Guillaume Martin perplesso su Nadal

Lucadb6

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Martin dovrebbe essere contento che nelle SUE competizioni ci sono regole che mettono un freno a possibilli situazioni di rischio come quella di Nadal. Con queste regole lui dovrebbe sentirsi più tutelato perchè come non possono farlo i suoi avversari, neanche lui sarebbe costretto a farsi infiltrazioni per continuare a correre.
Invece non sembra contento, sembra che queste regole per la sua e per l'altrui sicurezza gli diano fastidio. C'è da chiedersi come ragioni questo ragazzo.
Semplicemente si chiede perchè non sia così in tutti gli sport
 

bianco70

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Martin dovrebbe essere contento che nelle SUE competizioni ci sono regole che mettono un freno a possibilli situazioni di rischio come quella di Nadal. Con queste regole lui dovrebbe sentirsi più tutelato perchè come non possono farlo i suoi avversari, neanche lui sarebbe costretto a farsi infiltrazioni per continuare a correre.
Invece non sembra contento, sembra che queste regole per la sua e per l'altrui sicurezza gli diano fastidio. C'è da chiedersi come ragioni questo ragazzo.
Un altra interpretazione è che voglia mettere in luce il diverso regolamento nei vari sport, che è abbastanza contraddittoria come cosa.
Inoltre credo voglia sottolineare la diversa visione dell'opinione pubblica di alcuni aspetti, a seconda che siano riferiti ad un ciclista piuttosto che ad un altro sportivo.
 

Maverik89

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L'articolo, ma anche il solo titolo, parlano chiaro! è perplesso!
certo è un miscuglio di polemica, tristezza ma soprattutto preoccupazione.
Bene che ci siano regole stringenti, male che ci sia un'opinione pubblica così distante se negli ultimi anni il ciclismo ha fatto molto per dimostrare di essere meglio di quello che era prima.
 
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samuelgol

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penso, ma potrei sbagliare, che il discorso sia questo...
vengono trovate tracce di Tizanidina (miorilassante) nei capelli di 3 ciclisti e la WADA, giustamente dico io, indaga su questo farmaco (non vietato). inoltre si sono sprecati fiumi di inchiostro su questo tema...
Nadal ammette pubblicamente di essersi imbottito di antidolorifici e viene comunque incensato...

ripeto, magari ho capito male il discorso, cosa molto probabile...
Prendi 1000 3d di questo forum e vedrai che i primi che mettono alla gogna i ciclisti, sono gli stessi che poi si lamentano che negli altri sport c'è doping libero (di solito ce l'hanno col calcio, ora è la volta del tennis) e nel ciclismo troppi controlli.
Per me sto ragionamento non fila mica.
Si, si sta parlando di doping e del perché in uno sport lo sia ed in un altro no.
Non del perché uno che vince piu' dell'altro allora ha dei diritti in piu'...:roll:
Quindi siccome nel tennis non lo è, per Nadal NON si sta parlando di doping.

IMHO bisognerebbe concentrarsi di più sul concetto che viene espresso, alienandolo dal soggetto che lo esprime.

Però non è che se uno ha vinto poco non ha diritto ad esprimere le proprie opinioni...
Bisognerebbe analizzare ciò che è stato detto e non da chi verso chi.
La risposta vale per entrambi. Il concetto che viene espresso è una affermazione sarcastica gratuita di un x atleta, verso un altro y atleta, il quale y atleta non fa le norme sportive ed è suo compito rispettare quelle che il suo sport impone.
Quindi in primis io biasimo il concetto che è stato espresso e il modo con cui è stato espresso. Dopodichè la personalità di chi esprime un concetto ha la sua rilevanza nel giudizio. Se un santo mi dice "hai rubato, pentiti,", non è come se me lo dice un ladro. E' un esempio, con questo non voglio certo dire che Pinot sia un ladro.

Martin dovrebbe essere contento che nelle SUE competizioni ci sono regole che mettono un freno a possibilli situazioni di rischio come quella di Nadal. Con queste regole lui dovrebbe sentirsi più tutelato perchè come non possono farlo i suoi avversari, neanche lui sarebbe costretto a farsi infiltrazioni per continuare a correre.
Invece non sembra contento, sembra che queste regole per la sua e per l'altrui sicurezza gli diano fastidio. C'è da chiedersi come ragioni questo ragazzo.
Per me ragiona male, un pò come tutti quelli che invece di essere contenti che nel loro ambiente si ha a cuore la lotta al doping, lotta che tutela la regolarità del loro sport e la loro salute, si lamenta perchè altrove non è così....come minimo mi sembra vittimismo gratuito.
 

kekino

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17 Maggio 2007
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Un altra interpretazione è che voglia mettere in luce il diverso regolamento nei vari sport, che è abbastanza contraddittoria come cosa.
Inoltre credo voglia sottolineare la diversa visione dell'opinione pubblica di alcuni aspetti, a seconda che siano riferiti ad un ciclista piuttosto che ad un altro sportivo.
Beh ma immagino che sia anche giusto che sport diversi abbiano regolamenti diversi, il doping negli e-sport sarà ben diverso dal doping nel ciclismo, che sarà a sua volta ben diverso dal doping nel sollevamento pesi ecc. ecc.

Secondo me quello che traspare dall'intervista è più un'insofferenza sulla diversa percezione che ha la gente anche davanti ad una cosa lecita per entrambi. Una cosa del tipo "Nadal ha fatto una cosa che poteva fare e ha potuto dirlo in tv con quei termini e nessuno si è scandalizzato, anzi al contrario viene visto come cosa positiva. Se un ciclista fa una cosa lecita, anche se appunto può farla viene additato come dopato per colpa di tutto il pregresso che ci portiamo dietro"

Tanto che lui stesso dice che si rifiuta di prendere cose che lecitamente potrebbe assumere, pur di evitare conseguenze che in teoria nemmeno dovrebbero esserci.

Del resto è vero, il ciclismo = doping è un ragionamento che ci si porta dietro dall'epoca in cui i corridori attuali a momenti manco erano nati, ci sta che dia fastidio essere automaticamente stigmatizzati.
 

bianco70

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Beh ma immagino che sia anche giusto che sport diversi abbiano regolamenti diversi, il doping negli e-sport sarà ben diverso dal doping nel ciclismo, che sarà a sua volta ben diverso dal doping nel sollevamento pesi ecc. ecc.

Secondo me quello che traspare dall'intervista è più un'insofferenza sulla diversa percezione che ha la gente anche davanti ad una cosa lecita per entrambi. Una cosa del tipo "Nadal ha fatto una cosa che poteva fare e ha potuto dirlo in tv con quei termini e nessuno si è scandalizzato, anzi al contrario viene visto come cosa positiva. Se un ciclista fa una cosa lecita, anche se appunto può farla viene additato come dopato per colpa di tutto il pregresso che ci portiamo dietro"

Tanto che lui stesso dice che si rifiuta di prendere cose che lecitamente potrebbe assumere, pur di evitare conseguenze che in teoria nemmeno dovrebbero esserci.

Del resto è vero, il ciclismo = doping è un ragionamento che ci si porta dietro dall'epoca in cui i corridori attuali a momenti manco erano nati, ci sta che dia fastidio essere automaticamente stigmatizzati.
Esatto, credo tu abbia centrato in pieno il messaggio che Martin voleva comunicare.
Credo sia più che condivisibile il fastidio che può avere un atleta che vede l'intera categoria additata dall'opinione pubblica per colpe di personaggi che gravitavano nel ciclismo quando lui aveva ancora le rotelline.
 

bianco70

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Prendi 1000 3d di questo forum e vedrai che i primi che mettono alla gogna i ciclisti, sono gli stessi che poi si lamentano che negli altri sport c'è doping libero (di solito ce l'hanno col calcio, ora è la volta del tennis) e nel ciclismo troppi controlli.
Per me sto ragionamento non fila mica.

Quindi siccome nel tennis non lo è, per Nadal NON si sta parlando di doping.




La risposta vale per entrambi. Il concetto che viene espresso è una affermazione sarcastica gratuita di un x atleta, verso un altro y atleta, il quale y atleta non fa le norme sportive ed è suo compito rispettare quelle che il suo sport impone.
Quindi in primis io biasimo il concetto che è stato espresso e il modo con cui è stato espresso. Dopodichè la personalità di chi esprime un concetto ha la sua rilevanza nel giudizio. Se un santo mi dice "hai rubato, pentiti,", non è come se me lo dice un ladro. E' un esempio, con questo non voglio certo dire che Pinot sia un ladro.


Per me ragiona male, un pò come tutti quelli che invece di essere contenti che nel loro ambiente si ha a cuore la lotta al doping, lotta che tutela la regolarità del loro sport e la loro salute, si lamenta perchè altrove non è così....come minimo mi sembra vittimismo gratuito.
Questo concetto non le esprime minimamente nelle sue dichiarazioni, come spesso accade si stanno attribuendo opinioni mai espresse.
 

Maverik89

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Secondo me quello che traspare dall'intervista è più un'insofferenza sulla diversa percezione che ha la gente anche davanti ad una cosa lecita per entrambi. Una cosa del tipo "Nadal ha fatto una cosa che poteva fare e ha potuto dirlo in tv con quei termini e nessuno si è scandalizzato, anzi al contrario viene visto come cosa positiva. Se un ciclista fa una cosa lecita, anche se appunto può farla viene additato come dopato per colpa di tutto il pregresso che ci portiamo dietro"
:ola::ola:

OK, non siamo i soli ad averlo capito, che poi l'articolo è abbastanza semplice!
 
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uber

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La risposta vale per entrambi. Il concetto che viene espresso è una affermazione sarcastica gratuita di un x atleta, verso un altro y atleta, il quale y atleta non fa le norme sportive ed è suo compito rispettare quelle che il suo sport impone.
Quindi in primis io biasimo il concetto che è stato espresso e il modo con cui è stato espresso. Dopodichè la personalità di chi esprime un concetto ha la sua rilevanza nel giudizio. Se un santo mi dice "hai rubato, pentiti,", non è come se me lo dice un ladro. E' un esempio, con questo non voglio certo dire che Pinot sia un ladro.
Se pinot preferisce stare con le capre piuttosto che anestetizzarsi un piede per vincere un torneo non è per questo meno degno di considerazione rispetto a Nadal.
Sono due ottiche diverse di intendere lo sport.
Uno si è fatto trasfusioni di sangue arricchito per guarire da problemi a ginocchio e schiena e oggi, all'indomani della vittoria al Roland Garros, cammina con le stampelle perché la sua vita da atleta lo costringe a cure straordinarie per superare una malformazione congenita che gli dà problemi anche nella vita di tutti i giorni. L'altro (che probabilmente non ha la mentalità per fare quello che fa nadal e si è dato, sembra, dei paletti per quanto riguarda la sua vita da atleta ritenendo più sano e corretto un altro stile di vita) ritiene questi comportamenti inconcepibili e lo esprime.
Avesse fatto la stessa battuta sarcastica Froome (giusto per nominare un noto stakanovista del pedale) avrebbe avuto dignità di stampa?
 

valter65

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giant propel
forse non ho capito io il contenuto delle parole di Martin ; a me sembrava di avere inteso un sorta di perplessità su una (presunta?) disparità fra la percezione del trattamento medico nei vari sport ... sicuramente forse più motivata dalla risposta di Rafa "...meglio che non te lo dico ..." , il che lascia presupporre dosi quanto meno massicce . Ed effettivamente il discorso si presta , nel senso che per quanto leciti i medicinali previsti od utilizzati , magari il discorso sulle dosi può aprire a qualche corrente di pensiero ;-) ; sicuramente non sono un "integralista" , nel percorso di un evento sportivo può capitare il piccolo incidente , il malanno , il contrattempo che fino ad un certo punto si può contrastare con l'intervento del medico . Però se esiste una patologia in corso , od un problema particolarmente invalidante o un fisico che ha un proprio limite fisiologico , oltre il quale autonomamente non può andare neanche con una ragionevole dose di medicinale , allora la dose massiccia comunque può essere percepita come una alterazione a favore della prestazione ; attenzione , non parlo di doping : a me per esempio lasciava un po' perplesso il cortisone di Froome per "l'asma da sforzo" , nel senso : ok , il mio apparato respiratorio per sua natura sopporta una prestazione X , oltre va in asma da sforzo ; vuole dire che di più non posso fare rispetto ad uno più dotato , per cui ricorrere al puff di cortisone altera un mio limite naturale... capisco che l'esempio possa sembrare banale , ma sto cercando di rendere una idea ....cosi' come ricorrere ad uso massiccio di antidolorifico , che sopperisce magari ad un tallone di achille del nostro fisico , può in un certo qual modo alterare una prestazione , nel senso che colma - in talune situazioni - un limite strutturale della mia fisicità o fisiologia ...non so se riesco a rendere l'idea ,l'argomento è abbastanza delicato e complicato ;-)
certo , è abbastanza assodato che in alcuni sport il doping è raccontato dai cronisti del settore e percepito di conseguenza dagli spettatori (più o meno superficiali) con un certo... "buonismo" , passatemi il termine ; mi viene sempre in mente il buon Bragagna che cita gli episodi di turno come "incidenti di percorso" , o il fatto che plurivittoriosi dell'atletica leggera vengano osannati dal pubblico anche quando stanno rientrando di squalifiche per doping....poi magari succede che Ben Johnson sia stato indicato come il diavolo del doping in persona , mentre pochi hanno evidenziato le candide confessioni di Lewis , che è sempre rimasto il figlio del vento ...ma qui vado proprio ot ....e comunque forse Martin non voleva necessariamente parlare strettamente di doping ...
 

golias

Factotum :-)
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Secondo me quello che traspare dall'intervista è più un'insofferenza sulla diversa percezione che ha la gente anche davanti ad una cosa lecita per entrambi. Una cosa del tipo "Nadal ha fatto una cosa che poteva fare e ha potuto dirlo in tv con quei termini e nessuno si è scandalizzato, anzi al contrario viene visto come cosa positiva. Se un ciclista fa una cosa lecita, anche se appunto può farla viene additato come dopato per colpa di tutto il pregresso che ci portiamo dietro"
A mio avviso hai centrato il punto che a quanto pare a qualcun altro non sovviene.
 

samuelgol

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Se pinot preferisce stare con le capre piuttosto che anestetizzarsi un piede per vincere un torneo non è per questo meno degno di considerazione rispetto a Nadal.
Sono due ottiche diverse di intendere lo sport.
Appunto, 2 ottiche diverse e non vedo perchè uno che ha un'ottica debba fare il sarcastico verso uno che ne ha una diversa.

Uno si è fatto trasfusioni di sangue arricchito per guarire da problemi a ginocchio e schiena e oggi, all'indomani della vittoria al Roland Garros, cammina con le stampelle perché la sua vita da atleta lo costringe a cure straordinarie per superare una malformazione congenita che gli dà problemi anche nella vita di tutti i giorni. L'altro (che probabilmente non ha la mentalità per fare quello che fa nadal e si è dato, sembra, dei paletti per quanto riguarda la sua vita da atleta ritenendo più sano e corretto un altro stile di vita) ritiene questi comportamenti inconcepibili e lo esprime.
Se voleva uno stile di vita sano, non avrebbe fatto l'atleta professionista. Il professionismo di sano non ha nulla. Se lo fai ti impegni per farlo al massimo, sennò fai altro. O quantomeno fai quel che vuoi, ma non fai battute verso chi non ti ha fatto nulla e l'unica sua colpa è fare al top il mestiere che si è scelto, pagandone anche conseguenze in prima persona in termini di salute.
 

golias

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f attenzione , non parlo di doping : a me per esempio lasciava un po' perplesso il cortisone di Froome per "l'asma da sforzo" , nel senso : ok , il mio apparato respiratorio per sua natura sopporta una prestazione X , oltre va in asma da sforzo ; vuole dire che di più non posso fare rispetto ad uno più dotato , per cui ricorrere al puff di cortisone altera un mio limite naturale... capisco che l'esempio possa sembrare banale , ma sto cercando di rendere una idea
No.. non è banale seppur il caso sia stato archiviato con un nulla di fatto, ma andare ad analizzare tutte le pieghe del doping-no doping è cosa assai ardua per chiunque.
 

pedalone della bassa

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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
.poi magari succede che Ben Johnson sia stato indicato come il diavolo del doping in persona , mentre pochi hanno evidenziato le candide confessioni di Lewis , che è sempre rimasto il figlio del vento ...ma qui vado proprio ot ....
scusate l'o.t.
il documentario "9,79. centro metri di vergogna" è........... esemplificativo
 

valter65

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Se pinot preferisce stare con le capre piuttosto che anestetizzarsi un piede per vincere un torneo non è per questo meno degno di considerazione rispetto a Nadal.
Sono due ottiche diverse di intendere lo sport.
Uno si è fatto trasfusioni di sangue arricchito per guarire da problemi a ginocchio e schiena e oggi, all'indomani della vittoria al Roland Garros, cammina con le stampelle perché la sua vita da atleta lo costringe a cure straordinarie per superare una malformazione congenita che gli dà problemi anche nella vita di tutti i giorni. L'altro (che probabilmente non ha la mentalità per fare quello che fa nadal e si è dato, sembra, dei paletti per quanto riguarda la sua vita da atleta ritenendo più sano e corretto un altro stile di vita) ritiene questi comportamenti inconcepibili e lo esprime.
Avesse fatto la stessa battuta sarcastica Froome (giusto per nominare un noto stakanovista del pedale) avrebbe avuto dignità di stampa?
ecco , perfetto , mentre postavo è apparso il tuo intervento che mi aiuta ancora di più ad esprimere la mia intima domanda ( e ti assicuro che ho sempre ammirato la caparbietà , la forza mentale e fisica di Rafa evidente sin dai primi passi sui campi da tennis ) : " ma se io ho un problema fisico diciamo congenito , nel senso che il mio fisico nasce con un limite (che può ovviamente riguardare un qualsiasi componente del mio corpo) e questo addirittura mi limita nella vita di tutti i giorni , quanto è giusto percorrere ed eccellere a livello professionistico ricorrendo alla farmacologia massiccia ancorché lecita ? " ...ora non mi riferisco necessariamente a Nadal , ma è una domanda che mi sono sempre ingenuamente posto ...
ricordo un fantastico discesista , Hermann Maier " Herminator" : l'ho adorato e ho avuto la pelle d'oca quando è tornato a svettare dopo una quasi amputazione della gamba a causa di un incidente in moto ; l'ho ammirato par la forza e la costanza ....ma oggettivamente , mi sono sempre domandato e -scherzando non ho mai voluto saperlo - , cosa caspita gli avevano "buttato in corpo " :-)
 

uber

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Appunto, 2 ottiche diverse e non vedo perchè uno che ha un'ottica debba fare il sarcastico verso uno che ne ha una diversa.


Se voleva uno stile di vita sano, non avrebbe fatto l'atleta professionista. Il professionismo di sano non ha nulla. Se lo fai ti impegni per farlo al massimo, sennò fai altro. O quantomeno fai quel che vuoi, ma non fai battute verso chi non ti ha fatto nulla e l'unica sua colpa è fare al top il mestiere che si è scelto, pagandone anche conseguenze in prima persona in termini di salute.
Ti impegni al massimo secondo coscienza.
Se ritieni che il tuo mestiere ti imponga scelte contrarie al tuo modo di vedere le cose, semplicemente non le fai. Anzi magari ti incazzi pure che certe scelte siano enfatizzate come grandiose da stampa e tifosi.
E dal mio punto di vista questo non ti pone su un piano inferiore rispetto a quello che invece quando finirà la carriera continuerà la sua vita su una carrozzina (estremizzo).
E quindi il commento sarcastico, sempre dal mio punto di vista, ci sta.
 

EZIO61

Gregario
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Orbea
A mio parere bisognerebbe essere a conoscenza delle motivazioni che spingono un ciclista a dare un giudizio sul comportamento o le dichiarazioni di un tennista, poi si potrebbe imbastire un confronto.
A livello di "lecito" o non "lecito" il discorso nasce morto. Ci sono regole e sono state rispettate. Le regole sono sbagliate ? 1) chi lo stabilisce ?
2) ci provi a cambiarle , se risposto si al punto 1 , chi e' nella disponibilita' ( ciclisti , sponsor ecc).
Il resto sono parole inutili.
Alcuni sport che hanno un passato dove un non dopato non sarebbe arrivato neanche ai regionali ( sollevamento pesi , sci di fondo , ciclismo) hanno nei confronti dell'opinione pubblica non appassionata , da rifarsi una "verginita'" forse e' anche per questo che si usano a livello di media due pesi e due misure. Comunque la cronoscalata eroica di Magni a clavicola rotta sono decenni che rompe le balle , speriamo non lo faccia anche la 14a vittoria al RG di Nadal
 

bianco222

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La risposta vale per entrambi. Il concetto che viene espresso è una affermazione sarcastica gratuita di un x atleta, verso un altro y atleta, il quale y atleta non fa le norme sportive ed è suo compito rispettare quelle che il suo sport impone.
Quindi in primis io biasimo il concetto che è stato espresso e il modo con cui è stato espresso. Dopodichè la personalità di chi esprime un concetto ha la sua rilevanza nel giudizio. Se un santo mi dice "hai rubato, pentiti,", non è come se me lo dice un ladro. E' un esempio, con questo non voglio certo dire che Pinot sia un ladro.
Quello che entrambi dicevamo è che non è che siccome x è scarso e y un fenomeno allora x non può affermare nulla contro y.
Se fosse stato Froome contro Fognini sarebbe cambiato?
Il concetto espresso da Pinot e Martin può essere condivisibile o no. Ma hanno il diritto di esprimerlo a prescindere da ciò che abbiano vinto loro in confronto a Nadal. Sennò passa il concetto che i campionissimi di ogni sport sono intoccabili.
 

samuelgol

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Quello che entrambi dicevamo è che non è che siccome x è scarso e y un fenomeno allora x non può affermare nulla contro y.
Se fosse stato Froome contro Fognini sarebbe cambiato?
Il concetto espresso da Pinot e Martin può essere condivisibile o no. Ma hanno il diritto di esprimerlo a prescindere da ciò che abbiano vinto loro in confronto a Nadal. Sennò passa il concetto che i campionissimi di ogni sport sono intoccabili.
Attenzione, il concetto espresso da Martin è motivato e in linea di principio.
Può essere condivisibile o meno, ma ci sta esprimerlo. Pinot non ha espresso un concetto articolato. Ha fatto del sarcasmo che per me è ingiusto, inelegante e gratuito nei confronti di un grande atleta del proprio sport che sino a prova contraria, non si è macchiato di nessuna irregolarità....almeno in questo Roland Garros. In passato certe sue presunte frequentazioni sono state chiacchierate, ma di condanne non ce ne sono state e io mi attengo a questo dato.
Riguardo alla personalità di Pinot e al suo modo di intendere il professionismo, la ho chiamata in causa a seguito di un altro post qui sul forum, non di quanto da lui scritto su twitter. Se torni indietro a leggere i messaggi ne puoi avere conferma.
 
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golias

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28 Marzo 2018
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A mio parere bisognerebbe essere a conoscenza delle motivazioni che spingono un ciclista a dare un giudizio sul comportamento o le dichiarazioni di un tennista, poi si potrebbe imbastire un confronto.
Ma non c'è nessun confronto da fare tra i 2 atleti.. non è quello a cui mira Martin, lui fa una semplice constatazione della percezione che ha la gente comune verso l'uno o l'altro atleta.. ben conscio che tra le due tipologie di sport c'è un abisso e non solo a livello pratico sportivo in sè ma anche a livello trattamento da parte di chi questi sport li regolano.
 
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