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ACSI ciclismo, situazione risolta?
Testo
<blockquote data-quote="Bicllo" data-source="post: 3486192" data-attributes="member: 43074"><p>Ciao a tutti, sono un tesserato UDACE con spirito critico. E' da tempo che seguo questo thread ed è molto interessante leggere la diversità di opinioni (tutte assolutamente rispattabili) e la notevole divergenza dei punti di vista. Comunque: ritengo sia ora di smetterla di pensare cose come "gli altri Enti sono cattivi e interessati e aggrediscono l'UDACE solo per invidia, motivi economici, ecc. ecc. ecc.". Giuste o sbagliate che siano, esistono delle leggi e delle regole, che non possono essere messe in discussione in queste sedi: possono soltanto essere rispettate o violate. </p><p>Ora, secondo quanto sancito dal CONI, il rapporto UDACE-ACSI non è conforme a queste regole e deve essere adeguato. Tutto il resto: la storia dell'Associazione, i soci benemeriti, la libertà, l'indipendenza, ecc. ecc. ecc. sono solo parole, che contano anche poco.</p><p></p><p>Poi, non capisco come si possa sostenere che dopo la riunione di giovedì "è tutto come prima". Il comunicato del presidente ACSI dice abbastanza chiaramente che l'UDACE diventerà il "braccio ciclistico" dell'ACSI, ma questo comporta che a livello di struttura il presidente di quello che fino a ieri voleva definirsi "Ente" pur non avendone titolo (ricordo che per il riconoscimento quale EPS nazionale, servono 100.000 tesserati e 1.000 società affiliate), potrà essere solo il presidente di una parte (sezione, lega, area, chiamatela come volete) di esso e dovrà conformarsi allo statuto ed alle regole dell'Ente di cui fa parte.</p><p>In cascata sugli "apparati locali", significa che i Comitati Provinciali UDACE non avranno più nessuna titolarità, ma dovranno diventare parte dei Comitati Provinciali ACSI, e anche qui i presidenti provinciali perderanno la loro titolarità (autonomia) per doversi conformare alle regole dell'ACSI.</p><p>Possono sembrare sottigliezze, ma a mio avviso lo scenario, in un modo o nell'altro, cambierà per forza. Nella forma, l'UDACE non esiste più.</p><p></p><p>Dalle mie parti, dove l'UDACE non è mai stata "totalitaria" ma ha sempre dovuto convivere con UISP e FCI, rischia fortemente di scomparire: il Comitato ACSI della mia Provincia ha sede nella Provincia limitrofa, e già questo è un piccolo fastidio. E poi, cos'è l'ACSI? Da noi nessuno ne conosceva l'esistenza fino allo scorso novembre: nessuna attività organizzata, nessun evento. Solo alcuni bar/ristoranti mascherati da circoli cultural/ricreativi.</p><p></p><p>Vedremo cosa succederà, come tutti, l'unica cosa che mi interessa è di poter correre ovunque e di non aver più a che fare con restrizioni o limitazioni dovute ad "opinioni personali" o interessi di bottega.</p><p>Buone corse a tutti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bicllo, post: 3486192, member: 43074"] Ciao a tutti, sono un tesserato UDACE con spirito critico. E' da tempo che seguo questo thread ed è molto interessante leggere la diversità di opinioni (tutte assolutamente rispattabili) e la notevole divergenza dei punti di vista. Comunque: ritengo sia ora di smetterla di pensare cose come "gli altri Enti sono cattivi e interessati e aggrediscono l'UDACE solo per invidia, motivi economici, ecc. ecc. ecc.". Giuste o sbagliate che siano, esistono delle leggi e delle regole, che non possono essere messe in discussione in queste sedi: possono soltanto essere rispettate o violate. Ora, secondo quanto sancito dal CONI, il rapporto UDACE-ACSI non è conforme a queste regole e deve essere adeguato. Tutto il resto: la storia dell'Associazione, i soci benemeriti, la libertà, l'indipendenza, ecc. ecc. ecc. sono solo parole, che contano anche poco. Poi, non capisco come si possa sostenere che dopo la riunione di giovedì "è tutto come prima". Il comunicato del presidente ACSI dice abbastanza chiaramente che l'UDACE diventerà il "braccio ciclistico" dell'ACSI, ma questo comporta che a livello di struttura il presidente di quello che fino a ieri voleva definirsi "Ente" pur non avendone titolo (ricordo che per il riconoscimento quale EPS nazionale, servono 100.000 tesserati e 1.000 società affiliate), potrà essere solo il presidente di una parte (sezione, lega, area, chiamatela come volete) di esso e dovrà conformarsi allo statuto ed alle regole dell'Ente di cui fa parte. In cascata sugli "apparati locali", significa che i Comitati Provinciali UDACE non avranno più nessuna titolarità, ma dovranno diventare parte dei Comitati Provinciali ACSI, e anche qui i presidenti provinciali perderanno la loro titolarità (autonomia) per doversi conformare alle regole dell'ACSI. Possono sembrare sottigliezze, ma a mio avviso lo scenario, in un modo o nell'altro, cambierà per forza. Nella forma, l'UDACE non esiste più. Dalle mie parti, dove l'UDACE non è mai stata "totalitaria" ma ha sempre dovuto convivere con UISP e FCI, rischia fortemente di scomparire: il Comitato ACSI della mia Provincia ha sede nella Provincia limitrofa, e già questo è un piccolo fastidio. E poi, cos'è l'ACSI? Da noi nessuno ne conosceva l'esistenza fino allo scorso novembre: nessuna attività organizzata, nessun evento. Solo alcuni bar/ristoranti mascherati da circoli cultural/ricreativi. Vedremo cosa succederà, come tutti, l'unica cosa che mi interessa è di poter correre ovunque e di non aver più a che fare con restrizioni o limitazioni dovute ad "opinioni personali" o interessi di bottega. Buone corse a tutti. [/QUOTE]
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