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Alimentazione e biomeccanica
A tutti i condropatici
Testo
<blockquote data-quote="andergrey" data-source="post: 6887199" data-attributes="member: 73312"><p>vi racconto la mia storia se può essere utile a qualcuno.</p><p>Ho 36 anni e vado in bici dal 2008 e non ho mai avuto problemi, non ho mai fatto gare, ho avuto periodi in cui pedalavo spesso e altri che non pedalavo proprio, qualche viaggio in bikepacking e tutto ok. </p><p>in questi ultimi anni sono più costante, mi trasferisco dalla pianura in zona collinare quindi aumento il dislivello annuale e tutto ok.</p><p>Anno 2020 lockdown marzo e aprile. mi alleno 4/5 volte a settimana e faccio esercizi specifici per aumentare la forza ecc (con la seconda bici dedicata al rullo). </p><p>Nel frattempo decido di cambiare i pedali sulla prima bici, passo da look keo 2 max e tacchette grigio ad ultegra e tacchette gialle. Arriva maggio, finalmente si può uscire, prendo la prima bici e inizio su strada, mi sentivo bene dopo gli allenamenti sui rulli e con la voglia di tornare all’aria aperta parto a tutta o quasi.</p><p>dopo un paio di settimane inizio ad avvertire fastidi ad entrambe le ginocchia. Fastidi che vanno e vengono. Inizio a preoccuparmi e vado da un osteopata, gli spiego la situazione, mi visita, preme in vari punti delle gambe e delle ginocchia e non avverto dolori, mi dice che è un semplice sovraccarico, mi da un antinfiammatorio, un integratore per la cartilagine e io mi tranquillizzo e continuo a pedalare. Ma i fastidi, che si fanno sentire principalmente a riposo tornano, allora vado da un biomeccanico per controllare principalmente le tacchette e poi la posizione in bici. Gli spiego tutto e lui mi stravolge abbastanza le regolazioni, soprattutto altezza dove mi porta a 83,5 e arretramento 26 (sono alto 1,85 cavallo 89).. Le prime impressioni infatti sono state quelle di essere altissimo ma mi dice di fidarmi che così non avrò fastidi e pedalo alle angolazioni giuste.. </p><p>Continuo a pedalare ma il problema non si risolve, anzi, a fine estate inizio ad avere fastidi anche durante le uscite (non sempre). Allora decido di fare l’ultima pedalata a fine novembre e prenoto una risonanza che faccio a metà dicembre e vado da un ortopedico con l’esame prima di natale. Prima di guardare la risonanza mi visita, preme in vari punti dove non sento dolore, poi mi prende la gamba in un certo modo e mi dice di fare il muscolo lentamente, e li sento dolore… in entrambe le ginocchia… e dice: questa è sindrome femoro rotulea ma guardiamo l’esame.. Inizia a guardare le immagini e mi spiega dettagliatamente le varie parti del ginocchio dove non riscontra problemi e lesioni. Dice che star fermo non serve e che posso andare in bici (cosa che faccio ripristinando l’altezza sella che avevo prima e rimettendo i pedali look). A questo punto vuole vedere la centratura della rotula e mi manda a fare una Tac con metodo lionese (scan a muscolo rilassato, in tensione e leggermente piegato).</p><p>torno da lui, guarda l’esame e dice che le mie rotule sono perfette, rispettano le distanze e sono nella norma. Mi consiglia di continuare con il ripristino della pedalata, magari andando da un altro biomeccanico se non risolvo da solo. </p><p>kinesi attiva per riequilibrio del quadricipite, riequilibrio del bacino, rinforzo glutei, stabilizzazione coxo femorali, esercizi propriocettivi ecc…</p><p>adesso sto andando in bici il fine settimana e durante la settimana faccio esercizi in autonomia al posto dei rulli.. vorrei andare da un fisioterapista biomeccanico per controllare se l’assetto della bici è corretto ma è fuori regione quindi per ora aspetto.</p><p>rispetto a mesi fa la mia situazione è migliorata anche se tutt’ora ho ancora qualche leggero fastidio. </p><p>Da tutto ciò ho capito che: occhio ai cambi di assetto e che pedalare e basta con frequenza può essere troppo poco per il fisico ed è bene fare anche altro per il rinforzo e la stabilità di tutto il corpo per star meglio in bici e prevenire infortuni. </p><p>E per chi ha problemi e va da un biomeccanico meglio se questo è laureato in fisioterapia.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="andergrey, post: 6887199, member: 73312"] vi racconto la mia storia se può essere utile a qualcuno. Ho 36 anni e vado in bici dal 2008 e non ho mai avuto problemi, non ho mai fatto gare, ho avuto periodi in cui pedalavo spesso e altri che non pedalavo proprio, qualche viaggio in bikepacking e tutto ok. in questi ultimi anni sono più costante, mi trasferisco dalla pianura in zona collinare quindi aumento il dislivello annuale e tutto ok. Anno 2020 lockdown marzo e aprile. mi alleno 4/5 volte a settimana e faccio esercizi specifici per aumentare la forza ecc (con la seconda bici dedicata al rullo). Nel frattempo decido di cambiare i pedali sulla prima bici, passo da look keo 2 max e tacchette grigio ad ultegra e tacchette gialle. Arriva maggio, finalmente si può uscire, prendo la prima bici e inizio su strada, mi sentivo bene dopo gli allenamenti sui rulli e con la voglia di tornare all’aria aperta parto a tutta o quasi. dopo un paio di settimane inizio ad avvertire fastidi ad entrambe le ginocchia. Fastidi che vanno e vengono. Inizio a preoccuparmi e vado da un osteopata, gli spiego la situazione, mi visita, preme in vari punti delle gambe e delle ginocchia e non avverto dolori, mi dice che è un semplice sovraccarico, mi da un antinfiammatorio, un integratore per la cartilagine e io mi tranquillizzo e continuo a pedalare. Ma i fastidi, che si fanno sentire principalmente a riposo tornano, allora vado da un biomeccanico per controllare principalmente le tacchette e poi la posizione in bici. Gli spiego tutto e lui mi stravolge abbastanza le regolazioni, soprattutto altezza dove mi porta a 83,5 e arretramento 26 (sono alto 1,85 cavallo 89).. Le prime impressioni infatti sono state quelle di essere altissimo ma mi dice di fidarmi che così non avrò fastidi e pedalo alle angolazioni giuste.. Continuo a pedalare ma il problema non si risolve, anzi, a fine estate inizio ad avere fastidi anche durante le uscite (non sempre). Allora decido di fare l’ultima pedalata a fine novembre e prenoto una risonanza che faccio a metà dicembre e vado da un ortopedico con l’esame prima di natale. Prima di guardare la risonanza mi visita, preme in vari punti dove non sento dolore, poi mi prende la gamba in un certo modo e mi dice di fare il muscolo lentamente, e li sento dolore… in entrambe le ginocchia… e dice: questa è sindrome femoro rotulea ma guardiamo l’esame.. Inizia a guardare le immagini e mi spiega dettagliatamente le varie parti del ginocchio dove non riscontra problemi e lesioni. Dice che star fermo non serve e che posso andare in bici (cosa che faccio ripristinando l’altezza sella che avevo prima e rimettendo i pedali look). A questo punto vuole vedere la centratura della rotula e mi manda a fare una Tac con metodo lionese (scan a muscolo rilassato, in tensione e leggermente piegato). torno da lui, guarda l’esame e dice che le mie rotule sono perfette, rispettano le distanze e sono nella norma. Mi consiglia di continuare con il ripristino della pedalata, magari andando da un altro biomeccanico se non risolvo da solo. kinesi attiva per riequilibrio del quadricipite, riequilibrio del bacino, rinforzo glutei, stabilizzazione coxo femorali, esercizi propriocettivi ecc… adesso sto andando in bici il fine settimana e durante la settimana faccio esercizi in autonomia al posto dei rulli.. vorrei andare da un fisioterapista biomeccanico per controllare se l’assetto della bici è corretto ma è fuori regione quindi per ora aspetto. rispetto a mesi fa la mia situazione è migliorata anche se tutt’ora ho ancora qualche leggero fastidio. Da tutto ciò ho capito che: occhio ai cambi di assetto e che pedalare e basta con frequenza può essere troppo poco per il fisico ed è bene fare anche altro per il rinforzo e la stabilità di tutto il corpo per star meglio in bici e prevenire infortuni. E per chi ha problemi e va da un biomeccanico meglio se questo è laureato in fisioterapia. [/QUOTE]
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