Evenepoel fa tris, Kuss si avvicina al trionfo

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Remco Evenepoel, in fuga fin dai primi chilometri, ha vinto la propria terza tappa in questa Vuelta, mentre Sepp Kuss ha conservato la maglia rossa facendo un passo importante verso la vittoria finale a Madrid.

Evenepoel è partito nei primi chilometri, accompagnato da una quindicina di corridori tra cui Max Poole (DSM-Firmenich), Andrea Piccolo (EF Education – EasyPost), Damiano Caruso e i francesi Paul Ourselin (TotalEnergies) e Julien Bernard (Lidl – Trek). Evenepoel ha imposto un ritmo elevato e ha dato alla fuga un vantaggio fino a dieci minuti sul gruppo, che comprendeva il leader della classifica generale Sepp Kuss. Ma soprattutto ha spezzato il gruppo in fuga e, a 28 km dall’arrivo, il due volte vincitore della Liegi – Bastogne – Liegi è partito per concludere da solo perché si sentiva “il più forte”, ha dichiarato dopo la vittoria, la terza in questa Vuelta.

Per la classifica generale le posizioni rimangono immutate ed il podio è di proprietà della Jumbo Visma, con Sepp Kuss come leader della corsa. Ma lo scenario di giornata ha dato una gerarchia più chiara dopo diversi giorni in cui Primoz Roglic e Jonas Vingegaard, suoi compagni di squadra, sembravano voler lottare per la vittoria: di fronte agli attacchi di Mikel Landa (Bahrain – Victorious) e Juan Ayuso (UAE Team Emirates) sull’ultima salita il danese è diventato gregario di lusso imponendo il ritmo per Kuss a tre chilometri dall’arrivo.

Distanziato negli ultimi 300mt il danese ha perso addirittura nove secondi in classifica generale (ora è a +17″) nei confronti dell’americano, mentre Ayuso ha vinto la volata dei favoriti davanti a Enric Mas (Movistar), Sepp Kuss e Primoz Roglic. Tutto sorridente, lo sloveno della Jumbo-Visma ha elogiato il suo compagno di squadra americano: “Come ho già detto, se dovessi sceglierne uno, sarebbe il primo che vorrei vincesse un grande Tour“, però poi, contraddicendosi come ieri, ha aggiunto: “Il team ha deciso che Kuss vinca. Ho sentimenti contrastanti“. Vingegaard, sempre molto stringato, non ha aggiunto molto alle dichiarazioni della mattina: “Continueremo a lottare. L’obiettivo era quello di proteggerci. Sabato c’è ancora una tappa importante, quindi dovremo stare attenti e lottare fino a Madrid. Ma è bello ripagarlo, ha fatto tanto per noi, per me e per Primoz“. Kuss, sempre gentile e sorridente non ha nascosto qualche timore: “Ho avuto un po’ di paura quando Jonas ha iniziato a tirare perché è molto forte, ma ha corso benissimo per me. Oggi abbiamo adottato una tattica più difensiva, come avevamo concordato prima della tappa di Angliru. Ci sono sempre degli errori, ma è la natura umana“.

Commenti

  1. bughy:

    Ripeto, perchè Kuss o un qualsiasi altro gregario, un Oss diciamo, devono sacrificarsi e immolarsi per i loro capitani quando magari potrebbero giocarsi le loro carte?
    perchè non sono forti come i capitani e potrebbero vincere solo per giochi di squadra:
    mando il gregario all'attacco, gli avversari non chiudono il buco e il gregario vince.
    Ciò non vuol dire che sono incapaci, ma solo che quelli forti sono i capitani ... e sono capitani proprio per quello, non per decisione divina.

    In questo caso (mai visto prima in un GT), i capitani delle altre squadre sono più deboli del gregario della Jumbo, e i capitani Jumbo sono leggermente più forti di Kuss, ma solo in questa settimana...

    Non vuoi sacrificarti? Vuoi fare il capitano? Ne parli con la dirigenza, se non ti danno la possibilità devi cambiare squadra.
    Kuss potrebbe fare il capitano quasi ovunque e lottare per una top5/10 ma aumenti stress, rischio di fallimento ... ha preferito lavorare per i capitani
  2. comunque la mia riflessione (personale) mi porta a fare un grosso plauso alla Jumbo (corridori compresi) che hanno trattato Kuss come un capitano e non come il gregariuccio pronto a farsi da parte.
    l'hanno trattato esattamente come JV o PR se si fossero trovati davanti dopo la prima settimana.
    Kuss come detto giustamente da altri ha comunque staccato sul campo gli avversari di tutte le altre squadre.
    questo riconoscimento e rispetto nei suoi confronti lo trovo personalmente molto onorevole e meritato.
  3. bad:



    Non vuoi sacrificarti? Vuoi fare il capitano? Ne parli con la dirigenza, se non ti danno la possibilità devi cambiare squadra.

    Lo stesso ragionamento che possono fare i vertici JV oggi con i due capitani, non volete tirare in remi in barca?Prego, accomodati...
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