Premesso che sono scelte sue e le rispetto, "patetico" per me è uno che "non riesce a smettere" e si trascina malamente a fondo gruppo senza o con poca voglia, o che fa solo "l'uomo immagine".
Non mi pare il caso di Rebellin, che non solo si impegna e si dedica più degli altri (perché a 50 anni fai più fatica di un 20enne), ma riesce anche a correre più che dignitosamente.
Per me la dedizione nel tempo vale più che un risultato una tantum come esempio "di rispetto per se e per la propria carriera".
Non mi riferivo a lui nel mio intervento quando parlavo di essere patetici, anche se prendevo spunto dalla sua situazione.
Tuttavia, per quanto la sua dedizione possa essere assoluta gli anni passano e l'asticella si abbassa sempre di più, se vuole essere competitivo.
Sono andato su Wikipedia per andare a vedere gli ultimi anni della sua carriera. Le ultime vittorie sono in corse minori, nel 2017 ha vinto tappa e corsa nell'Isola di Giava e una tappa del Tour of Iran. Nel 2018 ha vinto in Algeria. Okay, va bene, ha messo in riga ragazzi che potrebbero essere suoi figli, ma stiamo anche parlando di un mondo professionistico molto ai margini dalle luci della ribalta. Non mi meraviglierei se i top rider delle Granfondo nazionali fossero allo stesso livello, visto che sono pro' non dichiarati.
E il mio giudizio si ferma lì, perché su Wikipedia non c'è la storia dei suoi piazzamenti di questi ultimi due anni e quindi non so dire se si trascina in gruppo oppure no. Ciò nonostante, anche se arrivasse sempre fra i primi, ritengo che ogni età abbia il suo tempo.