Da (ex-)motociclista e possessore di supersportive, ogni volta che esce una bici top di gamma, ricasco esattamente nella stessa constatazione
Personalmente, non discuto il sacrosanto diritto di spendere migliaia di euro nell’oggetto della nostra passione, cosa che qua dentro, chi più, chi meno, facciamo tutti
Tuttavia, l’analisi costi vs. contenuti tecnologici di moto e biciclette è sconcertante, almeno per me, chiamala deformazione professionale (ingegnere motorista) e, oggettivamente, i prezzi di listino di Bianchi & Co.
sono ingiustificabili razionalmente.
Quando viene proposto un top di gamma a 12,000 €, con quelle specifiche, una buona metà è catalogabile sotto le voci “moda” e “brand”.
Per carità, fa parte del marketing, si veda, giusto per trovare un’analogia nel mercato moto, la follia dei listini Harley-Davidson... anche se lì, almeno, lo sproposito che uno paga è tangibile nelle decine di kg in acciaio e cromature.