Il tutto si può riassumere con il fatto che in un mondo ideale senza doping emerge chi ha capacità naturali specifiche per lo sport che pratica superiori; mentre in un mondo con doping emerge chi ha capacità naturali specifiche al doping superiori.Esattamente quello era che alterava i valori anche degli albi d'oro. Un limite 50% consentiva un incremento rimanendo nel lecito non uguale per tutti. Chi partiva da 45 aveva un +4,9, chi partiva da 40 un +9,9. Ora, se di base l'ematocrito di partenza non significa essere forti o meno, il poterlo incrementare di 5 o di 10 lo capisce chiunque che è una elaborazione ben diversa e sposta il risultato eccome. Non fra me e Indurain, ovvio. Così come, siccome sappiamo che avevano tanti escamotage per portarsi al di sotto del limite (salvo intoppi), c'era il pazzo che si portava a 60 e quello che si portava a 55 perché non voleva rischiare la pelle, vuoi perché già ricco e affermato, vuoi perché più sano almeno di mente. Si sente spesso dire, spesso come scusa a un fallimento, ma qualcuno che ha detto, piuttosto che caricare in quella maniera, lascio perdere, ci sarà pur stato. Già quello è una alterazione dei valori in campo.
Quindi non è assolutamente detto che chi ha vinto grazie al doping, battendo altri dopati, avrebbe potuto farlo in assenza di doping.
Non tutti rispondono allo stesso modo ad una sostanza dopante, quindi è come considerare due sport completamente diversi.