I gruppi trasmissione Campagnolo spariscono dalle bici utilizzate nella massima divisione del ciclismo professionistico. La fine di un’era quindi? Per ora pare proprio di sì. Con il cambio di sponsor tecnico della Decathlon-AG2R che passa da bici BMC montate Campagnolo a Van Rysel montate Shimano, anche l’ultima presenza dell’azienda vicentina nel WorldTour viene a mancare.
Anche nel gruppo femminile non ci saranno squadre con bici montate Campagnolo, e pare che non ci saranno sorprese date che la stessa Campagnolo ha confermato ai media che “Al momento non c’è alcun annuncio da fare sulle partnership di Campagnolo nelle corse su strada professionistiche per la stagione 2024“.
Un annuncio che non sposta molto gli equilibri ormai evidenti del mercato, ma che ha grande valore simbolico per tutti gli appassionati, i quali vedono sparire Campagnolo dal settore nel quale l’azienda italiana ha creato e consolidato la propria reputazione, tradizione e aura nel corso di 90 anni.
Campagnolo ha sempre avuto il proprio focus nel settore delle gare, tanto che il fondatore Tullio Campagnolo lo ha persino menzionato nelle proprie ultime volontà: che i prodotti dell’azienda avrebbero sempre dovuto essere rivolti alle competizioni.
Il gruppo WT sarà quindi per il 2024 un affare a due tra Shimano e SRAM, con l’azienda nipponica che fornirà i gruppi a Alpecin-Deceuninck, Groupama-FDJ, FDJ-Suez, Ineos Grenadiers, Soudal Quick-Step, Team DSM-Firmenich PostNL (maschile e femminile), Fenix-Deceuninck, and Jayco-Alula (maschile e femminile), Ceratizit-WNT, Laboral Kutxa-Fundación Euskadi, Israel-Roland, UAE-Emirates (maschile e femminile), Uno-X (maschile e femminile), Arkea-Samsic (maschile e femminile), Bahrain-Victorious, Astana, Cofidis, EF-EasyPost, Liv Racing e Intermarché; mentre l’americana SRAM fornirà i propri prodotti a: Canyon-SRAM, Lidl-Trek (maschile e femminile), Visma-Lease a Bike (maschile e femminile), Movistar (maschile e femminile), Human Powered Health, Bora-Hansgrohe e SD Worx.
Un vantaggio numerico per Shimano, ma nell’ultima stagione SRAM ha praticamente dominato a livello di vittorie con Jumbo-Visma e SD Worx.
Campagnolo esce quindi dal mondo del massimo livello delle competizioni, sia con i gruppi che con le ruote (anche con la sorella Fulcrum) a meno di sorprese dell’ultimo minuto. Ma quali sono le ragioni di tutto ciò? Sicuramente una questione di costi, nel senso che le sponsorizzazioni sono diventate sempre più onerose per (tutte) le aziende, e confrontarsi con gruppi enormi come Shimano è diventato difficile. SRAM negli ultimi anni ha lavorato benissimo, entrando nel settore in meno di 10 anni e scalzando proprio Campagnolo come secondo player, con prodotti prima competitivi per peso e prezzo, e poi imponendo il wireless nell’alta gamma.
Probabilmente non è solo questione di costi di sponsorizzazione. Le aziende sponsorizzano le squadre pro nell’intento di vendere poi quei prodotti ai consumatori, e la presenza nell’OEM, i primi montaggi, di Campagnolo è ormai nulla. L’azienda vicentina è ormai presente come primi montaggi su solo una manciata di modelli in edizione limitata col proprio gruppo top di gamma, a prezzi conseguenti. Inoltre non ha praticamente più gruppi di fascia più bassa che possano essere venduti sempre sui primi montaggi, essendo Record e Chorus inesistenti nel mercato OEM, in particolare coi marchi di biciclette presenti nel WT. Tutto questo rende presumibilmente anti-economica una sponsorizzazione dal costo molto elevato e senza ritorno.
Per ogni appassionato (magari già stagionato) una notizia che porta amarezza, nella speranza che sia solo una fase transitoria.
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