Salve,
Premetto che non ho mai operato nel settore industriale Cinese del ciclismo, ma letti gli ultimi post vi scrivo alcuni miei pensieri basati anche sui miei viaggi di lavoro in Cina e Taiwan.
In primis non mi sembra in generale che oggi in Cina ci sia una passione per il ciclismo come nella maggioranza dei paesi occidentali. La bici in Cina era considerata un necessario mezzo di trasporto. Ora con il traffico, l inquinamento e lo show out Cinese che è parte della loro cultura, la bici non fa trend ne tra i giovani ne tra gli attempati i quali preferiscono l amante giovane, se se la possono permettere.
In Taiwan invece le cose sono un poco diverse sotto questo punto di vista, ma hanno una popolazione di più o meno di 22 milioni soltanto. Una quasi piccola provincia Cinese. A livello qualitativo in generale Taiwan ha una cultura molto più vicina a noi sulla qualità.
Giant ne è un classico esempio, ma in questo paese c è anche una grande tradizione per costruire centri di lavoro di altissima tecnologia e altissima precisione.
Tornando alla qualità dei prodotti Cinesi per il ciclismo, la Cina non ha sviluppato un suo concetto di bici da corsa, di accessori da corsa, una tradizione del ciclismo, ma ha semplicemente sfruttato le informazioni che gli occidentali hanno trasferito andando a produrre la, nonostante i vari paletti contrattuali alla divulgazione tecnica ..... Ma poi nella filiera produttiva dello stesso stabilimento intervengono diversi varianti, tipo materiali, trattamenti, tolleranza minima che viene accettata ( una molto precisa aumenta lo scarto industriale ) mano d opera ma nel particolare settore delle
ruote ce ne è sempre di meno e i macchinari integrano sempre di più il tecnico.
Importante è il controllo qualità di un occidentale di fiducia della casa madre che esegue in Cina sul suo prodotto la costruito, ma direi anche dei materiali grezzi acquistati che potrebbero essere non come da specifiche, e via discorrendo.
In passato avendo seguiti accordi di co produzione tra Italia e Cina per macchinario industriale da vendere solo nel mercato Cinese ( un trend sponsorizzato dal governo per acquisire tecnologia ) , si evidenziava una cultura industriale diversa rispetto a noi. La pre serie era perfetta, il primo lotto di parti aveva uno scarto al nostro controllo qualitativo del 5% i lotti successivi oltre il 10% di scarto e si doveva quindi richiamare all ordine il costruttore Cinese.
In sintesi a mio modesto parere ai prodotti 100% Cinesi manca la tradizione ciclistica che hanno gli occidentali, la mission di creare un prodotto e sopratutto un brand iconico per questo settore, e sono decisamente più orientati, come nella loro cultura generale a puro business e profitto spingendo sul prezzo. Poi. ciò non toglie che siano in grado di produrre ottimi prodotti, ma moltissimi sono basati su tecnologia straniere.
TV, Macchine fotografiche, orologi, batterie, micro chip di alta gamma e via discorrendo.
Concordo che Campagnolo,
Shimano, Bianchi, Canyon,
Trek e molti altri ci mettano la faccia, ma io direi che alle spalle hanno una tradizione e cultura in questo settore che manca ancora nel settore industriale ciclistico Cinese dove il costo della mano d opera non è poi cosi basso come un decennio fa rispetto a noi e quindi su piccoli numeri i margini si restringono, il profitto basato sul prezzo basso diminuisce per poi ricercarlo nei materiali, trattamento, dimensioni, controllo qualitativo e via discorrendo.....
I prezzi in generale sono alti da molti anni, i listini vengono aggiornati piuttosto regolarmente con aumenti del 20%/ 30% su base annua e in qualche caso con motivazioni e contenuto tecnico a supporto del nuovo prezzo anche discutibile. Ma andare in bici può essere economico, o costoso in funzione di cosa vogliamo acquistare. Prodotto top top costa circa come una auto utilitaria nuova, prodotto medio alto la meta, prima fascia branded non meno di 2500 Euro.
Io penso che finanze permettendo, l acquisto istintivo sia a lungo termine il più appagante, ma sono uno che con la bici ci va in gelateria e forse la cambierò sempre seguendo un istinto e non una base tecnica o prestazione.
Produzione artigianale che tanto si sbandiera ultimamente: non tutte le ciambelle hanno sempre il buco perfetto......
Adelmo