L'importante è che non sia tutt'attaccata al fondo del tegame@4x16 Pannacotta tutto attaccata non si può leggere. Tre giri di chiglia.
L'importante è che non sia tutt'attaccata al fondo del tegame@4x16 Pannacotta tutto attaccata non si può leggere. Tre giri di chiglia.
Due colpetti e si è perfettamente staccata dallo stampo !!!L'importante è che non sia tutt'attaccata al fondo del tegame
Sara e Marco, una folla all'addio: i feretri dei due ciclisti travolti e uccisi martedì sulla Statale scortati dal Team Cingolani
POLVERIGI - Una folla silenziosa si è radunata davanti alla chiesa di Polverigi per l'ultimo addio a Sara Ragni e Marco Torcianti: lacrime e abbracci ai familiari degli sposi travolti e...www.corriereadriatico.it
Guarda caso ne lui ne la fidanzata che era accanto non ricordano nulla......
Cosa diavolo avrà combinato di preciso non lo sapremo mai visto che entrambi hanno già dimenticato tutto......Conosco benissimo quella strada e nel tratto in cui è successo vi assicuro che è larga quasi come un'autostrada! C'è tantissimo spazio sia per le auto che per le bici, quindi per andare a fare un frontale deve aver fatto qualche cazzata bella grossa... è da quando è successo che ci penso, non li conoscevo ma fa davvero una gran rabbia.
Quel giorno addirittura ero passato in quel punto poco prima in bici con la mia compagna, veramente da brivido...poi ci sono ripassato ieri al ritorno da un giro sul Conero e ci sono dei gran segni di pneumatici a terra... cosa diavolo avrà combinato di preciso
Tutto giusto e se vuoi una persona che guida la bici in modo difensivo eccomi qua; attraverso Rovigo 2 volte al giorno per A/R dal lavoro, 3+3,400km di costante allerta, mani suo freni, action cam accesa e vaffa in bocca, guardo sempre se mi viene data la precedenza pronto sui freni che tanto non la danno, occhi sempre negli abitacoli per vedere se il guidatore sta guardando il telefono o la strada e soprattutto per vedere se mi vede (scusa il giro di parole ma è così) e se guarda prima dalla parte giusta!!!Vorrei condividere qualche pensiero, giusto prima di dormire, per chi avrà la pazienza di leggere.
Parlando di ciclisti "occasionali", quindi non mi riferisco al ciclista sportivo, ma alla classica persona che fa al massimo qualche km per andare/tornare dal lavoro, per qualche commissione, ecc... Mi capita molto spesso di vedere scene di persone che guidano con una mano e con l'altra con in mano l'immancabile cellulare, completamente immersi e incuranti di tutto quello che sta intorno. Addirittura (soprattutto i ragazzi) digitare a due mani. Una volta in bici sono arrivato sotto ad un tale in ciabatte, ho rallentato per non superarlo, dato che stavamo entrando in rotonda, ad un certo punto sento un trillo, vedo questo tizio che mette la mano in tasca e tranquillamente si mette ad armeggiare col cellulare in piena rotonda, senza guardare nulla.
Ora... questa è tutta gente che in caso di una buca, una macchina che non dà precedenza o qualsiasi altro evento che richieda reazione immediata, finirebbe in terra rischiando di farsi molto male. Eppure, pur rischiando del proprio, sembrano non aver la minima capacità di leggere/prevenire una potenziale situazione di pericolo anche grave.
In secondo luogo l' uso del cellulare non è percepito come qualcosa di negativo, da non fare, ma il percorso (che sia in auto, bici, ecc...) è visto come un "tempo morto" da riempire come se si fosse in una sala d'attesa.
Spesso quando leggiamo di gravi incidenti in cui purtroppo qualcuno perde la vita (solitamente il ciclista o il pedone) siamo portati a reagire di pancia invocando pene esemplari, sanzioni, ecc...
Il problema è che le sanzioni, le condanne, i processi arrivano sempre dopo... se determinati comportamenti non sono percepiti come pericolosi e manca la capacità di leggere una situazione non solo per evitare i nostri errori, ma soprattutto per crearsi del margine dai possibili errori altrui, le cose non potranno mai migliorare.
Una cosa a mio avviso di cui non di parla per niente, che qualche utente ha già citato in questo thread, è insegnare i principi della guida difensiva (o guida preventiva), che a mio avviso è molto più importante soprattutto se si guida un mezzo "debole". Qualcuno di voi guida in modo difensivo quando esce in bici?
Purtroppo il telefono e' diventato a tutti gli effetti la nuova dipendenza, una droga vera e propria che ormai ha rapito tutti. Stasera ero a mangiare con mio figlio ventenne che sa benissimo che se lo tira fuori a tavola lo lancio dalla finestra e guardandomi intorno, non c'era un tavolo dove la gente non stesse con gli occhi sullo schermo. Coppie che non si sono scambiate una parola in un'ora, padre, madre e figli seduti assieme ognuno con il suo apparecchio. questa sorta di mondo parallelo naturalmente continua anche per strada , perche' tanto ormai la realta' e dentro lo schermo, non fuori. Se fate attenzione alle donne che camminano in giro, noterete che nonostante abbiano la borsetta lo tengono perennemente in mano e anche se non squilla, continuano a guardarlo. E quelli che quando sono con i figli piccoli non li degnano di uno sguardo per continuare a smanettare, che tristezza sono?Vorrei condividere qualche pensiero, giusto prima di dormire, per chi avrà la pazienza di leggere.
Parlando di ciclisti "occasionali", quindi non mi riferisco al ciclista sportivo, ma alla classica persona che fa al massimo qualche km per andare/tornare dal lavoro, per qualche commissione, ecc... Mi capita molto spesso di vedere scene di persone che guidano con una mano e con l'altra con in mano l'immancabile cellulare, completamente immersi e incuranti di tutto quello che sta intorno. Addirittura (soprattutto i ragazzi) digitare a due mani. Una volta in bici sono arrivato sotto ad un tale in ciabatte, ho rallentato per non superarlo, dato che stavamo entrando in rotonda, ad un certo punto sento un trillo, vedo questo tizio che mette la mano in tasca e tranquillamente si mette ad armeggiare col cellulare in piena rotonda, senza guardare nulla.
Ora... questa è tutta gente che in caso di una buca, una macchina che non dà precedenza o qualsiasi altro evento che richieda reazione immediata, finirebbe in terra rischiando di farsi molto male. Eppure, pur rischiando del proprio, sembrano non aver la minima capacità di leggere/prevenire una potenziale situazione di pericolo anche grave.
In secondo luogo l' uso del cellulare non è percepito come qualcosa di negativo, da non fare, ma il percorso (che sia in auto, bici, ecc...) è visto come un "tempo morto" da riempire come se si fosse in una sala d'attesa.
Spesso quando leggiamo di gravi incidenti in cui purtroppo qualcuno perde la vita (solitamente il ciclista o il pedone) siamo portati a reagire di pancia invocando pene esemplari, sanzioni, ecc...
Il problema è che le sanzioni, le condanne, i processi arrivano sempre dopo... se determinati comportamenti non sono percepiti come pericolosi e manca la capacità di leggere una situazione non solo per evitare i nostri errori, ma soprattutto per crearsi del margine dai possibili errori altrui, le cose non potranno mai migliorare.
Una cosa a mio avviso di cui non di parla per niente, che qualche utente ha già citato in questo thread, è insegnare i principi della guida difensiva (o guida preventiva), che a mio avviso è molto più importante soprattutto se si guida un mezzo "debole". Qualcuno di voi guida in modo difensivo quando esce in bici?
Gli articoli di giornale dicevano che non ha lasciato segni di frenata...o mentono, oppure i segni di pneumatici che hai visto non c'entrano niente con l'incidente in questione.e ci sono dei gran segni di pneumatici a terra... cosa diavolo avrà combinato di preciso
Spesso, ma andare in bici in maniera "difensiva" non significa necessariamente rispettare il CDS alla lettera, alcune cose che faccio per difesa probabilmente fanno storcere il naso a molti di quelli che ce l'hanno coi ciclisti.Qualcuno di voi guida in modo difensivo quando esce in bici?
La "furbizia" e la piccolezza al tempo stesso dell'italiano medio la raccontavano già i registi più acuti negli anni 60. E solo qualche giorno fa, su RaiStoria c'era un vecchio documentario sulla sicurezza stradale di metà anni 60 con toni (e immagini) apocalittici.il senso di impunità che travalica in italia ( e non solo ) , in tutti i campi, questa mania di recuperare tutto e tutti, di accettare qualsiasi comportamento, studiarlo, analizzarlo e " guarirlo" , invece di condannarlo e punirlo severamente, ovviamente tutto studiato da chi ha fatto spegnere i cervelli alla grandissima parte della popolazione ( datemi pure del complottista, terrappiattista, ) porta inevitabilmente a situazioni che quotidianamente raccontiamo in questo thread!
Quello su Roma, se non sbaglio...lo vidi anche io anni fa e pensai la stessa cosa: che ad oggi le problematiche erano le medesime, aggravate dal numero dei veicoli, lo stato delle strade inadeguato, etc. La cosa che mi colpì è che l'assicurazione non era ancora obbligatoria, ed un titolare di agenzia di assicurazione intervistato dal cronista non fosse minimamente preoccupato dalla non obbligatorietà, perché i cittadini avevano provveduto di loro iniziativa vista l'importanza. Poi certo, prendere come riferimento Roma, che già allora si connotava per una città un po' anarchica nella conduzione delle autovetture, faceva emergere una realtà in cui incidenti anche mortali erano all'ordine del giorno. Altre città più piccole in quegli anni non avevano certo quei problemi e numeri, e almeno fino alla fine degli anni '70 sono rimaste piccole isole felici in cui la convivenza tra gli utenti della strada era possibile senza fare troppi danni al prossimo.La "furbizia" e la piccolezza al tempo stesso dell'italiano medio la raccontavano già i registi più acuti negli anni 60. E solo qualche giorno fa, su RaiStoria c'era un vecchio documentario sulla sicurezza stradale di metà anni 60 con toni (e immagini) apocalittici.
Per quanto possa condividere in generale il concetto, direi che la situazione ha origini ben più lontane.
Magari fossero solo loro, il "rimbabito vagante" perlomeno non ha 2 tonnellate di massa con l'energia cinetica di conseguenza...
Credo proprio che fosse quello Gli archivi RAI sono favolosi.Quello su Roma, se non sbaglio...
Io vivo in una piccola città e il problema di base è l'enorme aumento del numero di veicoli mentre le strade son sempre le stesse. Cito una piccola esperienza personale, nel 1978 sono stato tra i primi a frequentare la scuola media finalmente costruita nel quartiere in periferia ma non ancora completata, mancava ancora la palestra per cui le due ore di educazione fisica si svolgevano un po' dove capitava: talvolta ad un campetto da calcio privato ma di uso pubblico, talvolta sul campetto della parrocchia, più raramente nel vicino palazzetto del CUS e talvolta in un piazzale di un nuovo complesso di edifici, sempre vuoto. Una decina di anni fa mi è capitato di tornarci ed era coperto da autovetture parcheggiate...lo vidi anche io anni fa e pensai la stessa cosa: che ad oggi le problematiche erano le medesime, aggravate dal numero dei veicoli, lo stato delle strade inadeguato, etc. ...
ma putt troi.a....Ciclista investito da un bus nel Pisano: Alessio Cerullo muore sul colpo a 37 anni
La vittima era residente a Bientina e dipendente di Acque spawww.fanpage.it
Gli articoli di giornale dicevano che non ha lasciato segni di frenata...o mentono, oppure i segni di pneumatici che hai visto non c'entrano niente con l'incidente in questione.
Se e' quello che parla della SS Aurelia, dal confine con la Francia a Roma, allora l'ho visto anche io. E non ho potuto pensare che da allora sono stati fatti mooolti miglioramenti. Sembrava il far west. C'e' anche una scena con il morto in terra e un ciclista in bdc che guarda curioso (ho pensato che avevano anche allora un bel coraggio ad allenarsi in strada...). Pero' l'incoscienza e lo scarso senso civico e' lo stesso. "Mors tua, passo io...."Credo proprio che fosse quello Gli archivi RAI sono favolosi.
Io ultimamente a causa del caldo intenso ho cominciato a caricare la mia bici e quella di mio figlio in auto e parto da quota 1000 mt evitando il trasferimento il pianura. Otre a partire ad una temperatura decisamente piu' piacevole, ho ridotto moltissimo i rischi in quanto poi faccio tutte stradine secondarie senza traffico. Logicamente il kilometraggio ne risente, ma la qualita' del giro e la tranquillita' ne hanno decisamente guadagnato.ma putt troi.a....
riposa in pace, povero ragazzo! ......
oggi ho rifatto l'abbonamento ai rulli, così dirado un pò le uscite in strada!