su Quattroruote di questo mese una Dacia Duster con freni anteriori a disco e freni a tamburo posteriori, sul bagnato frena in minor spazio
di Golf VIII e Jaguar F-Type cabrio con freni a disco anteriori e posteriori.
Questo per dire che il rim non è obsoleto e che il disco non sempre offre prestazioni migliori: e nelle prestazioni devi includere
anche la silenziosità, che con i dischi non sempre è ottimale e la manutenzione, che con i dischi è più complicata.
Se poi confronti le prestazioni di frenta tra freni direct mount (molto potenti) e freni a disco, la differenza si assottiglia ancora di più
e 4 pattini su cerchio non risultano così "vecchiotti".
La verità è che la necessità reale dei dischi su bici da corsa c'è solo in particolari condizioni:
pioggia, ciclista pesante, discese molto molto ripide e, forse, se pedali con ruote in carbonio.
Per quanto mi riguarda, il disco sarebbe ottimo perché preserva lo stato delle ruote, che non hanno più una pista frenante da consumare e pulire (io sono un maniaco della pulizia), ma dovrei rinunciare a diverse altre cose: per esempio, Campagnolo fa dei comandi per dischi orribili (così come
Sram), sono enormi,
Shimano è riuscita a integrare meglio i pistoncini.
Oppure sempre Campagnolo non monta le sfere CULT nelle sue ruote a disco.
E poi al momento le Bora Ultra 35 rim sono molto più leggere delle loro omologhe a disco (anche se sono le Bora One 35)