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15a Tappa 2020 Lyon - Grand Colombier
Testo
<blockquote data-quote="alvan" data-source="post: 6753178" data-attributes="member: 72450"><p>E' innegabile che, a oggi, Bernal non sia Froome (non per altro, ma perché a 21 anni ci sono molte cose ancora da dimostrare, anche se fin qui ne aveva già dimostrate non poche). Ma il problema non credo che sia Bernal o Thomas o Froome. Il problema sta in una indiscutibile legge dello sport (ma in realtà di tutte le attività umane basate sullo spirito di squadra). Una squadra per varie ragioni trova una formula vincente (risorse finanziarie, talento dei dirigenti, fortuna nell'azzeccare sin dall'inizio talenti ben compatibili tra loro). Formule che sono dei miracoli delicatissimi e che, a un certo punto, inevitabilmente cominciano a modificarsi, magari per un evento fortuito come l'incidente di Froome. Leggermente all'inizio, ma con i primi problemi si comincia a pasticciare cercando di porvi rimedio e convinti dal proprio successo che qualunque cosa si faccia finirà per essere vincente. La campagna acquisti dell'Ineos la dice lunga. Difficilmente finalizzabile alla ricostruzione del trenino Sky. Non vogliamo immaginare che anche la morte di un direttore sportivo come Nico Portal abbia dato il colpo di grazia all'efficacia del team? Fino a che lui è stato presente, l'idea di una squadra a tre capitani potenziali ha retto (e i risultati di JV dicono che non si trattasse di una stupidaggine, tenuto conto che nel giro di poche tappe si è capito su chi puntare).Thomas è terzo alla Tirreno Adriatico e sulla fine di Froome è tutto ancora da capire.</p><p>Froome e Thomas, al di là della semplice forma, hanno sempre costituito una grande risorsa morale per il team.</p><p>Rivoluzionarlo puntando su un Bernal sovraccaricato di responsabilità, con un team un po' male assortito, e oggettivamente privo del carisma di F e di T è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma quel vaso, dopo tanti anni, era inevitabile che traboccasse a favore di nuove entrate. Quando appare una generazione intera di nuovi potenziali campioni, che comprende anche Bernal, indubbiamente bravo ma non molto superiore agli altri ( e non dimenticate che senza la caduta, ci sarebbe anche Evenepoel) le carte si rimescolano. E' un fenomeno naturale che, non ostante io sia un fervente ammiratore di Froome e del team Sky/Ineos, temevo da tempo sarebbe accaduto...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="alvan, post: 6753178, member: 72450"] E' innegabile che, a oggi, Bernal non sia Froome (non per altro, ma perché a 21 anni ci sono molte cose ancora da dimostrare, anche se fin qui ne aveva già dimostrate non poche). Ma il problema non credo che sia Bernal o Thomas o Froome. Il problema sta in una indiscutibile legge dello sport (ma in realtà di tutte le attività umane basate sullo spirito di squadra). Una squadra per varie ragioni trova una formula vincente (risorse finanziarie, talento dei dirigenti, fortuna nell'azzeccare sin dall'inizio talenti ben compatibili tra loro). Formule che sono dei miracoli delicatissimi e che, a un certo punto, inevitabilmente cominciano a modificarsi, magari per un evento fortuito come l'incidente di Froome. Leggermente all'inizio, ma con i primi problemi si comincia a pasticciare cercando di porvi rimedio e convinti dal proprio successo che qualunque cosa si faccia finirà per essere vincente. La campagna acquisti dell'Ineos la dice lunga. Difficilmente finalizzabile alla ricostruzione del trenino Sky. Non vogliamo immaginare che anche la morte di un direttore sportivo come Nico Portal abbia dato il colpo di grazia all'efficacia del team? Fino a che lui è stato presente, l'idea di una squadra a tre capitani potenziali ha retto (e i risultati di JV dicono che non si trattasse di una stupidaggine, tenuto conto che nel giro di poche tappe si è capito su chi puntare).Thomas è terzo alla Tirreno Adriatico e sulla fine di Froome è tutto ancora da capire. Froome e Thomas, al di là della semplice forma, hanno sempre costituito una grande risorsa morale per il team. Rivoluzionarlo puntando su un Bernal sovraccaricato di responsabilità, con un team un po' male assortito, e oggettivamente privo del carisma di F e di T è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma quel vaso, dopo tanti anni, era inevitabile che traboccasse a favore di nuove entrate. Quando appare una generazione intera di nuovi potenziali campioni, che comprende anche Bernal, indubbiamente bravo ma non molto superiore agli altri ( e non dimenticate che senza la caduta, ci sarebbe anche Evenepoel) le carte si rimescolano. E' un fenomeno naturale che, non ostante io sia un fervente ammiratore di Froome e del team Sky/Ineos, temevo da tempo sarebbe accaduto... [/QUOTE]
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