News Bianchi sta pianificando una fabbrica di telai in carbonio e sede in Italia

bianco222

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24 Giugno 2013
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Olmo ZeroTre Disc
Con mille bici al giorno (quindi diciamo 250k all'anno) prodotte da 250 addetti, ad un costo medio annuo del lavoro di 49.000 euro (https://www.agi.it/economia/news/2021-04-29/tasse-lavoro-alte-italia-12363986/), il solo costo del lavoro incorporato nel costo di ogni bici prodotta sarebbe poco meno di 50 euro l'una:
(49000x250)/250000=49

Poi, bisogna vedere se è realistico l'obiettivo di produrre cinque o sei pezzi al giorno per ogni addetto alla produzione (considerando che nei 250 vi sono anche gli amministrativi e i direttivi, e tenendo conto di ferie, malattie e quant'altro del personale di produzione).
Il costo in più non è solo la mano d'opera. Uno stabilimento in Italia deve avere norme di sicurezza e di tutela dell'ambiente molto diverse da quelle di uno stabilimento in Cina. Quando Trump cercò di riportare (e va detto che in parte ci riuscì) le aziende negli USA lo fece riducendo i vincoli ambientali.
 

bianco222

Scalatore
24 Giugno 2013
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Olmo ZeroTre Disc
Una buona notizia è, se presa in maniera romantica e acritica. Che bello, un marchio italiano storico e affascinante (per me lo è), decide anche di fare del vero "made in Italy".
Però poi vengono espressi dei numeri molto alti (1000 bici al giorno di capacità produttiva), riservati per giunta a soli pezzi di alta gamma e questo unito ad una realtà economica nazionale e mondiale che è quella che è, suscita qualche perplessità o qualche distinguo.
Però il comunicato non parla di solo pezzi di alta gamma. Ci sta che facciano anche media e bassa gamma. Un aumento del costo potrebbe essere in parte ammortizzato dalla riduzione dei trasporti e dalla minore volatilità del "tessuto locale". Inoltre potrebbero brandizzare il tutto come "l'unica bici 100% made in Italy" e potersi permettere prezzi un 5-10% più alti.
 
23 Ottobre 2015
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Certo, era solo per chiarire che non sono tempistiche confrontabili, dato che da una parte si parla di costruzione di telai e dall'altra di montaggio di componenti.
Per quanto ho letto, la costruzione di telai in carbonio, con la sistemazione di un numero elevato di 'fazzoletti', è un procedimento manuale abbastanza complesso: qui (https://cyclingtips.com/2018/01/how-carbon-fibre-bicycle-frames-are-made/) si parla di 326 'pelli' pre-impregnate per il telaio e 170 per la forcella.
Esatto, ammesso che ci lavorino più persone contemporaneamente a preparare il telaio stendendo le pelli, le protezioni, il sacco a vuoto, etc, poi il tutto va in autoclave e serve qualche ora di tempo per ottenere il prodotto finale.
Quindi o hanno autoclavi enormi dove ci mettono molti telai, oppure fanno assemblaggio di semilavorati, oppure li fanno fare a qualcun altro.
 

bradipus

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23 Luglio 2009
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Il costo in più non è solo la mano d'opera. Uno stabilimento in Italia deve avere norme di sicurezza e di tutela dell'ambiente molto diverse da quelle di uno stabilimento in Cina. Quando Trump cercò di riportare (e va detto che in parte ci riuscì) le aziende negli USA lo fece riducendo i vincoli ambientali.
Certo, però nel nostro caso non parliamo di altiforni ma di una produzione che (per quanto ne so: il carbonio è il secondo elemento più presente nel corpo umano, dopo l'ossigeno) non è così critica dal punto di vista ambientale e della sicurezza.
 
23 Ottobre 2015
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Certo, però nel nostro caso non parliamo di altiforni ma di una produzione che (per quanto ne so: il carbonio è il secondo elemento più presente nel corpo umano, dopo l'ossigeno) non è così critica dal punto di vista ambientale e della sicurezza.
Il carbonio di per sé non é inquinante, tranne che per le polveri e l'ossido, ma per tenere assieme il tessuto si usano resine epossidiche per lo più che non sono certo un toccasana per l'ambiente.
 

bradipus

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Il carbonio di per sé non é inquinante, tranne che per le polveri e l'ossido, ma per tenere assieme il tessuto si usano resine epossidiche per lo più che non sono certo un toccasana per l'ambiente.
Certo, ma non parliamo di quantitativi da industria chimica... non credo siano necessari chissà quali investimenti di tutela ambientale.
Tant'è che ci sono aziende anche piccole che lavorano senza problemi il carbonio in Italia (anche nel nostro settore).
Credo che, ad esempio, chi fabbrica calzature, abbia problemi ben più importanti dal punto di vista ambientale (visti i collanti che adoperano), eppure ci sono ancora parecchie aziende calzaturiere nel nostro paese.
 
23 Ottobre 2015
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Certo, ma non parliamo di quantitativi da industria chimica... non credo siano necessari chissà quali investimenti di tutela ambientale.
Tant'è che ci sono aziende anche piccole che lavorano senza problemi il carbonio in Italia (anche nel nostro settore).
Beh, 1000 telai da 1 kg al giorno fanno 1 ton al giorno, di resina ne va qualche centinaio di kg al giorno, mica poca roba.

Poi non dico che non si possa fare, ma solo che non é che se si costruisce un manufatto in fibra di carbonio e il carbonio é la base della vita sulla terra, non si inquina.
 
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bradipus

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Beh, 1000 telai da 1 kg al giorno fanno 1 ton al giorno, di resina ne va qualche centinaio di kg al giorno, mica poca roba
Si, ma vanno nei telai, non nell'ambiente.
Come detto, ci sono aziende che già lavorano il carbonio in Italia, non è certo una novità; da Colnago a Sarto a WR compositi ad Alchemist (per citare i primi che mi sono venuti in mente).
Magari chi conosce queste realtà potrebbe darci un parere, ma credo che i costi più importanti che sostengono non siano quelli ambientali (nell'articolo che ho linkato si parlava di costi degli stampi e dei tools di lavorazione superiori a 100k USD per ogni nuovo modello).
 
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bianco222

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Certo, ma non parliamo di quantitativi da industria chimica... non credo siano necessari chissà quali investimenti di tutela ambientale.
Tant'è che ci sono aziende anche piccole che lavorano senza problemi il carbonio in Italia (anche nel nostro settore).
Ma il punto è a tutto tondo. Dal sistema fognario all'isolamento termico, dalla mensa aziendale alle norme anti-sismiche e anti-incendio. L'incremento dei costi è un'insieme di tutto e non solo della mano d'opera. In Italia devi prevedere un parcheggio con determinati standard (perché anche se producono bici la gente ci andrà a lavoro in macchina, ahimé...), il bagno con determinati standard, le vie di fuga anti-panico e via così. Tutto questo aumenta i costi (e non fraintendetemi, non sto dicendo che qui bisognerebbe fare fabbriche come in Cina!).
 
23 Ottobre 2015
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Si, ma vanno nei telai, non nell'ambiente.
Come detto, ci sono aziende che già lavorano il carbonio in Italia, non è certo una novità; da Colnago a Sarto a WR compositi ad Alchemist (per citare i primi che mi sono venuti in mente).
Le emissioni delle resine sì però.
Occorrono filtri ed accorgimenti speciali, poi nel dettaglio non conosco le normative ambientali, ma con i quantitativi prospettati non credo sia una passeggiata.
 

palmer

Apprendista Scalatore
20 Ottobre 2005
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Due in carbonio, una in titanio, ma sette in acciaio
Fa piacere vedere questa inversione di politica, soprattutto in un settore(carbonio) in cui non siamo forti
Credo che il costo della manodopera possa essere superato, poi vedremo i numeri reali che come al solito i comunicati lasciano il tempo che trovano

Cosa intendi per non siamo forti?
grazie
 

bradipus

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23 Luglio 2009
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Ma il punto è a tutto tondo. Dal sistema fognario all'isolamento termico, dalla mensa aziendale alle norme anti-sismiche e anti-incendio. L'incremento dei costi è un'insieme di tutto e non solo della mano d'opera. In Italia devi prevedere un parcheggio con determinati standard (perché anche se producono bici la gente ci andrà a lavoro in macchina, ahimé...), il bagno con determinati standard, le vie di fuga anti-panico e via così. Tutto questo aumenta i costi (e non fraintendetemi, non sto dicendo che qui bisognerebbe fare fabbriche come in Cina!).
Parzialmente vero, però buona parte delle cose che hai citato a Treviglio ci sono già... Inoltre, non è che in Cina stanno tutti al lavoro in boite maleodoranti immersi nel puzzo degli acidi.
Un anedotto:
Ho un amico che ha il figlio (architetto) che lavora a Shangai. Qualche anno fa, il ragazzo si ruppe un braccio giocando a basket, ed il mio amico, seriamente preoccupato, contattò un ortopedico suo amico per sapere come farlo rimpatriare per farlo operare in Italia. Risposta dell'ortopedico: "lascialo là, ha più elevate probabilità che lo curino megli in Cina che qua".
Per dire, anche in quei paesi le aziende devono rispondere a determinati standard, non è mica il Far West che crediamo noi (e qualche servizio apparso sul forum negli anni scorsi ce l'ha confermato).
 

bianco222

Scalatore
24 Giugno 2013
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Olmo ZeroTre Disc
Parzialmente vero, però buona parte delle cose che hai citato a Treviglio ci sono già... Inoltre, non è che in Cina stanno tutti al lavoro in boite maleodoranti immersi nel puzzo degli acidi.
Un anedotto:
Ho un amico che ha il figlio (architetto) che lavora a Shangai. Qualche anno fa, il ragazzo si ruppe un braccio giocando a basket, ed il mio amico, seriamente preoccupato, contattò un ortopedico suo amico per sapere come farlo rimpatriare per farlo operare in Italia. Risposta dell'ortopedico: "lascialo là, ha più elevate probabilità che lo curino megli in Cina che qua".
Per dire, anche in quei paesi le aziende devono rispondere a determinati standard, non è mica il Far West che crediamo noi (e qualche servizio apparso sul forum negli anni scorsi ce l'ha confermato).
Il sistema medico è ottimo, e non ci sono dubbi. Le normative sulle aziende sono un'altra cosa, soprattutto in materia ambientale e soprattutto nelle "special zone" dove sono concentrate la maggior parte delle fabbriche. Negli utlimi anni stanno migliorando ma siamo ancora lontani anni luce dagli standard europei, con conseguenza nei costi.
 

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Apprendista Cronoman
23 Ottobre 2020
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Fa piacere vedere questa inversione di politica, soprattutto in un settore(carbonio) in cui non siamo forti
Credo che il costo della manodopera possa essere superato, poi vedremo i numeri reali che come al solito i comunicati lasciano il tempo che trovano
Non siamo forti settore carbonio, forse meglio specificare.
Non siamo forti nella Produzione di grandi numeri
Se invece andiamo nelle lavorazioni di nicchia... No li siamo forti...
Motor valley è in Emilia....
Che ok a parte dalle nostre parti è estero tutto cio' che si trova a sud del Po'... ;pirlùn^
Ma Elia è in Italia, poi esistono altre eccellenze nella lavorazione, lavorazione del carbonio in Italia..

Ma articolo che non ho capito se è un comunicato stampa di Bianchi...
Parla di 1000 bici al giorno in totale...

Carbonio nella produzione totale di Bianchi credo sia in una % totale bassa rispetto agli altri materiale.
Se produrranno metallo credo automatizzeranno la produzione.

Laminazione carbonio so che ci stanno provando i molti... ( alcuni sostengono di esserci arrivati anche da queste parti..;nonzo%) Ma dubito sarà una cosa pronta per 2023..

A giustificare ritorno produzione da quel che mi viene riferito non è solo costo della manodopera, che è ancora vantaggioso sopratutto in Cina; Taiwn diverso... Ci sono molti altri fattori che vanno ad incidere...
 
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bonny92

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16 Luglio 2017
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Franciacorta, oddio un pò più in giù!
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Canyon ultimate cf sl disc 8.0 & Cannondale F29 team
Beh, se l’idea è che il costo del lavoro in Italia stia diventando competitivo con l’Oriente o i salari la si stanno alzando…o non so se sia proprio la buona notizia natalizia…
Beh vista così in effetti meno :mrgreen:
anche se non credo sia ancora così vicino il costo del lavoro con certi paesi, un giorno si e l'altro pure si sente che qualche azienda prende e se ne va altrove (oggi sentivo della caterpillar per esempio).
Però si, siamo sulla buona strada per diventare il nuovo est Europa, evviva!
concordo e confermo che nostri grandi clienti stanno facendo rientrare produzioni dall'estero già da qualche anno
ricordo qualche anno fa che un grande produttore di utensili italiano mi diceva come già tutta la produzione di articoli più pesanti e meno remunerativi stesse rientrando proprio per i costi alti di trasporto
Dove lavoravo ormai 5 anni fa avevano fatto rientrare una marea di lavoro dalla Cina (ti parlo di cablare quadri elettrici, preparare cavi e sensori poi da montare ecc...) i costi non erano così lontani dai nostrani considerando container e tutto il resto, questo da quel che mi diceva chi se ne occupava nella azienda che poi li girava a noi per sistemare le cappelle che ogni tanto facevano (e qui gli veniva a costare più che a farli fare direttamente a noi).

Sembrava fossero scoppiate delle bombe nei quadri sotto l'aspetto estetico, chiaro sintomo che cablavano a manetta a differenza nostra dove comunque dovevamo presentarli molto bene... io ci mettevo un po' eh, ma come dicevo al mio capo officina facevo dei capolavori esteticamente essendo piuttosto malato con l'ordine :==

Eravamo passati dal fare quei 2/3 pezzi al mese (una 40ina di ore circa) che avanzavano dai container pieni a farli più noi di loro quasi (tutto il mese pieno, più straordinari, più un paio di dipendenti...).

Spero ora abbiano veramente parecchio da fare...
 

bonny92

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Una buona notizia è, se presa in maniera romantica e acritica. Che bello, un marchio italiano storico e affascinante (per me lo è), decide anche di fare del vero "made in Italy".
Però poi vengono espressi dei numeri molto alti (1000 bici al giorno di capacità produttiva), riservati per giunta a soli pezzi di alta gamma e questo unito ad una realtà economica nazionale e mondiale che è quella che è, suscita qualche perplessità o qualche distinguo.
Beh sui numeri qualche perplessità le ho anch'io vista la portata, vedremo.

Magari hanno calcolato che non ne avremo più neanche uno a breve e andremo in giro tutti in bicicletta :==di alta gamma in carbonio almeno quello in un primo momento dai, prima del ritorno all'asino e la carrozza, visto anche lo stato delle strade :==
 
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Kylo_ren

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18 Aprile 2020
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Beh, 1000 telai da 1 kg al giorno fanno 1 ton al giorno, di resina ne va qualche centinaio di kg al giorno, mica poca roba.

Poi non dico che non si possa fare, ma solo che non é che se si costruisce un manufatto in fibra di carbonio e il carbonio é la base della vita sulla terra, non si inquina.
In linea di massima si fa un calcolo di tutto attraverso un Life Cycle Assessment che è essenzialmente un rapporto completo di tutto il processo, inclusivo del conto totale energetico. Si deve rientrare entro certi parametri stabiliti. L'LCA include anche il conteggio dell'energia usata per per far funzionare le autoclavi, che non è poca visto che parliamo di 1000 bici/day e deve anche includere i dettagli relativi alla fabbricazione delle fibre impiegate e delle resine che sono forniti dai suppliers.
 
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