Ecco le nuovissime bici gravel Checkmate e Checkpoint SL

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Trek presenta due nuove bici da gravel, con opzioni per i ciclisti off-road e gli avventurieri, le Checkmate e Checkpoint SL.

[Comunicato stampa] Oggi Trek ha presentato due nuove biciclette gravel per esplorare i migliori sentieri battuti. La nuovissima Checkmate SLR è la prima bici da corsa gravel di Trek e il modello gravel più leggero e veloce che il marchio abbia mai realizzato, perfetta per affrontare gli eventi più epici di questo sport. La nuova Checkpoint SL Gen 3 invece migliora la generazione precedente grazie all’aumento del comfort e della capacità di stivaggio, alla messa a punto della geometria e alle prestazioni del carbonio per le lunghe escursioni su ghiaia.

Entrambe le bici condividono la tecnologia di comfort IsoSpeed di Trek per attenuare le sconnessioni della strada e mantenere gli avventurieri in sella più a lungo. Inoltre, entrambe le gravel bike hanno telai e attacchi per le nuovissime borse Avventura di Trek, tra cui quella per il tubo orizzontale, per il telaio e la borsa a triangolo, più efficiente dal punto di vista aerodinamico e nascosta dal vento.

Bicicletta da corsa gravel Checkmate SLR

La Checkmate è la bici gravel più leggera di sempre di Trek, con il Carbonio OCLV Series 800 di qualità superiore, componenti di alto livello e una nuova tecnologia dei profili dei tubi che contribuisce a guadagnare un chilo rispetto al precedente modello Checkpoint SLR. 

La bici gravel di Trek più veloce di sempre

La Checkmate è la bici da gravel più veloce di Trek, con gli stessi nuovi profili dei tubi aerodinamici Full System Foil e l’attacco manubrio monoblocco aerodinamico della Madone Gen 8. Inoltre, la nuova geometria Gravel Race di Checkmate mette i corridori in una posizione di guida più aggressiva ed efficiente. Queste caratteristiche contribuiscono a rendere Checkmate più veloce di 5 minuti e 54 secondi rispetto a Checkpoint SLR sul percorso di 200 miglia di Unbound (a 200W).

 

Nuovo attacco manubrio monopezzo leggero e aerodinamico

La Checkmate presenta lo stesso manubrio monoblocco in carbonio ultraleggero ed aerodinamico della Madone Gen 8, con comandi più stretti di 3 cm rispetto alle pieghe, in modo che i ciclisti possano scegliere tra una posizione più aerodinamica o più controllata e godere di un maggiore comfort ergonomico

Spazio per pneumatici fino a 45 mm (come misurato)

La Checkmate viene fornita con pneumatici da 38 mm, ma può montare pneumatici fino a 45 mm per affrontare velocemente percorsi impegnativi sia di gara che in allenamento. 

Personalizzabile in Project One

Il modo migliore per acquistare la Checkmate è attraverso Project One per ottenere la taglia, i componenti ed il colore perfetto per te Inoltre, il nuovo schema Project One ICON Raw Lithos offre tonalità di terracotta mozzafiato in esclusiva per i clienti Checkmate.

Checkpoint SL Gen 3 – bici da gravel

Checkpoint SL Gen 3 presenta profili dei tubi ripensati e il Carbonio OCLV 500 Series che mantiene la bici leggera e scattante.

Archiviazione ottimizzata

Il nuovo design del telaio di Checkpoint SL Gen 3 ha più spazio per montare borracce in posizione più alta e borse e offre più spazio interno. Inoltre, ha un’infinità di attacchi per le borse sul tubo orizzontale, sul telaio, all’interno del triangolo, sulla forcella e per poter posizionare portapacchi posteriori e anteriori.

Nuovi dettagli che ispirano fiducia

La nuova geometria Gravel Endurance di Checkpoint SL Gen 3 ha un reach più alto e più corto, più comodo e adatto alle corse su sterrato di tutto il giorno. Inoltre, i ciclisti hanno a disposizione un manubrio GR Elite (su SL 5 e 6) o un manubrio GR Pro in carbonio (su SL 7), che hanno una forma più comoda e una maggiore inclinazione di 6 cm tra le pieghe e il cappuccio per un migliore controllo e una maggiore sicurezza, indipendentemente dal terreno.

 

Spazio per pneumatici fino a 50 mm (come misurato)

Checkpoint SL Gen 3 è dotato di pneumatici da 42 mm, ma può montare anche pneumatici da gravel più grandi e robusti per superare i terreni più accidentati.

 

Compatibile con reggisella telescopici e forcella a sospensione anteriore

La nuova Checkpoint SL Gen 3 è compatibile con la reggisella telescopica e aggiunge la compatibilità con le forcelle a sospensione anteriore con escursioni fino a 40 mm*, in modo che i clienti possano godere di ancora più comfort e sicurezza.

*Disponibile su tutte le taglie tranne la XS

Disponibilità

Le nuove Checkmate e Checkpoint di Trek sono ora disponibili presso tutta la rete nazionale di rivenditori Trek.

Commenti

  1. golias:

    Questa sarebbe la checkmate o la checkpoint ?

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    Idea bizzarra quella di sistemare il porta attrezzi davanti all'mc quando ci sarebbe uno spazio quasi dedicato.
    Solita trek insomma.. con i suoi pregi e difetti, peccato.
    Checkpoint, il terzo portaborraccia davanti al mc é la norma sulle gravel e non solo, poi ci metti quel che vuoi se ti serve
    Lumi:

    Non lo so, per una serie di motivi penso che queste bici non siano indirizzate solo ai pro ma anche ad amatori che non gareggiano ad esempio hanno attacchi per portare borse e simili, chi gareggia ne ha bisogno?

    Mentre per una bici da strada comprendo il ragionamento dell’amatore che si fa la bici uguale a quella dei pro, qui non ce lo vedo molto.

    Probabilmente ci saranno atleti gravel pro che corrono su checkpoint, ma ad esempio non credo ce ne siano con c68 gravel (magari su colnago grx si’ ma e’ diversa). Queste mi sembrano piu’ bici indirizzate ad altospendenti amatori in cerca del meglio possibile e anche di una bici alla moda, concetto che mi sembra in controtendenza con l’utilizzo gravel pero’, e per usarle sulle ciclabili o su strada mi sembrano sprecate. Per questo chiedevo se qualcuno ha i numeri di vendita, voglio capire se questo ipotetico segmento di mercato esiste nella realta’ o solo nella fantasia di chi le propone.
    La.checkpoint non é da gara e ha più attacchi la checkmate slr da gara é più tirata infatti e ha meno attacchi e robe varie
  2. robeambro:

    Sul discorso ciclabili e strada: C'è un movimento gravel race che è abbastanza diffuso all'estero, io stesso faccio una gara gravel ogni anno, 200km 3600dsl. l'Italia non avrà tanti eventi ma ce ne sono molti altrove, in America soprattutto.

    Sul discorso degli attacchi per le borse: a parte quanto giustamente notato da @andry96 riguardo il fatto che la Checkmate ne abbia meno.. C'è tutta una serie di gare che dura più di un giorno. Tipo la gara gravel più famosa in Europa continentale è la Traka 360. Spesso le bici le carichi con qualche borsa, specialmente sull'orizzontale per metterci qualcosa da mangiare.

    Tutto questo lo dico da ciclista che ha partecipato a una manciata di gare gravel, e da persona che segue abbastanza frequentemente le gare gravel americane. Che in Italia la gente si prenda queste bici per farci la ciclabile non vuol dire che all'estero le cose funzionino uguale.
    Più tutti gli eventi estremi che qualche europeo va a fare verso Africa est europa e Asia( tipo atlas mountain race o simili) di.piu giorni ecc. Che poi non saranno quello che fa abitualmente l'amato che va per argini ma l'idea di tante bici gravel é che se decido di farci una settimana in giro posso caricare qualunque cosa e partire all'avventura

    Ps
    Quest'anno avrebbe dovuto esserci anche the traka 500, anche perchè la 360 fanno troppo alla svelta a finirla ;pirlùn^
  3. robeambro:

    Vai a Londra a farti un giro con il Club Rapha e poi vedi, tutti giovani col completino Pas Normal
    Rapha ormai fa una svendita il lunedi ed una il martedi...i tempi in cui i saldi erano sold-out in 24h sono belli e che terminati. E tutti i loro mille cloni non se la passano ovviamente tanto meglio (Le Col ormai fa i challenge su Strava "carica 30" di camminata in 1 mese e vinci 50k di vestiti").

    Il discorso di Lumi secondo me torna in un certo senso: il gravel è nato un po' per il ciclico rifiuto (ormai è una corrente permanente in realtà) "dell'esasperazione" del ciclismo garaiolo, le ormai bolse GF, etc...con in più tutto l'ambaradan del vado dove voglio, libertà! etc....

    Ovviamente le aziende cavalcano qualunque cosa, dalle singlespeed, al movimento messenger, alle Fat, alla qualunque. E tutto fa la stessa fine: vengono ri-fagocitati dall'esasperazione garaiola.

    Partendo proprio dal basso, perché sono gli amatori stessi che partono con gli eventi, gli happening, il ritrovino, l'apericena, ma poi tempo un tot e tutto si trasforma in garetta e poi garona e poi megaevento. E' partito cosi tutto, dalla Mdd all'Eroica al DirtyKanza/Unbound, e via discorrendo.

    E quando l'eventone diventa globale l'esasperazione ti ri-entra tempo zero dalla finestra. Fanno ridere i peana di quelli che già adesso rivogliono "il vero spirito" del DirtyKanza...e poi chi sono? Ex-pro WT! E come sempre dopo un po' il dentista di Busnago si rompe anche le palle di farsi sverniciare a 50kmh dopo aver pagato 100 e più carte per l'iscrizione. Al massimo diventa un po' come la maratona di NY: la roba da fare una volta nella vita e poi mai più.

    Sul fatto che nei vari "hub" sia pieno di *giovani*.....sono veramente una nicchietta i *giovani* che spendono 15k di bici ed accessori per prendere il cortado a Girona. Questa idea che alzare i prezzi all'infinito che tanto il ciclismo domina il mondo è stato uno sfondone incredibile proprio per il motivo che invece fa da tappo al ricambio generazionale, e non solo in Italia, perché alla fine la maglietta Pas Normal lo è di fatto e non solo di nome anche per le tasche del *giovane* britannico (oltre francamente ad aver rotto il razzo con sto stile minimal-niente scopiazzato da Rapha che ormai gira da 20 anni persino al Lidl...).

    Poi qualche giovane squattrinato si inventa la monstercross o il giro del cassonetto, ha successo, arrivano le aziende, arrivano le gare, e via di nuovo all'infinito....

    Quindi si, ora venderanno pure le bici da gravel-timetrial con la skinsuit mimetica. Finché dura.
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