Come molti sapranno quest’anno a Eurobike molti marchi noti non hanno esposto, preferendo presentare le proprie novità in sedi separate. Tra questi c’è Orbea, che ha aspettato che la fiera germanica fosse terminata per invitare la stampa a toccare con mano e provare le novità 2017 della casa spagnola, la Orca e la Avant.
La Spagna non è stata menzionata in verità nemmeno una volta durante la presentazione, anzi, è stato ben chiarito che l’identità di Orbea è basca al 100%. Per cominciare, Orbea, come molte aziende dei paesi Baschi, è una società cooperativa. Già questo la rende una particolarità nel mondo del mercato ciclistico, cosa che si estende anche al modello di vendita, per il quale Orbea si affida sia a distributori che alla vendita diretta ai negozianti, senza richiedere ordini annuali e magazzino. Altra particolarità è che Orbea non produce in Oriente. Fino a qualche anno fa aveva acquisito un terzista in Cina con cui produceva i propri telai in carbonio, ma ora hanno dismesso quella unità produttiva per privilegiarne una nuova in Portogallo, oltre ad aver mantenuto quella storica di Mallabia, non lontano da San Sebastian (o Donostia, come preferiscono loro). Questo per preservare al massimo l’identità di cui vanno fieri anche nei prodotti.
L’orgoglio basco non è, come forse noto a molti, solo uno slogan, e la prova l’ha data Joseba Aritzaga, Product Manager, che durante la presentazione ha raccontato l’aneddoto secondo cui il CEO di Giant, Tony Lo, qualche anno fa ha citato proprio Orbea come il tipo di azienda che avrebbe chiuso nel futuro immediato, incapace di sopravvivere nel mercato odierno. La risposta è stata molto chiara: “Mr. Lo non sa chi siamo, e non solo non chiuderemo, ma saremo qui tra 5 e 25 anni e oltre“.
Il modo con cui ha fatto quest’affermazione (un po’ più colorito) avrebbe sicuramente convinto anche Tony Lo se fosse stato presente. Resta da dire che Orbea produce circa 200.000 bici l’anno, contro i circa 6 milioni di Giant, giusto per rendere le proporzioni.
Molta enfasi è stata data al loro programma MyO, con il quale è possibile personalizzare la propria bici. Questo servizio è considerato un plus essenziale da Orbea dalla gamma media in su.
La personalizzazione è gratis, solo le bici entry-level possono essere personalizzate con un supplemento di 250eu.
D’altronde i risultati in termini di vendite grazie a questo servizio sono incoraggianti visto che hanno dichiarato un utilizzo del MyO +33% sulla fascia menzionata nel 2015. Tanto che stanno costruendo una nuova unità dedicata solo alla verniciatura sempre a Mallabia, la quale entrerà in funzione nel 2017-2018.
Venendo alle bici, molte delle caratteristiche tecniche che sono state introdotte con i nuovi modelli erano state riassunte nella loro presentazione della Orca 2017. Alcune di queste caratteristiche sono state riprese anche nella Avant, che è la proposta endurance di Orbea. Grande importanza viene data evidentemente alla riduzione del peso, che è stata ottenuta grazie all’utilizzo di fibre di carbonio Toray T700, T800 e M40J, ma soprattutto grazie al taglio al laser del tessuto per minimizzare il materiale utilizzato.
Grazie a questo il telaio della nuova Orca con freni rimbrake pesa 795gr, mentre la forcella 315gr.
Tutte le bici dei team Pro (Cofidis), anche con i powermeter, sono zavorrate per stare a 6,8kg.
Grazie ad un evoluto posizionamento delle fibre ed il miglioramento della progettazione delle sezioni la riduzione di peso si accompagna una migliore rigidità in zona movimento centrale. La Orca ha una rigidità di 94Nm° in quella zona , mentre la versione 2015 arrivava a 80Nm°. La Orca conserva questa rigidità su tutte le taglie, mentre la versione vecchia la aveva solo per le taglie medio-piccole.
Idem la forcella che ora è 26% più rigida lateralmente e 20% frontalmente rispetto la versione 2015.
Per ovviare alla perdita di comfort dovuta alla grande rigidità hanno modificato leggermente la geometria, rendendola un po’ più sloping, oltre che aver modificato le sezioni dei foderi alti per avere maggior flessione verticale al posteriore.
Quindi la geometria Orbea ha un stack più basso, un reach più lungo, un offset della forcella specifico, foderi bassi più corti e passo più corto.
Il trail ed il reach sono stati modificati in alcune taglie per mantenere inalterata la guidabilità. Le nuove Orbea possono accogliere copertoni sino a 28mm. Hanno anche ridotto l’altezza del BB in alcune taglie per migliorare la stabilità. Le Orca OMR hanno una geometria un po’ più comoda per amatori meno orientati alla competizione. Per quanto riguarda l’aerodinamica hanno allargato gli steli della forcella in modo da avere una miglior circolazione dell’aria e minori turbolenze.
Anche in Orbea sono convinti che il futuro sia per i freni a disco, quindi tutte le Orca sono disponibili nelle due versioni.
Per il resto le Orca presentano un nuovo sistema di passaggi cavi interno. Un collarino reggisella integrato. BB386Evo, dente di cane integrato al supporto deragliatore. Perni passanti 12mm sia anteriore che posteriore.
I prezzi delle varie versioni della Orca:
Per quanto riguarda il settore Endurance la proposta di Orbea è il modello Avant. La Avant è pensata per aiutare l’amatore a pedalare in modo confortevole più a lungo. Quindi indirizzata ai neofiti o a chi pedala molto a lungo. Il peso del telaio della Avant è di 990gr. 200gr meno della vecchia versione.
Novità tecniche sono l’irrigidimento della parte anteriore (forcella, tubo sterzo e top tube) per migliorare la stabilità e la guidabilità in discesa. La geometria è maggiormente sloping per esporre maggiormente il reggisella e quindi farlo flettere di più.
La forcella è stata allungata di 10mm, mentre il tubo sterzo abbassato di 10mm in modo da avere una posizione più rialzata, ma con un’ estetica migliore rispetto le altre endurance bikes con tubi sterzo molto alti. La rigidità al movimento centrale è di 90Nm°.
Disponibile in 3 geometrie e quindi 21 taglie. In Orbea non credono che le donne abbiano necessità di geometrie dedicate.
La Avant sarà disponibile in futuro solo in versione disc, visto che questa soluzione è quella maggiormente sensata per la categoria, ma per il momento resta in gamma la versione rimbrakes per la fascia entry-level. È presente l’opzione con powermeter Power2Max installata.
Ed ecco i prezzi delle varie versioni:
Dopo tanto presentare abbiamo avuto l’occasione di provare le due bici in questione sulle strade basche, tra cui una salita percorsa durante una tappa del Giro dei Paesi Baschi di quest’anno.
Ho provato un giorno una Avant montata Ultegra DI2 con freni a disco ed il giorno seguente una Orca rimbrake montata SRAM eTap e ruote Fulcrum.
La Avant mi ha dato nella guida sensazioni analoghe a quella della Canyon Endurace recentemente provata, anche se al posteriore è nettamente meno “flessibile”. Se questo si traduca in minore comodità su lunghe distanze non saprei dire, infatti un solo giro non è molto significativo in questo senso. Oltretutto su queste strade basche, che presentano su e giù continui e salite dalle pendenze micidiali (non sono rari pezzi al 20% e oltre), ma con asfalto sempre ottimo. Stranamente la mia bici era anche montata con coperture da 23mm che rendevano tutto il pacchetto meno “endurance oriented” di quello che ci si poteva aspettare, rendendo la bici più una comoda bici da gara che non una macina kilometri.
Decisamente da gara o race oriented per contro la Orca, che sulle strade basche è sicuramente una bici più apprezzabile. In taglia 60, senza pedali, pesava 6,85kg. Come sensazioni mi ha ricordato la ottima Focus Izalco Max. Non avendo mai provato la versione precedente non posso dire niente a riguardo, ma chi tra i presenti aveva invece utilizzato la Orca 2015 era concorde nel definire la versione 2017 decisamente più aggressiva nell’impostazione e più rigida.
L’accostamento più frequente che ho ascoltato mi è sembrato quello con la Specialized Tarmac ultima versione.
E questo è tutto.
Laster arte!
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