per la versione integrale dell’articolo ed i filmati linkate qui:
http://www.thelastkilometer.com/davide_rebellin_ita.html
Ricevo e pubblico con piacere i lavori di un nostro utente “REGISTA” che sta sviluppando dei film sul nostro amato sport,portando in evidenza reportage ed interviste sui vari protagonisti,ecco le sue parole quando mi ha contattato la prima volta mesi fa,dopo che avevo pubblicato un suo lavoro sulla nostra home-page:
sono Paolo Casalis, il regista del film di cui hai appena parlato tra le news.
Innanzitutto grazie per avere rilanciato la notizia.
Siamo agli inizi, ma ho grandi speranze in merito, e spero proprio che possa venire un bel film, una storia in cui tutti gli utenti del forum possano riconoscersi e cui possano appassionarsi!
E poi volevo dirti che da utente di bdc-forum (mesi fa mi ero rivolto proprio agli utenti del forum per cercare “storie” e spunti di cui parlare nel film) mi ha fatto un certo effetto cliccare bdc-fourm.it per cercare una bici di seconda mano nella sezione mercatino e…. vedere la tua notizia nella home page.
Le riprese del film documentario sul ciclismo “L’Ultimo Chilometro”, in uscita a fine anno, vanno avanti a pieno ritmo.
Lo scorso fine settimana siamo stati due giorni con la famiglia Moser a Gardolo, in Trentino, per realizzare una lunga intervista con Ignazio e Francesco Moser e per filmare gli allenamenti del giovane corridore della Dynamon Bottoli.
Attraverso due brevi video, estratti dalle ore e ore di materiale filmato, vi presento uno dei protagonisti del film: Ignazio Moser, giovane promessa del ciclismo nostrano e figlio del grande Francesco.
Paolo mi contatta in questi giorni per l’ultimo lavoro svolto,con un intervista a tutto spiano su DAVIDE REBBELLIN,ecco alcune delle parole del protagonista:
“Sono tornato dopo due anni di silenzio e lavoro, con più voglia e più rabbia di prima,
rivendico la mia innocenza ed il diritto di guardare avanti, impegnandomi anche a favore dei giovani.
Ho quarant’anni ma non li sento”.»
Davide Rebellin
Davide Rebellin, soprannominato “il chierichetto” perchè da piccolo serviva la messa e per quel suo aspetto di assoluta calma e innocenza, è in realtà uno dei corridori più determinati, grintosi e vincenti del gruppo. E questo ormai da quasi vent’anni.
Rebellin ha infatti esordito tra i professionisti nel 1992, e da allora ha conquistato moltissimi successi soprattutto tra le “classiche”, gare di un giorno come l’Amstel Gold Race, la Freccia Vallone (2 volte), la Liegi-Bastogne-Liegi, le Tre Valli Varesine.
Il 9 agosto 2008 si aggiudica la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Pechino, nel giorno del suo trentasettesimo compleanno, ma a quasi un anno di distanza risulta positivo al Cera, inseguito a nuove più rigorose analisi effettuate su campioni di sangue prelevati durante i Giochi e congelati.
Inizia una nuova fase nella carriera di Davide Rebellin:
l’infamia, le accuse, la squalifica per due anni.
Rientrato alle corse dopo due anni di squalifica il 16 agosto 2011, pochi giorni dopo aver compiuto i 40 anni, vince la Tre Valli Varesine per la seconda volta in carriera.
Luci e ombre, per una storia personale in chiaroscuro che merita di essere raccontata in quanto metafora della storia stessa del ciclismo professionistico.
Davide Rebellin trionfa nella Freccia Vallone
Olimpiadi, prima medaglia italiana: Davide Rebellin è argento nel ciclismo
Cera Rebellin
Davide Rebellin Positivo otto mesi dopo i Giochi: con le controanalisi perderà l’argento
Davide Rebellin torna alla vittoria: è sua la Tre Valli
Grazie per il lavoro svolto da Paolo Casalis.
minaroby.