Egan Bernal vuole tornare al Tour de France nel 2022

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Vincitore alla sua seconda partecipazione nel 2019, ritirato nel 2020 ed assente nel 2021. Questo il ruolino di marcia di Egan Bernal al Tour de France, una corsa che ora il colombiano ha decisamente di nuovo nel mirino, come lui stesso ha dichiarato in una recente intervista al sito Mundo Ciclistico:

Voglio concentrare tutta la mia preparazione ed i miei sforzi pensando al Tour. È tempo di tornare per riprendere il cammino che avevo già iniziato nel 2019 e da cui mi sono un po’ allontanato“.

Riguardo i guai fisici alla schiena che lo hanno costretto al ritiro nel 2020 e limitato in parte nel 2021 Bernal è fiducioso:

“Sto bene. Credo di aver recuperato completamente, ma nonostante ciò abbiamo monitorato l’evoluzione attraverso sessioni di fisioterapia, rinforzandomi con la palestra. Spero di iniziare l’anno ciclistico e continuare senza nulla che possa influire sulle prestazioni in bicicletta“.

Bernal volerà a Dicembre in Spagna per il primo ritiro stagionale della Ineos Grenadiers, nel quale verrà fatto il punto su obiettivi e preparazione, e probabilmente in cui il team inglese dovrà gestire questa convinzione di Bernal di puntare al Tour, che dovrà essere mediata con le ambizioni degli altri pretendenti, in primis Richard Carapaz, il quale nel 2021 ha vinto il giro di Svizzera, centrato il 3° posto al Tour e vinto l’oro olimpico. L’ecuadoriano potrebbe avere anche lui legittimamente l’obiettivo del Tour, anche se l’opzione Giro e Vuelta per lui viene data come la più probabile.

Oltre alla ambizioni personali resta da vedere anche come i due corridori sono attrezzati per i rispettivi percorsi dei grandi giri. Quelli di Giro e Tour ormai sono noti, e sicuramente quello del grande giro italiano si presta meglio ad uno scalatore puro e con spunto, viste le tappe brevi e nervose ed i soli 26km a cronometro. Il Tour presenta soprattutto l’incognita per i due Grenadiers dei 56km a cronometro, ed in particolare la crono individuale alla penultima tappa di 40km, che presenta due corte salite nel finale. Una cronometro dove i due sloveni Pogačar e Roglic sembrano avere le carte in regola per strapazzare la concorrenza.

Ovviamente c’è anche l’opzione con i due sudamericani al via alla grande boucle, cosa che apre le porte a formazioni a sorpresa per Giro e Vuelta.

La strada sino alla partenza del Giro è ancora lunga, ma la preparazione dei corridori è già in rampa di lancio e vedremo cosa proporrà nel menu la Ineos.

 

Commenti

  1. golias:

    Non ne ho idea ne tanto meno vorrei insinuare qualcosa riguardo Bernal.. ma rispetto ai 2 sloveni c'è parecchio spazio a favore dei 2.
    Eppure sono convinto che Bernal,quest'anno fosse ben al di sotto del suo top di forma da gt e se l'è cavata egregiamente.
    Seconde me l'anno prossimo,se è vero quello che dice, lo vedremo andare nettamente piu' forte, fino a colmare il gap con Roglic,ne sono convinto, e forse anche ad arrivare vicino a Pogacar
  2. alearc66:

    Eppure sono convinto che Bernal,quest'anno fosse ben al di sotto del suo top di forma da gt e se l'è cavata egregiamente.
    Seconde me l'anno prossimo,se è vero quello che dice, lo vedremo andare nettamente piu' forte, fino a colmare il gap con Roglic,ne sono convinto, e forse anche ad arrivare vicino a Pogacar
    Boh.. vedremo, personalmente non lo vedo allo stesso livello sopratutto a crono e potrà migliorare ma i due già lo sono, però mai dire mai ;-)
  3. Abbiamo tante di quelle variabili al tour …. Caldo , freddo , acqua cadute , ventagli . Mica si vince solo con la sfida diretta in salita o a cronometro . La ineos con più capitani non monopolizza più la corsa e se qualcosa hanno imparato dagli anni passati credo nemmeno la jumbo. Vediamo quando al dunque gli avversari di pogacar avranno compagni di squadra freschi se la uae avrà le forze per chiudere e vincere . Hanno le qualità per farlo ma ci vuole anche affiatamento e spirito di squadra . Fatto sta che tour sarà avvincente perché c’è gente molto forte
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