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Tour de France
5a tappa 2021 CHANGÉ>LAVAL ESPACE MAYENNE
Testo
<blockquote data-quote="fast1" data-source="post: 6989293" data-attributes="member: 5143"><p>ognuno ha i propri interessi. E l'evoluzione del doping ed i suoi effetti a me interessano.</p><p></p><p>Guarda cosa è accaduto al ciclismo italiano, l'italia è stata all'avanguardia per anni nella ricerca e sperimentazione su come incrementare le prestazioni sportive e abbiamo ottenuto successi notevoli.</p><p></p><p>E quando inizia il declino del ciclismo italiano? Inizia quando cambiano alcune leggi e la maniera di applicarle; il reato di frode sportiva viene applicato anche per i casi di doping e vi sono inchieste particolarmente pubblicizzate con interrogatori, intercettazioni; insomma il doparsi ed il favorire il doping diviene in Italia, nel giro di pochi anni, cosa grave dal punto di vista penale e fonte di grande condanna morale pubblica e discredito. Probabilmente ha avuto un peso anche la morte di Pantani nello spingere verso norme ed applicazioni severe.</p><p>Però, nonostante ciò, l'Italia ha continuato per anni ad avere, anche dopo il 2005 ancora ottimi ciclisti, soprattutto quelli appunto più vecchi e cresciuti nell'epoca in cui l'italia era appunto all'avanguardia nella ricerca delle pratiche di ogni genere per ottenere miglioramenti delle prestazioni. Quando poi questi ciclisti si sono ritirati per motivi d'età, il ciclismo italiano finisce, è finita un'epoca, c'è un crollo visibile dei risultati.</p><p>Probabilmente perchè in Italia esser un medico che favorisce largamente il doping è molto pericoloso e poco conveniente, manca quel clima di favore delle istituzioni che vi era sino a 15 anni fa.</p><p></p><p>E anche quando un ciclista italiano va in una squadra estera, è ora più rischioso coinvolgerlo in pratiche particolarli, perchè ciò significa dargli conoscenze, contatti, fargli sapere indirizzi, nomi,, consuetudini ecc. Tutte cose che un giorno, messo di fronte ad un giudice italiano, potrebbe trovarsi a dover confessare.</p><p>Ma è proprio in generale il clima italiano a non favorire più il doping come 20 anni fa. Guarda anche Cassani: è persona che conosce i ciclisti, ma conoscerà anche dirigenti pubblici nel settore sportivo, medici ecc. E Cassani anni fa è andato in televisione a denunciare pubblicamente la possibilità che si usino motorini. Intendo dire che Cassani non è probabilmente persona che copre pratiche illecite, anzi le denuncia o suggerisce di indagare. E quindi se tu sei il direttore di una squadra straniera in cui vi è un ciclista italiano, prima di offrirgli o favorire sue pratiche illecite (meccaniche o mediche) ci pensi non una, ma 3 volte. Perchè poi sai che magari andrà in nazionale e dopo una birra si farà 2 chiacchiere con Cassani. Anche un medico all'estero che favorisca pratiche dopanti, potrebbe aver interesse a limitare i contatti con ciclisti italiani, viste appunto le norme in Italia e la maniera di applicarle e visto che non vi è più un clima favorevole tra le istituzioni.</p><p>Probabilmente in Italia sono stati persi contatti con medici e si è perso il know how</p><p></p><p>Tutto ciò accade appunto con l'inizio di alcune grandi inchieste, molto mediatiche. </p><p></p><p>Probabilmente in altri paesi le cose sono differenti</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="fast1, post: 6989293, member: 5143"] ognuno ha i propri interessi. E l'evoluzione del doping ed i suoi effetti a me interessano. Guarda cosa è accaduto al ciclismo italiano, l'italia è stata all'avanguardia per anni nella ricerca e sperimentazione su come incrementare le prestazioni sportive e abbiamo ottenuto successi notevoli. E quando inizia il declino del ciclismo italiano? Inizia quando cambiano alcune leggi e la maniera di applicarle; il reato di frode sportiva viene applicato anche per i casi di doping e vi sono inchieste particolarmente pubblicizzate con interrogatori, intercettazioni; insomma il doparsi ed il favorire il doping diviene in Italia, nel giro di pochi anni, cosa grave dal punto di vista penale e fonte di grande condanna morale pubblica e discredito. Probabilmente ha avuto un peso anche la morte di Pantani nello spingere verso norme ed applicazioni severe. Però, nonostante ciò, l'Italia ha continuato per anni ad avere, anche dopo il 2005 ancora ottimi ciclisti, soprattutto quelli appunto più vecchi e cresciuti nell'epoca in cui l'italia era appunto all'avanguardia nella ricerca delle pratiche di ogni genere per ottenere miglioramenti delle prestazioni. Quando poi questi ciclisti si sono ritirati per motivi d'età, il ciclismo italiano finisce, è finita un'epoca, c'è un crollo visibile dei risultati. Probabilmente perchè in Italia esser un medico che favorisce largamente il doping è molto pericoloso e poco conveniente, manca quel clima di favore delle istituzioni che vi era sino a 15 anni fa. E anche quando un ciclista italiano va in una squadra estera, è ora più rischioso coinvolgerlo in pratiche particolarli, perchè ciò significa dargli conoscenze, contatti, fargli sapere indirizzi, nomi,, consuetudini ecc. Tutte cose che un giorno, messo di fronte ad un giudice italiano, potrebbe trovarsi a dover confessare. Ma è proprio in generale il clima italiano a non favorire più il doping come 20 anni fa. Guarda anche Cassani: è persona che conosce i ciclisti, ma conoscerà anche dirigenti pubblici nel settore sportivo, medici ecc. E Cassani anni fa è andato in televisione a denunciare pubblicamente la possibilità che si usino motorini. Intendo dire che Cassani non è probabilmente persona che copre pratiche illecite, anzi le denuncia o suggerisce di indagare. E quindi se tu sei il direttore di una squadra straniera in cui vi è un ciclista italiano, prima di offrirgli o favorire sue pratiche illecite (meccaniche o mediche) ci pensi non una, ma 3 volte. Perchè poi sai che magari andrà in nazionale e dopo una birra si farà 2 chiacchiere con Cassani. Anche un medico all'estero che favorisca pratiche dopanti, potrebbe aver interesse a limitare i contatti con ciclisti italiani, viste appunto le norme in Italia e la maniera di applicarle e visto che non vi è più un clima favorevole tra le istituzioni. Probabilmente in Italia sono stati persi contatti con medici e si è perso il know how Tutto ciò accade appunto con l'inizio di alcune grandi inchieste, molto mediatiche. Probabilmente in altri paesi le cose sono differenti [/QUOTE]
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