Cesenatico - 9 Colli Running: ho coronato il mio sogno
di Daniele Cesconetto
Prima di raccontarvi il mio viaggio, volevo ringraziare chi mi ha aiutato a realizzare il sogno: Missuselena, Graziano, Paolino e Giby. Senza di loro che mi hanno sorretto e accompagnato, le cose non sarebbero andate come leggerete in seguito. Grazie! La mia avventura con la 9 Colli è iniziata il 17 maggio 2003 alle ore 12.00, quando insieme ad altri 47 elementi, ho intrapreso i 205 lunghi km che caratterizzano questa pazza corsa.
In quella edizione, dopo i primi 20 km di pianura ad andatura controllata come da regolamento (circa 2 ore), avevo impostato un ritmo troppo azzardato e così, inconsciamente, era stato linizio della mia fine. Dopo 135 km e a 70 dallarrivo viste le mie condizioni fisiche disastrose, ero stato costretto ad alzare bandiera bianca e a ritornarmene a casa prematuramente. Sentivo però che quello non era un addio, ma solo un arrivederci alla corsa più lunga dItalia. Dopo qualche giorno di riposo ero pronto alla sfida. Quello fu il mio primo ritiro e purtroppo non lultimo. Da quella notte sul monte Pugliano (il 7 ° colle, dove mi sono arreso) qualcosa nel giocattolo interiore, che abbiamo tutti noi che corriamo, si è rotto o si è rovinato. Nei mesi successivi, in seguito diventati anni, ho avuto in continuazione alti e bassi; se devo essere sincero più bassi che alti. E questo sempre nelle distanze dove volevo togliermi delle soddisfazioni come nella 24 ore. Tanta fatica e pochi km. In parole povere non me ne andava bene una.
Come nel 2004. Avevo programmato tutta lannata per questa cavolo di 9 colli e così a metà aprile, per provare la condizione, ho deciso di partecipare alla 24 ore del Delfino ad Alzano Lombardo. Risultato??? Ho esaurito le forze mentali dopo 103 km e mi sono fermato. E pensare che ero andato in terra bergamasca per avvicinarmi ai 200 km. In quelle condizioni non potevo di certo presentarmi a Cesenatico con il rischio (anzi, a certezza) di unaltra delusione.
Allora mi ero iscritto alla Granfondo 9 Colli in bicicletta (che si svolge la domenica stessa ). E vi assicuro che in confronto alla competizione podistica sembra una pedalata ecologica domenicale (tempo finale della granfondo di 8h22'). Nel 2005 qualche maratona appena sotto la 3 ore e qualche ultra fino al fatidico 21 maggio.
Alle ore 12.00 siamo tutti pronti alla partenza sotto lo sguardo meravigliato di numerosi ciclisti, qualche in bocca al lupo tra di noi e parte così il lungo viaggio. Dopo le prime due ore di corsa si arriva ai piedi del 1° colle, il Polenta. Da qui comincia la vera 9 colli (anche se abbiamo già fatto 21 km). Tra i 70 partenti cè un extraterrestre francese, Moros, che come due anni fa parte subito in solitaria per i restanti 180 km e alla fine ferma il cronometro dopo 18 ore e 08 minuti (cose dellaltro mondo!!!). Io invece, dopo lesperienza del 2003, mi ero prefissato di regolare landatura in base ai tempi massimi e spendere il meno possibile nelle numerose salite. Tutto è andato liscio fino al 6° colle, il Perticara al 116° km. Da qui ho cominciato a trascinare le scarpe e la notte ha fatto il resto. Avevo gli occhi che si chiudevano da soli. Al ristoro 10 minuti di pausa con massaggi, cambio di vestiario con quello invernale e si riparte. Ormai era diventata dura anche la discesa. Sulla salita del 7° colle, il Pugliano, in corrispondenza del cartello 70 km allarrivo il mio pensiero ritorna indietro di 730 giorni dove in quei metri dasfalto avevo gettato la spugna. Questanno però, anche se ero malconcio, ero in condizioni nettamente migliori e così ho deciso continuare il mio viaggio verso Cesenatico. Scollinato sul Pugliano mancavano ancora due colli, il Passo delle Siepi e il Gorolo. Intanto il canto degli usignoli nella notte lasciva spazio ai galli che alle prime luci del giorno cominciavano a dare la sveglia. 8° colle, Passo delle Siepi, 4,5 km di salita tutti camminati di buon passo fino ad arrivare in cima al 151° km. Lunga discesa di 9 km fino a Ponte Uso, dove era dislocato lultimo dei cancelli con tempo massimo alle ore 11.00. Il mio orologio segnava le ore 08.20. I tratti al passo cominciavano a diventare sempre più frequenti, e le gambe erano sempre meno reattive. Il colpo di grazia arrivava cosi sullultimo dei colli, il Gorolo: 4,5 di salita con tratti al 17%. In qualche modo mi sono trascinato e sono arrivato al ristoro esausto. Da questo punto mi mancava 30 km tutti da camminare e cosi è stato. Non saprei dire quanto ci abbia messo, ma sono stati i 30 km più lunghi della mia vita. Fortunatamente avevo ancora gambe per camminare, ma allo stesso tempo cominciava a nascere nella mia testa il pensiero che mi venisse un malore improvviso e che fosse andato tutto in fumo a un passo dal realizzare il sogno. Passo dopo passo, 5 km alla volta in un caldo infernale tra gli incitamenti dei ciclisti che passavano al mio fianco. Meno 10 km, 5, 3, lultimo cavalcavia, ultimo km, il rettilineo finale e il mio piccolo ma grande sogno che si avvera dopo 26 ore 44 minuti. Sensazioni indimenticabili che sarà difficile riprovare.