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16a Tappa 2020 La Tour du Pin - Villard de Lans
Testo
<blockquote data-quote="Francutio" data-source="post: 6755740" data-attributes="member: 66417"><p>Al ciclismo italiano mancano attualmente gli atleti che spiccano in maniera eccezionale (questo non volendo più contare Nibali, che comunque lo è stato fino all'altro ieri) ma come densità restiamo tra le prime nazioni al mondo (forse solo il Belgio ci è superiore).</p><p></p><p>È chiaro che quando il ciclismo era uno sport da 5 nazioni al mondo (Italia, Francia, Spagna, Belgio e Olanda portavano a casa quanto? Il 90% delle corse? E per arrivare al 99 bastava probabilmente aggiungere Svizzera, Lussemburgo e Germania), anche i fenomeni saltavano sempre fuori da queste nazioni dominanti, capita ancora oggi nella scherma che non si è mai globalizzata. Era meglio così?</p><p>Alla fine chi se ne frega se vince un italiano, un francese, un colombiano, un danese, uno sloveno, uno slovacco, da appassionati di ciclismo il campanilismo dovrebbe contare proprio poco.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Francutio, post: 6755740, member: 66417"] Al ciclismo italiano mancano attualmente gli atleti che spiccano in maniera eccezionale (questo non volendo più contare Nibali, che comunque lo è stato fino all'altro ieri) ma come densità restiamo tra le prime nazioni al mondo (forse solo il Belgio ci è superiore). È chiaro che quando il ciclismo era uno sport da 5 nazioni al mondo (Italia, Francia, Spagna, Belgio e Olanda portavano a casa quanto? Il 90% delle corse? E per arrivare al 99 bastava probabilmente aggiungere Svizzera, Lussemburgo e Germania), anche i fenomeni saltavano sempre fuori da queste nazioni dominanti, capita ancora oggi nella scherma che non si è mai globalizzata. Era meglio così? Alla fine chi se ne frega se vince un italiano, un francese, un colombiano, un danese, uno sloveno, uno slovacco, da appassionati di ciclismo il campanilismo dovrebbe contare proprio poco. [/QUOTE]
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