Continua lo show di Tadej Pogačar al Tour de France, con la vittoria di tappa con arrivo in salita a Plateau de Beille (15,8 km al 7,9 %) e l’allungo in classifica generale sugli avversari, in particolare portando a +3’09” il vantaggio su Jonas Vingegaard, secondo oggi.
Tadej Pogacar (UAE Emirates) andrà al secondo giorno di riposo da ormai padrone del Tour. Il giorno dopo il successo sul Pla d’Adet, la maglia gialla ha vinto la tappa regina di questo Tour de France, tra Loudenvielle e Plateau de Beille, con 1’08” di vantaggio sul secondo classificato Jonas Vingegaard (2° in classifica generale a +3’09”). Terzo in classifica generale (a +5’19”) Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), a 2’51” dallo sloveno.
Queste cinque salite distribuite su 198 chilometri (5077 metri di ascesa), tra cui il Col de Peyresourde (6,9 km al 7,8%), scalato fin dall’inizio, sono stati una sfida per i corridori, ma Pogacar è stato troppo forte per tutti i suoi rivali, ancora surclassati. Lo sloveno ha seguito il secondo classificato, Vingegaard, che ha accelerato a più di 10 km dalla vetta, prima di involarsi da solo 5 km più tardi verso la sua 14a vittoria di tappa nella Grande Boucle.
Se Pogačar è nettamente il più forte, molto buona è stata la prova del terzo classificato Remco Evenepoel, Best of the Rest, che ha consolidato la propria posizione sul podio (+4’35” su Almeida) e con il 4° podio in una tappa di montagna al Tour eguaglia il record belga di Lucien van Impe del 1976.
En passant, Tadej Pogacar ha impiegato 39’41” per scalare il Plateau de Beille. Che pare essere un nuovo record di scalata, visto che lo sloveno supera nettamente il record stabilito da Marco Pantani nel 1998 (43’20”), quando l’italiano completò, coincidenza, la doppietta Giro-Tour.
Mi rendo conto che siamo al limite della fisiologica umana ma dopo giro e tour c'è l'occasione di fare una vuelta senza avversari. Vingo non c'è e gli altri sono ad un quarto d'ora.
Il mondiale è un grande obiettivo ma riuscire a fare tripletta in un anno lo farebbe diventare qualcosa di mitologico. E un anno come questo non so se ti ricapita, anche se sei Pogacar. Il mondiale c'è ogni dodici mesi.