Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) ha raddoppiato le sue vittorie a questo Tour vincendo la 13ª tappa. Per Jasper Philipsen si tratta dell’ottava vittoria al Tour della sua carriera. Ha preceduto il perenne secondo classificato Wout Van Aert (Visma – Lease a Bike), già secondo giovedì a Villeneuve-sur-Lot, e il tedesco Pascal Ackermann (Israel – Premier Tech).
Il finale è stato segnato da una violenta caduta a 600 metri dal traguardo dopo una collisione tra Amaury Capiot (Arkéa – B&B Hotels) e Maxim van Gils (Lotto-Dstny), che ha anche impedito ad Arnaud de Lie di sprintare.
I 165 km di questa 13a tappa sono stati percorsi a un ritmo infernale: 48,8kmh di media. la più veloce finora di questo Tour e l’8^tappa più veloce nella storia della corsa. Una fuga di una ventina di corridori si è formata rapidamente, ma non è mai stata lasciata andare dal gruppo a causa della presenza di Adam Yates, 8° in classifica generale a 6’59”, che ha portato a una lunga bagarre tra il gruppo di testa e il gruppo. I tentativi di fuga in questo scenario sono stati infruttuosi, e quindi si è assistito all’arrivo in volata, con un derby belga vinto da Philipsen.
Dopo tre tappe corse a ritmi infernali (48,8kmh oggi e 47,4kmh ieri, 42,4kmh l’altro ieri con 4177mt di dislivello…) si torna sulle montagne, sui Pirenei, con anche l’incognita covid, che dopo Mørkøv della Astana oggi ha costretto al ritiro Juan Ayuso, (che però capitan Pogačar ha derubricato a “non un grande colpo per noi”…). Cosa confermata da Marc Madiot della Groupama:
“A quanto pare c’è il Covid in giro. Farà stringere le chiappe ad alcune squadre, anche alla nostra, perché non si può lasciare che entri in casa, può diventare pericoloso molto rapidamente. Pare che alcuni ragazzi si siano cambiati in macchina o sugli autobus, il che non è un buon segno. Sono riapparse anche le mascherine“.
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