Pensieri sparsi sulle gare di Hulst.
Il percorso: secondo me uno dei più belli, sia dal punto di vista sportivo che da quello paesaggistico (fantastico il passaggio dentro il mulino a vento) su e giù dai bastioni della cittadella, premia gli atleti completi che uniscono tecnica, potenza ed esplosività. Il mio preferito assieme a Namur e Hoogerheide... perché non ne vediamo di simili nelle gare italiane? Di sicuro i luoghi adatti non mancano.
Gara maschile: ritorno col botto di MVDP nonostante qualche errorino iniziale, col rientro suo e dello sfortunato Pidcock (rotta la ruota posteriore poche decine di metri dopo il passaggio ai box) sono stati bruscamente ridimensionati i crossisti 'puri', ridotti a ruolo di comparse o poco più. Si salvano solo Sweeck in gran periodo di forma, var der Haar sempre combattivo, Iserbyt che finalmente dimostra del carattere, ed il ritrovato Nieuwenhuis. Delusione Vanthourenhout, che dopo il titolo europeo di Namur sembra spento, e delusione ancora più grande per i tanti giovani che non riescono ad emergere (solo 11mo il primo degli U23, Vandeputte). Nota di merito per lo spagnolo Orts Lloret, il suo settimo posto (dopo il sesto di quindici giorni fa) dimostra che la costanza e l'impegno alla fine vengono premiati. Da tenere a mente per i nostri.
Ora non resta che vedere Wout...
Gara femminile: quarta tappa consecutiva di CdM con le tre olandesine sul podio. Fem van Empel è forte e veloce, però rispetto alle altre due gare dove è arrivata seconda mi ha dato per la prima volta l'impressione di non aver tutto sotto controllo dopo la caduta e la conseguente perdita di tempo, tant'è che è caduta altre due volte nello stesso giro in passaggi abbastanza facili. Ha ancora tanti punti di vantaggio, ma credo che su percorsi fangosi Puck Pieterse è almeno al suo livello fisicamente, ma più brava nella guida. La rossa Puck, ora che ha rotto il ghiaccio, sembra aver acquistato più sicurezza; se riesce a distribuire meglio lo sforzo su tutta la durata della gara senza cercare sempre la fuga iniziale, crescerà ulteriormente. Shirin van Anrooij è un diesel: meno veloce ed esplosiva delle altre due, ha il suo punto di forza nella regolarità e nella capacità di soffrire, oltre che essere brava a condurre la bici in ogni situazione (credo sia quella che è caduta meno). Purtroppo non ha spunto veloce, e questo le procura sempre un handicap in partenza.
Giusto per capire chi siano queste tre ragazze, uno sguardo ai loro palmares:
Fem Van Empel: campionessa europea in carica tra le
elite, iridata U23 nel 2021 e bronzo 2022 (dietro le altre due), bronzo europeo U23 2021. Su strada, bronzo europeo U23 2022. MTB, argento europeo XC U23 2022, argento europeo eliminator 2021, bronzo mondiale eliminator 2020. La vedremo su strada da gennaio con la Jumbo.
Puck Pieterse: iridata U23 in carica, argento U19 2020 (dietro van Anrooij), campionessa europea U23 2022 e 2020, argento 2021, europea U19 2019. MTB, argento ai mondiali XC U23 2022 (dietro Line Burquier, altra giovanissima in crescita), campionessa europea XC U23 2022, argento europeo XC U23 2021, bronzo europeo XC U19 2020.
Shirin van Anrooij: inidata U19 2020, argento U23 2022, campionessa europea U23 2021, bronzo U23 2022, bronzo U19 2019. Su strada: argento iridato crono U23 2022 (dietro Vittoria Guazzini), argento mondiale crono U19 2019, campionessa europea crono e in linea U23 2022, campionessa europea in linea U19 2019, miglior giovane al TdF 2022 e nella classifica World Tour 2022. E' uno dei punti di forza della
Trek dove, dopo averla presa come stagista all'inizio di quest'anno, dopo poche gare si sono affrettati a farle firmare un triennale.
A proposito di multidisciplinarietà...
Un'occhiata dietro: Marion Norbert Riberolle (già iridata U23 a Dubendorf, quando aveva ancora la nazionalità francese) fa la sua miglior prestazione di sempre in CdM tra le elite, sesta, ed altrettanto fa Helen Clauzel, settima. Francesi in forte crescita, con Burquier nona, ed altre tre ragazze tra le prime venti. Della 'vecchia guardia' si salva solo Lucinda Brand, Denise Betsema è il pallido ricordo della regolarista da podio della scorsa stagione, Sanne Cant non riesce nemmeno più ad essere la migliore tra le belghe.
Colori azzurri, solo note tristi. Gioele Bertolini 33mo (meno male che tempo fa qualche utente del forum diceva che era al livello di Iserbyt e compagnia...), gli altri quattro partecipanti si dividono gli ultimi cinque posti con un danese.
Per le ragazze, bene fino a metà gara Sara Casasola che stava tranquillamente tra le prime venti, poi una brutta caduta nella discesa dopo il mulino deve averle creato dei problemi facendola finire al 39mo posto. Migliore italiana la giovanissima Valentina Corvi, 27ma ed unica ad essere terminata a pieni giri: gara positiva la sua, a meno di un minuto dalla numero uno di categoria Molengraaf. Alessia Bulleri 30ma, Lucia Bramati 35ma, ritirata Francesca Baroni.