Io ho una spiegazione meno sofisticata:La mia personale e opinabilissima idea è che la produzione di telai in carbonio e il loro utilizzo da parte dei professionisti sia totalmente funzionale al profitto dei produttori.
Credete che i vari Froome, Nibali e Contador andrebbero più piano su telai in acciaio o titanio artigianali di alta gamma?
Il problema è che per dotare i team di centinaia di telai quei team che corrono i Gt e le grandi classiche (che i cicloamatori guardano in tv), le case di produzione devono, appunto, massimizzare i profitti per sostenere le sponsorizzazioni e allo stesso tempo aumentare i loro guadagni.
Il cicloamatore, ovviamente, volendo emulare i prof, anziché acquistare il mezzo più idoneo alla propria fisiologia, alle proprie capacità prestative e alle proprie condizioni di utilizzo acquista quegli stessi mezzi foraggiando le grandi case di produzione.
Lamentandosi poi, puntualmente, per il fatto di non trovar rimedio al proprio mal di schiena, rincorrendo sempre il telaio più performante, comodo e adatto alle proprie caratteristiche.
Solo pochi comprenderanno, tornando al lato oscuro dei metalli, che sono angoli, geometrie e materiali a far la differenza. Non gli studi degli ingegneri della Silicon Valley. Parliamo di bici da corsa, non di astronavi.
Se costa meno, ha un gruppo migliore, ruote migliori, pesa meno, e fatta con materiali piu' pregiati, e realizzata con un processo produttivo piu' sofisticato, ne vendono 10.000 invece che 50 l'anno: semplicemente e' una bici migliore.