Trovo decisamente esagerate le dimensioni del logo TREK sul tubo obliquo.
Ma d'altra parte i designer devo trovare sempre qualcosa di "impattante", che a qualcuno piacerà, ed a altri no....
Avevano paura non si vedesse? Con quella pubblicità pacchiana vorrei uno sconto.
Americanata
In realtà la scritta c'era anche nella precedente, quindi sono un paio d'anni che va in giro.
In effetti come primo impatto può destare perplessità, le avevo anch'io, poi vista dal vivo è meno impattante e comunque la trovo coerente con lo spirito della bicicletta che di esile non ha niente.
Ovviamente il livello di risalto dipende anche dai colori di telaio e scritta.
In ogni caso debbo dire che rende riconoscibili anche incrociandosi al volo, contrariamente a quello che accade con ogni altra bicicletta per la quale o riconosci quello che pedala o non riconosci un bel niente. Non che sia sempre un pregio questo, diciamo che è una caratteristica.
Quello che trovo innegabile di questa bicicletta è la personalità, almeno se ne vedi passare una dici:
"Ah!, ecco una M9", poi magari o gli sbavi dietro o dici che ti fa veramente schifo, ma di certo non è una delle centinaia di anonime biciclette in circolazione.
Perché, appurato che acquistare questa o quella in ottica prestazioni ottenibili è un non senso, appurato che (per me) acquistare una bicicletta simile a tutte le altre al punto che per riconoscerla bisogna cercare nei dettagli è una cosa che mi annoia ancora prima di comprala, mi dite cosa resta che non sia la personalità?
Troppe biciclette attuali sono per me troppo simili tra di loro, per cercare differenze bisogna stare ad accapigliarsi tra fan dei foderi bassi e fan dei foderi alti, per non parlare del vintage, quelle sono veramente tutte identiche, se cancelli le scritte (piccole tra l'altro, perché sono messe su tubicini minuscoli) per capire cosa è cosa, occorre un cane da tartufi.
Chi ama questa roba vecchia si aggrappa alla poesia ed alla artigianalità che caratterizza quelle realizzazioni, vabbè se è questo che piace niente di male, ma alla fine si tratta sempre di attrezzature per la pratica di uno sport, caratterizzate oltretutto da una tecnologia piuttosto rozza ed alla quale si applicano soluzioni ormai molto datate, di poesia non ce n'è molta.
Certo se i telai si potessero fare come si vuole allora ci sarebbe molto più spazio per soluzioni interessati, ma dovendosi obbligatoriamente muovere nell'ambito di questi 8 tubi in croce e con i due triangoli dell'epoca di Pitagora la creatività dei progettisti ne esce mortificata, anche se già c'è gente che si strappa i capelli solo perché si cerca di rendere (anche se solo di poco) meno arcaico un sistema frenante figuriamoci cosa accadrebbe se si potesse fare un telaio veramente nuovo.
Diciamo quindi che va reso merito (o demerito per alcuni) alla M9 di rappresentare una delle poche voci fuori, o meglio, ai margini del coro, in un ambiente dove la musica che si suona è sempre la stessa.