Di arrivare sono sicuro. Il problema come dice Daniele è come finisci la gara, perché l'ultima volta che l'ho fatta nel 2019 sono andato in black out a partire dal Giau; avevo avuto fino a quel punto un'andatura non esagerata ma credo di aver perso da lì alla fine almeno 30 minuti buoni. Stessa cosa si è ripetuta quest'anno alla novecolli dove dalla quinta ora in poi sono andato per una buona mezz'ora in crisi nera , senza aver peraltro aver tenuto ritmi particolarmente sostenuti: credo che mi mancasse il fondo, non essendo abituato a così lunghe distanze. Comunque credo che proprio grazie alle cotte come queste, ci si può conoscere meglio e nello stesso tempo migliorare. Per il momento mi do un obiettivo sulle 6:15 contro i 6:49 del 2019; farò qualche lungo da 6 ore e vedrò su quali potenze riesco a stare.
Qualche da 6 ore quando? Credo che potrai provarne solo uno nel prossimo weekend, i lunghissimi nei 10-12 giorni prima della gara secondo me sono controproducenti anche per il morale (metti che causa caldo fai un lungo pessimo, con che morale arrivi a Corvara?).
Io quest'anno ho fatto solo 4 volte sopra le 5h, una volta è stata alla nove colli.
Ritengo che per una gara da 5h30 per chi punto alle under 6h visto che dopo l'ultima salita praticamente la gara è (quasi finita) possono essere sufficienti lunghi da 5h con dislivello da 3.000-3500 m. Le cose complesse della Maratona sono la quota altimetrica (alcuni possono scontare anche un bel -10% di soglia di potenza quindi rischiano di bollirsi partendo ai ritmi tipici della quota 0) e l'impossibilità di alimentarsi per tutto il Sellaronda (le discese durano talmente poco che prendendo una barretta allo scollinamento appena inizia la salita si sta ancora masticando).
Per fare il tempo probabilmente bisogna partire molto piano, finire il Sellardonda in scioltezza, fare il secondo Campolongo in linea di tempo simile al primo ed avere quindi gamba per andare forte nel tratto in discesa (da Arabba fino al S. Lucia) dove con un buon gruppo e gamba si recuperano i minuti lasciati nella prima parte. In quella fase ovviamente occorre alimentarsi, anche di solidi perché da li si è ancora al 50% del crono.
In questo modo si arriva al Giau in condizione di salire bene, senza cuocersi così da affrontare al meglio il Valparola dove nel tratto centrale se si ha gamba si può viaggiare a 30 orari o più se non si ha gamba si va sotto i 20 (si possono perdere anche 5' nel solo tratto centrale del Valparola). Aggiungo che arrivare bene fin li significa arrivare lucidi all'ultimo scollinamento in modo da fare la discesa al meglio delle possibilità (anche li si possono guadagnare un paio di minuti se si è mentalmente concentrati e da bolliti è impossibile).
Arrivati a La Villa, a parte i possibili crampi, sostanzialmente si raschia il barile per come si può