solo1- 2 anni di richiesta se l'elettrico diventa di massa. si dice che il litio è reciclabile ma ad oggi solo l'1% circa risulta tale.
    2)se ci fosse una conversione di massa per la mobilità da fossile a elettrico, oltre che le batterie servirebbe tanta di quella energia (circa 3 volte l'attuale) che la quota green sarebbe ridicola e servirebbe tanto tanto fossile comunque. cioè si sposterebbe il motore fossile delle auto su centrali fossili in riva al mare vicino ai porti. Non è etico che il milanese viaggi elettrico, e la corrente (e l'inquinamento) per farlo circolare è prodotta vicino a livorno ( posto a caso). si genererebbe una disputa sociale.
    3) l'elettrico è molto vantaggioso in termini energetici se si considera il tank-to-wheel, se si mette dentro l'efficienza di produzione , il trasporto, batterie e smaltimento non lo è più.
    4)i vecioli elettrici pesano un botto e noi siamo ciclisti, sappiamo cosa significa spostare peso.
    5)sono già partite fasi successive in cui si considera altri tipi di combustibili meno inquinanti, tra cui rendere più utilizzabile e facile l'idrogeno

    però il green e la sustainibility adesso fa occupazione e tira l'enomia perche gli investimenti in questo settore fanno pil, perche accreditano prodotti e servizi verso l'opinione pubblica. questo sarà vero spero sempre, ma se il castello cade saranno guai. tesla capitalizza quanto meta del pil italiano.
  2. stambecco:

    non credo proprio :-)xxxx

    le macchine mi piacciono da guidare quindi rumore, cambio, ecc

    per un uso cittadino/lavorativo magari è diverso
    lo dicevo anch'io, lo dicevano in tanti... :mrgreen:
    se hai un tesla center vicino va a farti un test drive e chiedi di provare la Model 3 performance (quasi 500 cv, a circa 60k euro
    io ho la piu piccolina, quella da 350 cv circa)
    tanto è gratuito (forse avrani notato che Tesla non fa pubblicità ma investe molto nelle prove sul campo e nel whisp)
    poi ne riparliamo :==
    ciao
    a
    ps: lascia a casa la carta di credito ed il libretto degli assegni... :-x
  3. Kylo_ren:

    Direi che il problema vero è che il costo di estrazione del petrolio stà raggiungendo livelli elevati: il petrolio si deve estrarre sempre più in profondità e questo aumenta costi e rischi finanziari. Gli USA han già cercato di espropriare territori in Alaska dove l'estrazione del petrolio avviene ancora in strati della crosta che consentono costi ridotti. Per ora senza successo. Le case automobilistiche hanno una visione molto più estesa della nostra e sanno benissimo che una crisi del fossile significherebbe la morte della maggior parte di loro, per questo si stanno muovendo verso l'elettrico: la tecnologia di accumulo di energia è ancora agli albori e promette passi tecnologici che i motori a combustione, qualsiasi sia il propellente, non possono più garantire. Il ROI nell'estrazione del petrolio non è più certo. Per questo molte verticali di mercato stanno pensando al greentech. La storia del Life Cycle Assessment sconveniente nel comparto EV (il costo complessivo del prodotto EV considerando tutta la filiera sino allo smaltimento) è roba un po' vecchia: le batterie di nuova generazione consentono produzioni che permettono di ridurre costi di rigenerazione. Si stanno facendo passi importanti anche nel settore dei supercapacitori.
    Come detto i margini di sviluppo sono enormi nel settore di accumulo di energie e praticamente nulli nel settore del fossile. Guarda caso stanno apparendo già stazioni automatiche per sostituzione dei pacchi batterie per EV.
    L'introduzione di pannelli solari domestici accessibili, con efficienza superiore rispetto a 5 anni fà, permettono di generare energia di ricarica a costi praticamente nulli.
    Tutte le case automobilistiche si stanno orientando su quel mercato per cui dubito che il futuro non sia green.
    Non credo che siano tutti dei babbei quelli che muovono l'economia mondiale.
    mi sa che siamo partiti per la tangente rispetto al tema della discussione...
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