I 7 Tour non assegnati a Lance Armstrong non sono le uniche gare con dei “buchi” nella classifica. C’è un noto precedente nel giro delle Fiandre del 1977.
L’edizione 1976 aveva visto l’ingresso per la prima volta nella gara del Koppenberg, 682mt che diventeranno subito leggenda grazie al fatto che solo 5 corridori riuscirono a farlo in sella e non a piedi: Walter Planckaert, Francesco Moser, Marc Demeyer, Roger De Vlaeminck e Freddy Maertens, i quali arrivarono anche in questo ordine al traguardo. Eddie Merckx, che se lo fece a piedi, tuonò: “È irresponsabile mettere questa salita nella corsa. Tanto vale far salire una scala ai corridori con le bici attorno al collo“.
Il 1977 per Eddie era quindi l’occasione di rivalsa e partì in fuga molto presto, affrontando in testa tutte le salite. Fu raggiunto dai due connazionali De Vlaeminck e Maertens. Maertens era in maglia di campione del mondo, ed era già giunto sul podio, 2°, nel 1973. De Vlaeminck aveva al Fiandre come miglior risultato il 4° posto dell’anno precedente, ma aveva già nel palmarés 3 Roubaix (la 4^ sarebbe arrivata lo stesso anno), la Sanremo 1973 (aggiungerà quelle del ’78-’79), la Liegi 1970 e i Lombardia del 1974 e 1976.
Il momento topico del Koppenberg venne affrontato da De Vlaeminck e Maertens in sella, ma Maertens era atteso da Jef D’hont, il suo massaggiatore, che lo aspettava con una bici più leggera e con rapporto massimo più agile. Poco dopo raggiunsero Merckx per poi lasciarlo indietro, ma il direttore di gara, Jos Fabri, si avvicinò a Maertens per comunicargli che il cambio bici non era ammesso dal regolamento prima del Koppennberg, per evitare “imbottigliamenti” nel caso lo avessero fatto in molti. E lo squalificò. Peccato che il direttore sportivo di Maertens alla Flandria-Velda, l’istrionico Guillaume “Lomme” Driessens, non avesse partecipato al meeting pre-gara dei DS, dove la norma era stata illustrata.
Maertens però era deciso a continuare per poi appellare la squalifica. Fabri insistette, urlando, che sprecava il suo tempo e le sue energie. A quel punto Driessens ebbe un’idea delle sue: disse a Maertens di continuare e poi si avvicinò a De Vlaeminck per offrirgli la scia di Maertens in cambio di 300.000 franchi belgi.
De Vlaeminck accettò e si mise a ruota di Maertens per i restanti 80km senza tirare un metro. Sul rettilineo finale “il gitano” (il soprannome di De Vlaeminck) sorpassò Maertens (che allo sprint normalmente era molto più veloce di lui) e vinse.
Sul podio De Vlaeminck, che solo l’anno prima aveva bollato il vincitore Planckaert di essere un “ciucciaruote” per non aver collaborato nel finale, venne fischiato e fatto oggetto di “buuu” da parte del pubblico. Maertens fece appello, ma venne squalificato, ma senza essere privato del 2° posto, per via “della dimostrazione di umanità per i suoi sforzi”.
La squalifica arrivò comunque pochi giorni dopo, e pure doppia: per il cambio bici venne squalificato dalla federazione belga, in quanto “strategia premeditata”, e poi dall’antidoping, essendo stato trovato positivo alle amfetamine al controllo a fine corsa. Positivo alle amfetamine anche Walter Planckaert, giunto 3° a 2′.
La querelle tra De Vlaeminck e Maertens sulla corsa comprata andò avanti per decenni, con Maertens che si è sempre lamentato di aver ricevuto solo metà dei soldi pattuiti, e De Vlaeminck che ha ammesso di aver pagato per l’aiuto, ma non di aver comprato la corsa tout court. Alla fine, nel 2010, si sono accordati con un vero e proprio contratto per non tornare più sull’argomento. Contratto mediato da Noël Demeulenaere, famoso per essere uno che “risolve problemi” (di questo tipo, non come il tarantiniano Mr.Wolf) nel ciclismo pro.
Freddy Maertens però in qualche modo si è tolto un sasso (bello grande) dalla scarpa, lavorando come guida al museo dei fiamminghi di Oudenarde, dove il pavé dell’edizione 1977 è doppio, con uno sopra quello ufficiale che recita: “Freddy Maertens, vincitore morale”.
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