Vincenzo Nibali ha annunciato il suo ritiro

EZIO61

Gregario
16 Ottobre 2018
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Viste le soddisfazioni che uno ne puo' trarre a livello di successo sociale, retribuzione ed altro non si capisce perché ci sia piu' gente in discoteca che ad Harvard...stranezze...
Mi rendo conto che siamo su un forum di ciclismo e non di filosofia pero' un minimo di apertura mentale per cercare di capire cosa intende l'interlocutore ( anche se e' possibile che lo esprima male) mi parrebbe almeno dovuto . Personalmente cerco di farlo. Il tuo simpatico distinguo ( un po' polemico , o sbaglio ?) non tiene conto che di menti compatibili con Harvard ce ne potra' essere una su centomila e quell'una deve trovare le condizioni di vita adatte per poterci andare ed esprimere il potenziale. La stessa cosa per il ciclismo , probabilmente con un rapporto leggermente ( ma non troppo ) piu' alto uno su centomila avra' le caratteristiche fisiche e mentali per emergere , mentre per la discoteca certamente 99 su 100 sono portati.
Aloha
 

bianco70

Scalatore
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Personalmente ho operato delle scelte ( assimilabili a quelle che Tu chiami rinunce) e continuo ad attuarle per motivi diversi dal primeggiare o fare del ciclismo la mia professione ( non avrei cmq avuto i numeri e nemmeno la possibilita' per accadimenti vari) tuttavia per motivazioni per me importanti. Per questo non le ho mai sentite e non le sento come rinunce. Sono scelte.
Certo, sono scelte, come quelle che fa ognuno di noi, e non sono mai facili.
Perchè, allora, per un ciclista lo dovrebbero essere e tutta la loro vita dovrebbe essere rose e fiori?
 

EZIO61

Gregario
16 Ottobre 2018
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Vero anche che nella tua posizione,quando ti stufi di pedalare o di allenarti,pianti li la bici e vai al mare, cosa che non puo' fare un professionista
Abbi pazienza , punto primo il ciclismo non e' il mio lavoro e Tu non puoi sapere se con il mio lavoro ( o le mie condizioni) quando dovessi stufarmi ( del mio lavoro) potrei effettivamente prendere ed andare al mare.
Punto secondo , di me stesso non ho mai parlato di sacrifici , ma di scelte.
 

Ser pecora

Diretur
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Mi rendo conto che siamo su un forum di ciclismo e non di filosofia pero' un minimo di apertura mentale per cercare di capire cosa intende l'interlocutore ( anche se e' possibile che lo esprima male) mi parrebbe almeno dovuto . Personalmente cerco di farlo. Il tuo simpatico distinguo ( un po' polemico , o sbaglio ?) non tiene conto che di menti compatibili con Harvard ce ne potra' essere una su centomila e quell'una deve trovare le condizioni di vita adatte per poterci andare ed esprimere il potenziale. La stessa cosa per il ciclismo , probabilmente con un rapporto leggermente ( ma non troppo ) piu' alto uno su centomila avra' le caratteristiche fisiche e mentali per emergere , mentre per la discoteca certamente 99 su 100 sono portati.
Aloha

Si, ma sempre di scelte si tratta se andarci (ad Harvard) o fare la vita del ciclista. Tant'è che c'è tanta gente intelligente o portata fisicamente che pero' sceglie di fare altro. Meno impegnativo. E va benissimo, ma criticare uno perché dice di aver fatto sacrifici tirando in ballo i paradisi fiscali mi pare tutto tranne che "apertura mentale".
Che poi ci sia gente che fa sacrifici e guadagna poco è ovvio, ma centra niente.
 

alearc66

Apprendista Cronoman
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colnago master xlight bianchi boron xl
Infatti , chi lo fa e' perché gli va piu' di pedalare che giocare alla play , visto che il ciclismo non e' piu' lo sport dei poveri e la play ce l'hanno (quasi) tutti. Questo significa che il complesso delle soddisfazioni che trae dal ciclismo ( o qualsiasi altro sport) supera il peso dell'impegno ( impegno , non sacrificio) per praticarlo.
Il fatto che una persona trovi soddisfazione in quello che fa non esclude che ci possano essere anche dei sacrifici da fare, e questo anche per i migliori corridori al mondo, siamo realisti.
Non credo che tutti i professionisti siano contenti ad esempio di fare fatica ,magari al freddo su una salita in una giornata particolarmente difficile
 

Zugnajima#11

Strat Twelve in Pit Lane
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Corratec CCT EVO Ultegra, Wilier Triestina Cento1 SLR Dura Ace
Un "saluto" virtuale a tre grandi campioni che ci hanno emozionato durante la loro carriera, un grandissimo grazie sportivo.

Per quanto riguarda le rinunce, se non erro Nibali sin da piccolo ha lasciato la sua famiglia e la sua casa per andare a cercare fortuna nella piü prosperosa Toscana.
Il mio giocatore preferito da bimbo andava a scuola e poi diretto col treno a Monaco di Baviera per allenarsi, rientrava a casa alle 10 di sera ed il giorno dopo uguale.
Certo, poi diventano ricchi e famosi (non sempre), ma non si puö dire che in certe etä non abbiano davvero dato tanto, magari piü di quello che si da a quell´etä...
 

Ser pecora

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Il fatto che una persona trovi soddisfazione in quello che fa non esclude che ci possano essere anche dei sacrifici da fare, e questo anche per i migliori corridori al mondo, siamo realisti.
Non credo che tutti i professionisti siano contenti ad esempio di fare fatica ,magari al freddo su una salita in una giornata particolarmente difficile

O di stare lontano da casa, famiglia ed eventuali figli per 200gg all'anno.
 

EZIO61

Gregario
16 Ottobre 2018
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Certo, sono scelte, come quelle che fa ognuno di noi, e non sono mai facili.
Perchè, allora, per un ciclista lo dovrebbero essere e tutta la loro vita dovrebbe essere rose e fiori?
Mai scritto che la vita di un ciclista sia tutta rose e fiori ( anzi , enorme ammirazione per loro) mi sono solo permesso di non apprezzare la retorica del sacrificio ( tra l'altro siamo in un brutto periodo storico in cui se vogliamo vedere dei sacrifici basta che ci guardiamo un attimo attorno) e nel Tuo commento parli di "scelte" come quelle che facciamo tutti noi. Anche per me infatti non ho parlato di sacrifici. Non ho mai usato due pesi e due misure
 
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ALEXRCL

Novellino
10 Dicembre 2018
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Tu avresti rinunciato ad uscire con gli amici la sera, a mangiare un poco quello che avevi voglia di mangiare, ad andare in vacanza quando ci vanno i tuoi coetanei, ad essere a casa e vedere crescere i tuoi figli ecc?
Con questo non sto dicendo che fare il ciclista sia una vita terribile, resta comunque una scelta che implica parecchie rinunce, e non solo da parte del ciclista stesso.
Vale pet tutti gli sport e anche per molte passioni...
 

alearc66

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Abbi pazienza , punto primo il ciclismo non e' il mio lavoro e Tu non puoi sapere se con il mio lavoro ( o le mie condizioni) quando dovessi stufarmi ( del mio lavoro) potrei effettivamente prendere ed andare al mare.
Punto secondo , di me stesso non ho mai parlato di sacrifici , ma di scelte.
Riguardo al primo punto avevo frainteso che alcune delle tue scelte riguardassero lo sport ciclistico.
Per il secondo punto se le tue scelte non implicano nessuna rinuncia o sacrificio, allora ti faccio i miei complimenti perche' hai trovato la felicita' su questa terra!
 
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RamboGuerrazzi

via col vento
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corsa+gravel
I sacrifici innegabilmente li hanno fatti lo stesso pero'.

Di sacrifici ne ha fatti e probabilmente non sono sacrifici sopportabili tanto bene, richiedono anche quelli unt alento particolare. Però è appunto vero che di rinunce e sacrifici campiamo in tanti, e la retorica del "se ti sacrifichi ce la fai" guarda caso viene sempre fuori solo da quelli che ce l'hanno fatta. Non è una colpa di Nibali, sia chiaro. Né di qualunque altro campione che pronuncia le stesse parole. E' proprio una trappola mentale della nostra epoca.
 

EZIO61

Gregario
16 Ottobre 2018
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Riguardo al primo punto avevo frainteso che alcune delle tue scelte riguardassero lo sport ciclistico.
Per il secondo punto se le tue scelte non implicano nessuna rinuncia o sacrificio, allora ti faccio i miei complimenti perche' hai trovato la felicita' su questa terra!
Hai centrato la questione , cio' che veramente mi ha "colpito" nella vita come rinuncia o sacrificio sono stati accadimenti per i quali la mia volonta' decisionale ha avuto impatto nullo (nonostante l'impegno) . Ossia la perdita delle persone care. Stop.
Ciao
 
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jacknipper

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Colnago per la strada & Kona per il fango
credo di averlo scritto non so quante volte ma non è mai abbastanza
se Nibali fosse stato francese, o belga, avrebbe statue nelle piazze e la gente ne canterebbe le gesta per lustri
in italia alcuni, pochi ma sempre troppi, lo criticano
di fenomeni così ne nascono, in una nazione, uno ogni tot decadi ... ce ne accorgeremo presto di cosa abbia significato per il Ciclismo e per l'Italia uno come lui
 

danieletesta79

Maglia Gialla
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Scott Addict rc - Pinarello Grevil
Prendo atto che non sono riuscito a farmi capire .
Colpa mia
Non volendo passare per TROLL " ci rinuncio"
Ciao
Non è un troll sono scambi di opinioni, ci sono N esempi di sacrifici nello sport, quello di fare il ciclista è uno tosto a cui non tutti sono disposti; mettici che spesso chi lo fa non sfonda, tanta gente si ferma ai dilettanti e anche chi sfonda non sempre ha da guadagnarci per il resto della vita; quanti esempi ci sono di ciclisti passati prò fanno qualche stagione, non sfondano e poi si trovano a 25- 26 anni a doversi inventare una vita lavorativa; siamo su un forum di ciclismo, ma la maggior parte dei sport sono ancora peggio in questo senso, pensa che vita fanno i nuotatori per arrivare ad un certo livello e di Federica Pellegrini in termini di di guadagni e visibilità ne abbiamo avuto una... quanti si fermano prima dopo aver fatto per anni 6gg su 7 piscina e l'altro giorno un paio d'orette di palestra, sempre a dieta, allenamenti mirati, gare, ritiri, sempre a nuotare da solo con un occhio sul cronometro ecc...; in Italia quelli forti bisogna farli arruolare in qualche forza armata per permettergli di avere uno stipendio e praticare lo sport nella speranza che raccattino qualche medaglia olimpica o mondiale.
Per non divagare su altri sport, Nibali è partito dalla Sicilia a 14 anni andando a Mastromarco, lasciando la sua famiglia, i suoi amici, la sua scuola ecc... nella speranza di diventare un giorno professionista; quanti fanno questa scelta o quanti preferiscono lo scooter, la discoteca, le vacanze ecc.... ?
Poi, ognuno la pensa come vuole, sono scambi di opinione.
 
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FDG

Apprendista Cronoman
4 Luglio 2006
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Nord Veneto
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Bianchi Nirone
Un "saluto" virtuale a tre grandi campioni che ci hanno emozionato durante la loro carriera, un grandissimo grazie sportivo.

Per quanto riguarda le rinunce, se non erro Nibali sin da piccolo ha lasciato la sua famiglia e la sua casa per andare a cercare fortuna nella piü prosperosa Toscana.
Il mio giocatore preferito da bimbo andava a scuola e poi diretto col treno a Monaco di Baviera per allenarsi, rientrava a casa alle 10 di sera ed il giorno dopo uguale.
Certo, poi diventano ricchi e famosi (non sempre), ma non si puö dire che in certe etä non abbiano davvero dato tanto, magari piü di quello che si da a
Questo però nello sport ad alto livello è normale però se sei forte e con la squadra ti diverti non è un sacrificio. Stare a casa sarebbe il sacrificio :D
 

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