La Cannondale Synapse NEO è la versione elettrica della ormai nota piattaforma endurance strada, chiaramente il telaio è completamente ridisegnato per accogliere batteria e motore, ma mantenendo le geometrie della bici stradale.
L’intento di Cannondale per questa bici è portare in bici più persone, per esplorare nuove strade, stare con amici di età e livello di allenamento differenti.
Grande attenzione è stata ricercata nella silenziosità del motore e la massima scorrevolezza. Per questo è stato scelto il Bosch Gen 3 per via del fatto che alla cadenza di 75rpm richiede il minimo di potenza in Watt per essere mosso rispetto ai concorrenti attualmente sul mercato. Questo è dovuto alla scorrevolezza degli ingranaggi interni che nel caso del Gen3 è decisamente migliore dei concorrenti a detta dei tecnici. E questo significa appunto anche maggior silenziosità.
Per migliorare l’esperienza della pedalata è stato sviluppato un software assieme a Bosch, denominato Actual Cadence Response (ACR) che serve a variare l’assistenza alla pedalata in base alla cadenza, in modo diverso per ogni modalità (Tour, Turbo, etc.). Grazie a questo software la potenza incrementa sino al 60% quando la cadenza è sotto i 60rpm e sopra gli 80rpm, ovvero quando la richiesta di assistenza da parte del motore si presume sia massima.
La Synapse Neo è l’unica bici sul mercato con la guarnitura 2x. Infatti è equipaggiata con guarnitura 50/34, ma è anche compatibile con micro-compact per chi la volesse utilizzare per gravel. Nella versione specifica, denominata SE, monta una singola da 44T.
Il sistema garantisce un’autonomia di 229km su strada piatta in modalità Eco, e 92km in modalità Turbo (sempre in pianura).
Le bici sono compatibili con il sistema di realtà aumentata di Cannondale, già introdotto con la Lefty Ocho e la SystemSix.
5 versioni, 3 puramente stradali e 2 da Gravel:
c19_synapse_neo_sell_sheet_ce_final
c19_synapse_neo_se_sell_sheet_ce_final
La Synapse Neo, è solo parente molto lontana della Synapse stradale. Cannondale non ha concepito una E-Road dura e pura, ma più un mezzo che offre grande versatilità, potendolo utilizzare su strada e su gravel con coperture adatte. Mi è molto piaciuta la scelta di montare la doppia classica 50-34, che rende l’esperienza di pedalata veramente simile a quella di una Bdc normale, sia per la scelta di rapporti che di cadenza della pedalata. Il Bosch Gen3 è veramente silenziosissimo, sicuramente il più silenzioso che abbia provato, ed anche la scorrevolezza è eccellente.
Si diceva della scelta di Cannondale di non mirare ad una E-Road “dura e pura” (tipo Orbea Gain o Pinarello Nytro per intenderci) e secondo me è una scelta sensata: il peso della Synapse Neo è più elevato delle concorrenti (17kg circa), ma motore e batteria consentono percorrenze record. Il giro che abbiamo affrontato è stato il classico giro del Sella, quindi 50km per 2000mt di dislivello. Io ho utilizzato la modalità Eco su Sella, Gardena e metà Campolongo. La seconda metà del Campolongo in modalità Tour, e sono arrivato cosi ad Arabba con 4 tacche su 5.
In modalità Eco, in salita occorre pedalare e si fa una discreta fatica. Sul Campolongo, in modalità Eco, per restare al passo con gli altri che usavano la modalità Tour o EMtb dovevo sudarmela non poco. Per il Pordoi finale ho invece aperto il gas in modalità Turbo provando l’ebbrezza di andare a velocità da Pro WorldTour (alla fine ho strappato un tempo di 1′ migliore di Vincenzo Nibali al Giro d’Italia!). L’unica cosa che suggerirei a Bosch per rendere davvero perfetto il Gen3 per uso stradale sarebbe la possibilità di variare l’assistenza dell’ACR in modo personalizzabile. Fornendo il motore il massimo dell’assistenza sopra le 80rpm (direi più verso le 90) costringe a pedalare molto agile per sfruttare tutta la potenza. Io che non sono abituato a pedalare cosi agile in salita ero costretto ad una cadenza innaturale ed un po’ stancante. Attorno alle 70 Rpm si sentiva che il motore “calava di giri”. Alla fine del giro avevo comunque ancora 2 tacche su 5 di batteria. Nel complesso quindi la Synapse consente di ampliare gli orizzonti possibili in sella anche a persone che difficilmente riuscirebbero a portare a termine percorsi impegnativi, e pure a velocità sostenute. In discesa la combinazione di geometrie comprovate e pneumatici da 32mm (quindi anche qui lontani dai 25mm standard su strada) danno estrema sicurezza. Ed anche il peso notevole (per una Bdc) consente di passare con grande scioltezza su asfalti non perfetti, al contrario di bici stradali “vere” che sobbalzano vistosamente. Quindi una bici adatta anche a persone non particolarmente esperte nella guida.
Volete sfondarvi di cenoni, pranzoni, aperitivi e gozzoviglie varie? Allora ecco un ottimo modo per…
Ieri sera è stato presentato il percorso della Vuelta España 2025 (23 agosto-14 settembre), che…
Theodor Storm è stato un po' un oggetto misterioso durante la scorsa stagione, infatti il…
Ci ha lasciati oggi una delle grandi leggende del ciclismo, Rik Van Looy, all'età di…
I grammomaniaci potrebbero andare in fibrillazione per questo portaborraccia Superleggero Ti black. Molto probabilmente si…
Il team Lidl-Trek ha annunciato che il pilota spagnolo Aleix Espargaro (35 anni), vincitore di…