Le cose che più mi infastidiscono nelle uscite

Bert5quant1

Etiamsi omnes, ego non
5 Ottobre 2018
5.822
9.481
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Piémônt
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Bici
1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Lo facevo anch'io. La soddisfazione era maggiore quando il tipo davanti continuava a girarsi per vedere dov'ero.
Io, avessi anche un differenziale di 0,1 km/h, continuerei a modo mio come non esistesse l'altro, a meno che non mi parli e-ducatamente (cit.), mentre i dispetti da pisellaro non mi sfiorano, se capitasse penserei che LUI ha un problema... ma per ora tutto ok.

Per quelli che incrocio, faccio il primo e saluto tutti, auto e camion che mi rispettano (ripettano cioè il.cds): saluto e ringrazio, credo che nella mia zona si stia migliorando. Certi tagli di strada di anni fa...
Che sia per un vecchio ciclista che gira su una bici inguardabile ma che è molto educato?
Meditate...
 

Bert5quant1

Etiamsi omnes, ego non
5 Ottobre 2018
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Piémônt
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1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Sono quasi alla fine del giro ma ecco che sento lo stimolo di urinarie. Rettilineo provinciale in mezzo alla campagna. In lontananza vedo una strada di campagna sulla destra che si innesta sulla provinciale con una leggera salita. Mentre sto per farmela sotto noto che la strada è in ghiaino e ha dei cespugli. Rallento e con molta calma esco dalla provinciale. Mi mimetizzo e piscio finalmente esplodendo una vocale ahhhh di piacere. Riparto, strada in salita... Cazzo ho il 50/14, vado tropo piano mi incasino coi pedali e cado da fermo sull'arginello erboso tra la provinciale e la stradina. Per fortuna su un cumulo di terra, quei vulcani smossi dalle talpe. Una montagnola accoglie la mia gamba destra! Bene dico almeno non rovino nulla! Mi rialzo e riparto senza neanche pulirmi.... E per fortuna perché arrivato a casa scopro che non era terra, ma una bella focaccia di cacca! Ovviamente ad oggi neanche un becco di un quattrino! Questo mi fa incazzare!
Non porta fortuna, il fatto oggettivo è che l'hai centrata, ogni altro pensiero è un fake!:°°(:))):
 
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nofuture67

Novellino
4 Settembre 2018
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roccaspinalveti
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Bici
triban 540
Lo stato pietoso delle strade e soprattutto il fatto che l'unica che permette di tornare in discesa a casa mia ( in montagna) sia talmente disastrata che la velocità media in discesa risulta sempre inferiore a quella della salita oltre all'altissima percentuale di forature e di stress :doh:, poi le buche che si mimetizzano nei chiaroscuri sotto gli alberi specialmente su tratti dove l'asfalto è buono ( eufemismo) e non te le aspetteresti
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Genova
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Bici
Colnago 50 Anniversary
Io, avessi anche un differenziale di 0,1 km/h, continuerei a modo mio come non esistesse l'altro, a meno che non mi parli e-ducatamente (cit.), mentre i dispetti da pisellaro non mi sfiorano, se capitasse penserei che LUI ha un problema... ma per ora tutto ok.
Parlo per me, ma il problema non sei tu, ma gli altri.
Non che mi sia capitato una volta al mese, ma tre o quattro volte in tutta la mia carriera sì e la scena era sempre questa, in genere in salita.
Vedevo uno davanti che andava al suo passo e io che da dietro piano piano accorciavo la distanza fino ad arrivargli a ruota.
Cosa succedeva a questo punto? Stiamo parlando di perfetti sconosciuti che non si erano mai visti.
La regola vuole che entrambi continuiamo al proprio passo e io passassi davanti, magari ci salutiamo, e se lui ne aveva mi stava dietro.
Invece? Come sentiva che stavi arrivando accelerava senza motivo e riprendeva un po' di margine che, inesorabilmente, perdeva poco dopo. Tu ti rifacevi sotto e quello, di nuovo, accelerava per riprendere margine.
Dopo la seconda volta mi rompevo le balle, perché oltre ad essere stupida la cosa mi innervosiva, perché non mi permetteva di salire al mio passo.
«Ah, vuoi stare davanti?» era la domanda a me stesso «E io ti faccio stare davanti.»
Anche perché poi si giravano a controllare dov'ero.
Così mi piazzavo alla sua ruota, in genere cinque metri dietro, e lo facevo tirare fino in cima. Lui accelerava, io acceleravo. Tanto il ritmo che facevano non era mai impossibile.

Considerazioni sparse:
  • Se andavano più piano li passavo in cavalleria. Talvolta capitava che qualcuno si accodasse, non mi davano fastidio. L'importante che non mi disturbassero.
  • Quasi anche se andavano leggermente più piano di me proseguivano del loro passo, come dovrebbe essere.
  • Con qualcuno mi è capitato di fare il resto della salita assieme, visto che la velocità era simile, chiacchierando, anche se era piuttosto raro.
Ultima considerazione, la più importante, secondo me: se esci da solo cosa ti metti a fare le gare quando qualcuno ti raggiunge? Se ti raggiunge e prima non vedevi anima viva vuol dire che andava più forte di te, è una constatazione.
Cosa te ne frega di dimostrargli che anche tu sai stare davanti? Cosa vuoi che gliene freghi?
 

Bert5quant1

Etiamsi omnes, ego non
5 Ottobre 2018
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Piémônt
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Bici
1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Parlo per me, ma il problema non sei tu, ma gli altri.
Non che mi sia capitato una volta al mese, ma tre o quattro volte in tutta la mia carriera sì e la scena era sempre questa, in genere in salita.
Vedevo uno davanti che andava al suo passo e io che da dietro piano piano accorciavo la distanza fino ad arrivargli a ruota.
Cosa succedeva a questo punto? Stiamo parlando di perfetti sconosciuti che non si erano mai visti.
La regola vuole che entrambi continuiamo al proprio passo e io passassi davanti, magari ci salutiamo, e se lui ne aveva mi stava dietro.
Invece? Come sentiva che stavi arrivando accelerava senza motivo e riprendeva un po' di margine che, inesorabilmente, perdeva poco dopo. Tu ti rifacevi sotto e quello, di nuovo, accelerava per riprendere margine.
Dopo la seconda volta mi rompevo le balle, perché oltre ad essere stupida la cosa mi innervosiva, perché non mi permetteva di salire al mio passo.
«Ah, vuoi stare davanti?» era la domanda a me stesso «E io ti faccio stare davanti.»
Anche perché poi si giravano a controllare dov'ero.
Così mi piazzavo alla sua ruota, in genere cinque metri dietro, e lo facevo tirare fino in cima. Lui accelerava, io acceleravo. Tanto il ritmo che facevano non era mai impossibile.

Considerazioni sparse:
  • Se andavano più piano li passavo in cavalleria. Talvolta capitava che qualcuno si accodasse, non mi davano fastidio. L'importante che non mi disturbassero.
  • Quasi anche se andavano leggermente più piano di me proseguivano del loro passo, come dovrebbe essere.
  • Con qualcuno mi è capitato di fare il resto della salita assieme, visto che la velocità era simile, chiacchierando, anche se era piuttosto raro.
Ultima considerazione, la più importante, secondo me: se esci da solo cosa ti metti a fare le gare quando qualcuno ti raggiunge? Se ti raggiunge e prima non vedevi anima viva vuol dire che andava più forte di te, è una constatazione.
Cosa te ne frega di dimostrargli che anche tu sai stare davanti? Cosa vuoi che gliene freghi?
Quoto tutto, il problema sono, per fortuna solo pochi, solo alcuni altri, non tutti.
Devo prendere atto delle esperienze tue e di altri, a me, anche anni e anni fa, non è capitato mai.
Soprattutto mi lascia basito il fatto che escono da soli e poi se uno li raggiunge scatta l'embolo... per me è incomprensibile, l'unica cosa che ammetto è, se le velocità son simili, accodarsi senza disturbare.
Io non faccio nemmeno quello, se ho una velocità che posso gestire sotto (la mia) soglia, non mi sognerei di accelerare. Se uno mi supera è perché ha la possibilità di andare più forte, ma è stra-normale che sia così, eppure... parte la vanità infantile o qualcosa di simile.

Io attualmente non sorpasso, ma vengo sempre passato, però "ciao" e fine.
Vale il tuo punto 2: proseguire ognuno al proprio passo.
 

fabiopon

Maglia Gialla
19 Novembre 2009
10.444
9.401
60
Genova
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Bici
Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
Parlo per me, ma il problema non sei tu, ma gli altri.
Non che mi sia capitato una volta al mese, ma tre o quattro volte in tutta la mia carriera sì e la scena era sempre questa, in genere in salita.
Vedevo uno davanti che andava al suo passo e io che da dietro piano piano accorciavo la distanza fino ad arrivargli a ruota.
Cosa succedeva a questo punto? Stiamo parlando di perfetti sconosciuti che non si erano mai visti.
La regola vuole che entrambi continuiamo al proprio passo e io passassi davanti, magari ci salutiamo, e se lui ne aveva mi stava dietro.
Invece? Come sentiva che stavi arrivando accelerava senza motivo e riprendeva un po' di margine che, inesorabilmente, perdeva poco dopo. Tu ti rifacevi sotto e quello, di nuovo, accelerava per riprendere margine.
Dopo la seconda volta mi rompevo le balle, perché oltre ad essere stupida la cosa mi innervosiva, perché non mi permetteva di salire al mio passo.
«Ah, vuoi stare davanti?» era la domanda a me stesso «E io ti faccio stare davanti.»
Anche perché poi si giravano a controllare dov'ero.
Così mi piazzavo alla sua ruota, in genere cinque metri dietro, e lo facevo tirare fino in cima. Lui accelerava, io acceleravo. Tanto il ritmo che facevano non era mai impossibile.

Considerazioni sparse:
  • Se andavano più piano li passavo in cavalleria. Talvolta capitava che qualcuno si accodasse, non mi davano fastidio. L'importante che non mi disturbassero.
  • Quasi anche se andavano leggermente più piano di me proseguivano del loro passo, come dovrebbe essere.
  • Con qualcuno mi è capitato di fare il resto della salita assieme, visto che la velocità era simile, chiacchierando, anche se era piuttosto raro.
Ultima considerazione, la più importante, secondo me: se esci da solo cosa ti metti a fare le gare quando qualcuno ti raggiunge? Se ti raggiunge e prima non vedevi anima viva vuol dire che andava più forte di te, è una constatazione.
Cosa te ne frega di dimostrargli che anche tu sai stare davanti? Cosa vuoi che gliene freghi?
Hai ragione su tutta la linea, ma quando emerge lo "spirito competitivo" ti si chiude la vena e buonanotte!
 

krypto

Pignone
24 Settembre 2009
199
136
Roma
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Pinarello Fp1
Quelli che arrivano dal lato opposto; ti fissano ma non si sa il motivo visto che non salutano....poi la pigrizia personale; mi accorgo che c'è qualcosa da sistemare o ricaricare ma una volta arrivato a casa vengo preso dagli impegni e cosi la volta dopo me li ritrovo alla partenza.

Poi riguardo agli altri utenti della strada ne ho un mucchio ma lasciamo perdere perchè sono sempre le stesse cose.
E' vero!! C'è gente che non so perchè ti fissa da quando gli entri all'orizzonte, ma poi non ti saluta non dice nulla. allora mi viene da pensare avrò "qualcosa" di fuori!? Qualcosa di strano bhò!?
Solitamente chi ti fà il "daje forza dall'auto " per prenderti per il cul, non me li filo ma proprio oggi, mi sono allenato un pò in città, una ragazza forza dai! Ma non è stato quello è la risatina finale di chi ti prende per i fondelli, oggi l'avrei rincorsa e presa veramente a schiaffi....:cassius:
Ah! Dimenticavo, questo è riferito a noi tutti, non sopporto di vedere le carte delle barrette e gel vari per terra, finchè fa comodo sempre in tasca e non pesano, che ci vuole a lasciarli in tasca e buttarli a un cassonetto o anche a casa?
E certo anche le strade, ultimamente non so se è una mia impressione, mi sembra che stiano implodendo! Vedo certi tratti che servirebbe non una Mtb ma un trattore per passarci! Fai più fatica per come è ridotto il manto stradale che per la pendenza!!
 
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AndreGe

Pignone
11 Ottobre 2019
198
241
48
Genova
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Canyon Aeroad, Olmo Veloce Zerotre
Parlo per me, ma il problema non sei tu, ma gli altri.
Non che mi sia capitato una volta al mese, ma tre o quattro volte in tutta la mia carriera sì e la scena era sempre questa, in genere in salita.
Vedevo uno davanti che andava al suo passo e io che da dietro piano piano accorciavo la distanza fino ad arrivargli a ruota.
Cosa succedeva a questo punto? Stiamo parlando di perfetti sconosciuti che non si erano mai visti.
La regola vuole che entrambi continuiamo al proprio passo e io passassi davanti, magari ci salutiamo, e se lui ne aveva mi stava dietro.
Invece? Come sentiva che stavi arrivando accelerava senza motivo e riprendeva un po' di margine che, inesorabilmente, perdeva poco dopo. Tu ti rifacevi sotto e quello, di nuovo, accelerava per riprendere margine.
Dopo la seconda volta mi rompevo le balle, perché oltre ad essere stupida la cosa mi innervosiva, perché non mi permetteva di salire al mio passo.
«Ah, vuoi stare davanti?» era la domanda a me stesso «E io ti faccio stare davanti.»
Anche perché poi si giravano a controllare dov'ero.
Così mi piazzavo alla sua ruota, in genere cinque metri dietro, e lo facevo tirare fino in cima. Lui accelerava, io acceleravo. Tanto il ritmo che facevano non era mai impossibile.

Considerazioni sparse:
  • Se andavano più piano li passavo in cavalleria. Talvolta capitava che qualcuno si accodasse, non mi davano fastidio. L'importante che non mi disturbassero.
  • Quasi anche se andavano leggermente più piano di me proseguivano del loro passo, come dovrebbe essere.
  • Con qualcuno mi è capitato di fare il resto della salita assieme, visto che la velocità era simile, chiacchierando, anche se era piuttosto raro.
Ultima considerazione, la più importante, secondo me: se esci da solo cosa ti metti a fare le gare quando qualcuno ti raggiunge? Se ti raggiunge e prima non vedevi anima viva vuol dire che andava più forte di te, è una constatazione.
Cosa te ne frega di dimostrargli che anche tu sai stare davanti? Cosa vuoi che gliene freghi?
Esatto, caro concittadino....io poi non mi ingarello mai con nessuno, conscio dei miei limiti...se supero è perché voglio tenere il mio passo, non certo per fare il fenomeno...questo invece mi ha fatto innervosire da matti...
 

Bert5quant1

Etiamsi omnes, ego non
5 Ottobre 2018
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Piémônt
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Bici
1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Mi meraviglia che nessuno abbia citato quelli che ti superano in salita con la bici elettrica, mentre tu sei in agonia, magari facendo qualche commento spiritoso ...
Sì, avevo dimenticato, era il '17, un solo caso fino ad ora.
L'elettrico non fece commenti, sicuramente sospettava che io avessi capito su cosa andava, solo un "ciao"...
Sorpassare con l'e-bike e far commenti andrebbe ben oltre gli schizofrenici di cui si parlava, ti porrebbe agli ultimi gradini del bestiario... se sopravvive un neurone non lo fai.
 

rebus

Apprendista Passista
5 Luglio 2017
1.002
753
48
Bologna
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Triban RC520
Io vengo sorpassato spessissimo dalle elettriche (in realtà anche dagli altri visto che sono piantatissimo :-)xxxx ), però sempre in maniera rispettosa, solo una volta ero in pieno centro abitato e un ragazzino che stava facendo i fatti suoi mi vede passare e poco dopo in uno strappo anche discretamente duro mi sorpassa a tutta birra... palese che era un atto di sbruffoneria, visto che poco dopo è tornato giù a chiacchierare con gli amici... ma vabbè, da un ragazzino me lo aspetto.
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
14.465
4.479
Genova
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Colnago 50 Anniversary
Mi meraviglia che nessuno abbia citato quelli che ti superano in salita con la bici elettrica, mentre tu sei in agonia, magari facendo qualche commento spiritoso ...
Perché nessuno li considera. Sono dei mentecatti a cui non vale la pena di rispondere.
Mi è successo una volta, su uno strappettino a San Michele di Pagana, che da Rapallo porta a Santa Margherita, circa 600 metri con una pendenza media dell'otto. Chi è della zona lo conosce.
Noi eravamo in pieno sforzo, anche perché è breve e lo si fa di solito a tutta. È arrivato 'sto qui con la e-bike, in borghese, cantando un inno di un partito politico, chiaramente per scherno e indirizzato a noi. Be', gli siamo andati dietro e gli abbiamo dimostrato che noi potevamo salire alla sua velocità, ma lui non alla nostra.
Aggiungo che se lo strappo fosse stato più lungo non saremmo stati in grado di stargli dietro. E comunque era un mentecatto lo stesso.
 

ciclettico

Apprendista Scalatore
23 Aprile 2004
2.360
317
Ravenna
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Bici
BMC Team Machine SLR01
In genere non mi dà fastidio che qualcuno si metta a ruota. A maggior ragione se prima si palesa e magari chiede se dà fastidio. Io abito in pianura e per arrivare alle colline ci ballano un trentina di km, quindi prestare la propria ruota per un tratto di strada può essere considerato quasi un servizio sociale. E comunque in questo periodo la gente non si mette a ruota e quindi il problema non sussiste.

Mi dà invece molto, molto fastidio quando, in gruppo, ad una rotonda (o ad uno stop), chi sta davanti passa comunque, anche se un'auto sta arrivando. Magari lui, da solo, passerebbe anche, sia pure sforzando un po' e talvolta facendo frenare l'auto, ma da solo non è, e mette in pericolo il gruppo dietro, che potrebbe non essere sempre attento. Chiaro che se sei a ruota dovresti avere comunque il cervello collegato e frenare quando è necessario. Ma in quei momenti, secondo me, quello davanti dovrebbe avere maggiore riguardo per quelli alla sua ruota, dei quali è in una certa misura responsabile.

In questa situazione, chi non dà la precedenza, oltre a mettere in pericolo sé stessi ed eventuali altre persone a ruota, contribuisce anche a perpetuare la nomea di ca**oni che gli automobilisti danno ai ciclisti, che passano come quelli che in strada fanno ciò gli pare, specie in gruppo; e legittima quindi i fanculo che becchiamo spesso.
 

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