Proprio ieri leggevo su una rivista che nel ciclismo amatoriale la percentuale di positività è elevata perché buona parte dei controlli sono mirati.
Se fosse vero, è come dire che si sa prima chi pizzicare. Ma questo non potrebbe lasciare troppa discrezionalità ai controllori? Detto in altri termini, se sono a conoscenza che il tizio X potrebbe essere positivo, ma per qualche motivo Y non lo voglio danneggiare, non gli faccio il controllo. Non sarebbe meglio fare controlli a pioggia e randomici anche per non lasciare margini di scelta a chi controlla?
Scusate se ho detto qualche bischerata!
La risposta alla tua domanda è NO! (per me).
1) perchè ammesso che protezioni e favoritismi ci siano, potrei vederceli ad altissimi livelli (LA docet), non a livelli di sconosciuti o semisconosciuti amatori che certamente non muovono interessi che possono prevaricare i NAS e le Procure della Repubblica. Per corrompere o influenzare magistrati e forze dell'ordine, mi immagino ci voglia un certo potere, economico e non solo e non credo ci siano amatori, nessuno, in grado di poter avere un tal potere;
2) perchè i controlli costano molto, non è possibile farli a pioggia per ragioni economiche e dunque è meglio farli mirati....tanto più che sarebbe assurdo sapere che tizio fa uso di sostanze e non controllarlo perchè è arrivato 4 e magari controllano solo i primi 3, sia perchè sapendo del controllo lui potrebbe arrivare 4 di proprosito quella volta e sia perchè i controlli mirati, avendo maggiore incidenza di positività, hanno un effetto punitivo e preventivo maggiore che non di tot controlli andati a vuoto....e tengono sul chi va là tutti quelli che partecipano a una gara e non solo i primi 3 o 5 o 10.