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Doctor Speck

Ötztalnauta
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Beh, non saranno stati laureati in ingegneria, ma i calcoli ed i teoremi li usavano eccome, li hanno "solo" inventati :-P
Credo che tu non abbia colto il senso ironico del mio post.
Ad ogni modo, se avessi il dono di viaggiare nel tempo, per costruire casa tua o banalmente un ponte che devi percorrere ogni giorno in auto, andresti ai tempi degli acquedotti romani a prendere un tecnico dell'epoca o incaricheresti un ingegnere odierno? Così, tanto per sapere.
 

bicilook

Ammiraglia
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Credo che tu non abbia colto il senso ironico del mio post.
Ad ogni modo, se avessi il dono di viaggiare nel tempo, per costruire casa tua o banalmente un ponte che devi percorrere ogni giorno in auto, andresti ai tempi degli acquedotti romani a prendere un tecnico dell'epoca o incaricheresti un ingegnere odierno? Così, tanto per sapere.
Visti i risultati,mi sembra che gli acquedotti romani siano ancora tutti in piedi...Mi affiderei senza dubbio a un antico romano....
Anzi,anni fa in una delle tante alluvioni che hanno colpito Genova,in un tratto, l'unica via percorribile senza canoa ,era la via Antica Romana.
Qualcosa è andato storto nei tempi moderni.
 
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golias

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Masao1

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Credo che tu non abbia colto il senso ironico del mio post.
Ad ogni modo, se avessi il dono di viaggiare nel tempo, per costruire casa tua o banalmente un ponte che devi percorrere ogni giorno in auto, andresti ai tempi degli acquedotti romani a prendere un tecnico dell'epoca o incaricheresti un ingegnere odierno? Così, tanto per sapere.
Avevo colto l'ironia, ho solo calcato ancora di più la mano. Ora non c'entra molto con la discussione, ma ormai facciamo due chiacchiere. Penso che a competenza non ci sia questa gran differenza (si usano ancora calcoli vecchi secoli se non millenni), anzi forse un ingegnere dell'epoca era più a contatto con la realtà delle opere, visto che non è che ci fossero mezzi meccanici stratosferici per le costruzioni come ora, e tante volte i tecnici perdono di vista la fattibilità pratica di certe opere.
I materiali sono diversi, il calcestruzzo armato non era presente come al giorno d'oggi. Ma sapevano calcolare benissimo cosa ci voleva, e come doveva stare insieme un edificio. Le murature collaboranti avevano un'importanza fondamentale nella costruzione dell'opera, ad esempio il Colosseo tra tutti i blocchi di travertino ha delle code di rondine (che si usano ancora al giorno d'oggi!) scalpellinate direttamente sul posto e riempite di metallo fuso, per vincolarli uno all'altro. L'utilizzo di malte cementizie e calce sono state inventate in antichità (come il calcestruzzo, ma non armato) ed erano altamente performanti, e la maggior parte delle volte anche superiori, perché non venivano calibrate per una specifica resistenza. Addirittura le case più povere fatte con muratura a terra, hanno una cura di costruzione maniacale, ogni sasso è squadrato e posato in maniera collaborante. Archi, travi, chiavi, pesi, tutto era calcolato e la statica era ben chiara nel polso del o dei progettisti, come la protezione dell'opera dalle intemperie. Ora invece abbiamo software di calcolo incredibili, ma vediamo ancora crollare ponti o fabbricati per difetti di fabbricazione. Gli ingegneri (non tutti sia chiaro eh, i bravi ci sono anche ora) ormai tendono a sovradimensionare a prescindere, non a calcolare quello che effettivamente servirebbe e a non avere ben chiaro anche l'aspetto economico dell'opera.
Tornando alla tua domanda su chi sceglierei come progettista, non so rispondere, probabilmente la scelta migliore sarebbe un mix tra le due figure
 

SoftMachine

Maglia Iridata
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Agente Bike
Per l'appunto, le persone Tutte forniscono materiale in abbondanza.. metaforicamente parlando ;-)

L'ho già scritto.. sono semplicemente affamato di sapere, qualcuno li definisce curiosi giusto per farla breve.. altri.. in altro modo, giusto per no scadere nell'incensamento.
Si si, la conosco già la storia dell'affamato di sapere. Alcuni li chiamano così, altri esperti da bar. Come sai, io sono vecchio ed ancorato a forme di studio arcaiche: università, preparazione accademica, acquisizione di sapere profondo...
Le persone in firma continuano ad essere miei amici e non materiale.
E con ciò, chiudo. Al bar non vado neppure nel mondo reale
 

golias

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università, preparazione accademica, acquisizione di sapere profondo...
Manca l'elemento più importante, ma se sei convinto che leggere-studiare ti elevi o sviluppi qualità che non possiedi.. fai pure, sappi che se ci sono basi su cui studiare.. è perchè qualcuno si è soffermato ad osservare prima, riflettere, calcolare ed infine fare uso dell'intuito e questo o ne sei dotato oppure nisba.
"L’intuito è una capacità innata, un’attitudine, un potenziale dell’essere umano che attraverso una connessione neuronale ‘nuova’ tra vecchie e nuove conoscenze permette di comprendere una situazione/problematica e di arrivare rapidamente ad una decisione/soluzione/interpretazione, allineata alla nostra vera natura."
E con ciò, chiudo. Al bar non vado neppure nel mondo reale
Io si.. ma solo per il caffè e come credo tu sappia non ho modo all'oggi neppure di poter scambiare 2 parole con chicchessia.. purtroppo.
 

bach7

Passista
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Pinifarina
Avevo colto l'ironia, ho solo calcato ancora di più la mano. Ora non c'entra molto con la discussione, ma ormai facciamo due chiacchiere. Penso che a competenza non ci sia questa gran differenza (si usano ancora calcoli vecchi secoli se non millenni), anzi forse un ingegnere dell'epoca era più a contatto con la realtà delle opere, visto che non è che ci fossero mezzi meccanici stratosferici per le costruzioni come ora, e tante volte i tecnici perdono di vista la fattibilità pratica di certe opere.
I materiali sono diversi, il calcestruzzo armato non era presente come al giorno d'oggi. Ma sapevano calcolare benissimo cosa ci voleva, e come doveva stare insieme un edificio. Le murature collaboranti avevano un'importanza fondamentale nella costruzione dell'opera, ad esempio il Colosseo tra tutti i blocchi di travertino ha delle code di rondine (che si usano ancora al giorno d'oggi!) scalpellinate direttamente sul posto e riempite di metallo fuso, per vincolarli uno all'altro. L'utilizzo di malte cementizie e calce sono state inventate in antichità (come il calcestruzzo, ma non armato) ed erano altamente performanti, e la maggior parte delle volte anche superiori, perché non venivano calibrate per una specifica resistenza. Addirittura le case più povere fatte con muratura a terra, hanno una cura di costruzione maniacale, ogni sasso è squadrato e posato in maniera collaborante. Archi, travi, chiavi, pesi, tutto era calcolato e la statica era ben chiara nel polso del o dei progettisti, come la protezione dell'opera dalle intemperie. Ora invece abbiamo software di calcolo incredibili, ma vediamo ancora crollare ponti o fabbricati per difetti di fabbricazione. Gli ingegneri (non tutti sia chiaro eh, i bravi ci sono anche ora) ormai tendono a sovradimensionare a prescindere, non a calcolare quello che effettivamente servirebbe e a non avere ben chiaro anche l'aspetto economico dell'opera.
Tornando alla tua domanda su chi sceglierei come progettista, non so rispondere, probabilmente la scelta migliore sarebbe un mix tra le due figure

i palazzi, i ponti, le strutture crollavano anche al tempo dei romani...

se alcuni dei loro manufatti son rimasti integri è semplicemente perché costruiti bene e per una serie di eventi "fortuiti" (se le condizioni dell'ambiente circostante nei millenni non sono cambiate).

e poi i romani avevano una "fortuna" che oggi non abbiamo: la manodopera!

il problema era solo portare i materiali... poi potevano scegliere dove costruire: oggi le superfici libere non ci sono, ovvero se bisogna far passare una strada bisogna fare i conti con avvocati per espropri, zone già edificate ecc. in pratica le uniche aree libere in genere sono quelle nei secoli meno "buone"... e la moderna ingegneria ha fatto veri e propri miracoli in tal senso, ha realizzato dove era impensabile realizzare.
i romani non avevano a che fare con gli avvocati...

sono discorsi da bar ovviamente, ma alla "leggerezza" deve esserci un limite... il muratore non ne sa più dell'ingegnere!
 

andry96

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i palazzi, i ponti, le strutture crollavano anche al tempo dei romani...

se alcuni dei loro manufatti son rimasti integri è semplicemente perché costruiti bene e per una serie di eventi "fortuiti" (se le condizioni dell'ambiente circostante nei millenni non sono cambiate).

e poi i romani avevano una "fortuna" che oggi non abbiamo: la manodopera!

il problema era solo portare i materiali... poi potevano scegliere dove costruire: oggi le superfici libere non ci sono, ovvero se bisogna far passare una strada bisogna fare i conti con avvocati per espropri, zone già edificate ecc. in pratica le uniche aree libere in genere sono quelle nei secoli meno "buone"... e la moderna ingegneria ha fatto veri e propri miracoli in tal senso, ha realizzato dove era impensabile realizzare.
i romani non avevano a che fare con gli avvocati...

sono discorsi da bar ovviamente, ma alla "leggerezza" deve esserci un limite... il muratore non ne sa più dell'ingegnere!
manodopera e materiale, al netto delle opere che invece sono crollate( o di quelle che stanno su a tentativi falliti..) quelle integre sono solitamente mostruosamente sovradimensionate a livello strutturale, cosa che ora implicherebbe costi, tempi e problemi logistici mostruosi
 

golias

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manodopera e materiale, al netto delle opere che invece sono crollate( o di quelle che stanno su a tentativi falliti..) quelle integre sono solitamente mostruosamente sovradimensionate a livello strutturale, cosa che ora implicherebbe costi, tempi e problemi logistici mostruosi
Sovradimensionate dici ?
Non semplicemente ben pensate-progettate ?

Schermata 2024-09-17 alle 10.30.32.png

Oltre che con gusto estetico.
 

andry96

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se alcuni dei loro manufatti son rimasti integri è semplicemente perché costruiti bene e per una serie di eventi "fortuiti" (se le condizioni dell'ambiente circostante nei millenni non sono cambiate).

e poi i romani avevano una "fortuna" che oggi non abbiamo: la manodopera!

il problema era solo portare i materiali... poi potevano scegliere dove costruire: oggi le superfici libere non ci sono, ovvero se bisogna far passare una strada bisogna fare i conti con avvocati per espropri, zone già edificate ecc. in pratica le uniche aree libere in genere sono quelle nei secoli meno "buone"... e la moderna ingegneria ha fatto veri e propri miracoli in tal senso, ha realizzato dove era impensabile realizzare.
i romani non avevano a che fare con gli avvocati...

sono discorsi da bar ovviamente, ma alla "leggerezza" deve esserci un limite... il muratore non ne sa più dell'ingegnere!

manodopera e materiale, al netto delle opere che invece sono crollate( o di quelle che stanno su a tentativi falliti..) quelle integre sono solitamente mostruosamente sovradimensionate a livello strutturale, cosa che ora implicherebbe costi, tempi e problemi logistici mostruosi
:yoga: :yoga:

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as usual...