Premetto che sono convinto, fino a prova contraria, che tutti i ciclisti di sua maestà vadano cosi' forte esclusivamente per la loro predisposizione genetica abbinata a mirati allenamenti ed a una corretta alimentazione a base di pasta parmigiano e petti di pollo.
Cio' detto, voglio aggiungere che quando tutta una nazionale oppure un Team eccellono a livello mondiale in uno sport, in cui la componente fisica è nettamente prevalente su quella tecnica, mi viene la pelle d'oca e mi assalgono molti dubbi.
I miei dubbi nascono dalle storie passate, dai film già visti, ed ogni volta speriamo che sia l'ultima; solo per fare qualche esempio: i ciclisti italiani ai tempi di Ferrari, gli Spagnoli nell'era Fuentes e se vogliamo cambiare sport: la Juve di Vialli e del Piero o le ragazze della nazionale cinese di nuoto di qualche anno fa, e qui mi fermo, ma volendo potrei continuare per molto ancora.
Poi, in questi anni abbiamo dovute subire troppe disillussioni: abbiamo sofferto per l'indimenticabile Marco; abbiamo dovuto cancellare dalla mente e dalla storia sette, e dico sette, Tour de France consecutivi; abbiamo visto riconsegnare medaglie olimpiche, come fossero chip a fine gara;abbiamo sentito di sangue umano surgelato vicino ai petti di pollo; ci hanno detto di sacche ematiche che avevano il nome di un cane. Ora non mi va piu' di dare la mia fiducia incondizionata ad un gruppo che dimostra una imbarazzante superiorità e sentirmi raccontare che è grazie a brevetti segretissimi che permettono alle bici di andare piu' forte.
Quindi non vorrei che tra qualche anno, o magari anche prima,ci ritrovassimo qui a parlare non piu' del bravissimo ingegnere aerodinamico che ha progettato le bici e i materiali, ma di tutta un'altra storia.
Questo anche per dire che la componente tecnica è si importante, ma ai livelli professionistici la differenza tra i vari mezzi è minimale, anzi direi inesistente, e il "distacco" lo fa' solo il motore.
Quindi va bene tutto, ripeto fino a prova contraria, ma almeno non facciamoci prendere per il culo discutendo sull'assunto: "vanno più forte perchè hanno le bici più veloci" che è solamente una gran cazzata e mi fa pensare nella migliore delle ipotesi ad un'operazione commerciale e nella peggiore al detto latino: Excusatio non petita, accusatio manifesta..
E poi ho letto dei post che come al solito denigrano il nostro paese che è, se lo avete dimenticato, leader mondiale nella costruzione di bici ed abbigliamento , facciamo alcuni nomi a caso: Campagnolo, Bottecchia,
Castelli,
Nalini, Wilier,
Sidi,
Pinarello,
Fulcrum, Bianchi, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Fatemi al volo, senza cercare su google, un nome, dico uno, di una ditta Britannica che fa bici? Niente vero, forse perchè non esiste.
Infine arriva sto Ser Pecora posta una bici orrenda che sembra un telaio made in China, fatto anche abbastanza male, ed alcuni di voi abboccano e gli danno anche ragione dicendo che sono bravissimi a fare le bici, sono i migliori tecnici perchè fanno gruppo e che l'Italia fa schifo in tutto anche nel realizzare le bici.
Fortunatamente all'estero, al contrario di alcuni di voi, il Made in Italy è ancora uno status symbol, sono invidiosi di noi, di come mangiamo, di come beviamo, di come ci vestiamo, delle nostre auto, dei nostri paesaggi, delle nostre città, delle nostre donne, del nostro stile di vita e perchè no delle nostre bici. E vorrebbero acciuffarsi questo "boccone del Re" a prezzi di saldo.
Ragionate ragazzi.