Ad oggi questa epidemia ha causato nel mondo circa 50.000 decessi (fonte WHO). Da epidemiologo universitario che si occupa principalmente di stili di vita, mi piace oggi riportare e condividere alcuni dati a molti ancora sconosciuti, e una riflessione.
I principali fattori di rischio legati a stili di vita cosiddetti correggibili, causa di mortalità diretta e indiretta nel mondo, sono l'ipertensione arteriosa (al primo posto), il fumo (secondo posto), il consumo di alcolici (terzo posto) e l'inattività fisica (quarto posto).
Ogni anno questi fattori di rischio causano:
- ipertensione arteriosa: circa 7.500.000 (7,5 milioni) di decessi annui attribuibili (fonte WHO), essendo l'ipertensione il principale fattore di rischio delle malattie cardiovascolari;
- fumo di sigaretta (secondo fattore di rischio): più di 8.000.000 (8 milioni) di decessi attribuibili, essendo il fumo legato a numerose neoplasie, malattie polmonari, cardiovascolari e metaboliche (fonte WHO);
- consumo di alcol (terzo fattore di rischio): circa 3.000.000 di decessi attribuibili;
- inattività fisica: 3.200.000 (3,2 milioni) di decessi attribuibili (fonte Lancet).
Ovviamente oggi l'attenzione è posta, giustamente e interamente, sull'epidemia di Covid-19, che va contrastata con le norme di isolamento, l'unica arma di combattimento che abbiamo finora. A fronte dei 50.000 decessi per Covid-19 (ma ipotizziamo possano essere 100.000), nessuno parla mai dei "nemici subdoli" della sanità pubblica, che causano decessi silenziosi e non pubblicizzati. Se sommiamo i numeri sopra riportati, otteniamo c.a 20 milioni annui di morti potenzialmente evitabili nel mondo.
Questo deve far riflettere tutti ma soprattutto chi oggi fa la caccia alle streghe, i vari moralizzatori dei runners, dei ciclisti etcc .. Una buona parte di quelli che poi fumano e che hanno un buon motivo per andare al tabacchi, consumano alcol e sono fisicamente inattivi ed esclamano "che bisogno hai di andare a correre od uscire in bici ora". I paladini della salute pubblica ai tempi del Covid-19! Dal punto di vista epidemiologico, la situazione che stiamo vivendo porterà con buona probabilità ad osservare quest'anno (e nei prossimi) un aumento della mortalità attribuibile ad errati stili di vita, che nella depressione dell'isolamento tendenzialmente si moltiplicano, e completa inattività, ma ancor peggio a patologie di ordine psichiatrico (paure, fobie ad uscire, suicidi) che diventeranno all'ordine del giorno. Purtroppo nessuno oggi parla di questo!
Io abituato ad uscire solo nei week-end e in solitaria perché non amo molto i gruppi, sono dispiaciuto e incazzato per tutto questo. Stiamo isolati, si, per combattere il Covid-19, ma mi piacerebbe anche che quando si riprenderà la vita di tutti i giorni, il runner, il ciclista etc.. non sia visto come il rompi palle sulla strada, quello che non ha di meglio da fare ed esce in bici o va a fare la gara costringendo l'automobilista fermo in attesa, bensì colui che con sacrificio segue stili di vita corretti, e che portano benefici per la salute pubblica. Stili di vita sani e attivi che contribuiscono ad evitare milioni di decessi annui nel mondo.
I principali fattori di rischio legati a stili di vita cosiddetti correggibili, causa di mortalità diretta e indiretta nel mondo, sono l'ipertensione arteriosa (al primo posto), il fumo (secondo posto), il consumo di alcolici (terzo posto) e l'inattività fisica (quarto posto).
Ogni anno questi fattori di rischio causano:
- ipertensione arteriosa: circa 7.500.000 (7,5 milioni) di decessi annui attribuibili (fonte WHO), essendo l'ipertensione il principale fattore di rischio delle malattie cardiovascolari;
- fumo di sigaretta (secondo fattore di rischio): più di 8.000.000 (8 milioni) di decessi attribuibili, essendo il fumo legato a numerose neoplasie, malattie polmonari, cardiovascolari e metaboliche (fonte WHO);
- consumo di alcol (terzo fattore di rischio): circa 3.000.000 di decessi attribuibili;
- inattività fisica: 3.200.000 (3,2 milioni) di decessi attribuibili (fonte Lancet).
Ovviamente oggi l'attenzione è posta, giustamente e interamente, sull'epidemia di Covid-19, che va contrastata con le norme di isolamento, l'unica arma di combattimento che abbiamo finora. A fronte dei 50.000 decessi per Covid-19 (ma ipotizziamo possano essere 100.000), nessuno parla mai dei "nemici subdoli" della sanità pubblica, che causano decessi silenziosi e non pubblicizzati. Se sommiamo i numeri sopra riportati, otteniamo c.a 20 milioni annui di morti potenzialmente evitabili nel mondo.
Questo deve far riflettere tutti ma soprattutto chi oggi fa la caccia alle streghe, i vari moralizzatori dei runners, dei ciclisti etcc .. Una buona parte di quelli che poi fumano e che hanno un buon motivo per andare al tabacchi, consumano alcol e sono fisicamente inattivi ed esclamano "che bisogno hai di andare a correre od uscire in bici ora". I paladini della salute pubblica ai tempi del Covid-19! Dal punto di vista epidemiologico, la situazione che stiamo vivendo porterà con buona probabilità ad osservare quest'anno (e nei prossimi) un aumento della mortalità attribuibile ad errati stili di vita, che nella depressione dell'isolamento tendenzialmente si moltiplicano, e completa inattività, ma ancor peggio a patologie di ordine psichiatrico (paure, fobie ad uscire, suicidi) che diventeranno all'ordine del giorno. Purtroppo nessuno oggi parla di questo!
Io abituato ad uscire solo nei week-end e in solitaria perché non amo molto i gruppi, sono dispiaciuto e incazzato per tutto questo. Stiamo isolati, si, per combattere il Covid-19, ma mi piacerebbe anche che quando si riprenderà la vita di tutti i giorni, il runner, il ciclista etc.. non sia visto come il rompi palle sulla strada, quello che non ha di meglio da fare ed esce in bici o va a fare la gara costringendo l'automobilista fermo in attesa, bensì colui che con sacrificio segue stili di vita corretti, e che portano benefici per la salute pubblica. Stili di vita sani e attivi che contribuiscono ad evitare milioni di decessi annui nel mondo.