Che De Zan sapesse le cose è vero. Che se ne inventasse altrettante è affermazione verissima.
Teneva incollato al televisore un pubblico meno "attento" e se inanellava una serie di invenzioni, andava bene uguale.
Bastava non interrompere il flusso narrativo della tappa.
Perchè la sua era una narrazione romanzata con qualche accenno tecnico. Ma dato in maniera svogliata.
Gli italiani dell'epoca erano meno acculturati e si appassionavano delle vicende non dei dati.
Rimane insuperabile l'imitazione di Butinar di De Zan....caduta drammatica. Ed invece era caduto normalmente rialzandosi subito.
Oltre al collegamento con
Santini dalla moto o dall'elicottero nel corso del quale non si sentiva niente (sia nell'imitazione sia nell'originale).