Come mi e' gia' capitato di scrivere sul forum, negli ultimi anni ho vissuto a Mosca, e potrete immaginare la tensione e le incertezze del momento. Sto per rientrare in Italia, sperando di trovare un lavoro avendo passato i quaranta. In verita' ho gia' avuto qualche offerta, ma e' davvero complicato spostarsi cosi', senza preavviso e quando ci sono persone in condizioni comunque peggiori, cercando in piu' di far quadrare il tutto con le necessita' della famiglia. Comunque oggi ho incontrato, forse per l'ultima volta, i miei compagni di uscite con cui ho passato tanti momenti indimenticabili negli ultimi anni. E' difficile descrivere il legame che si prova con certe persone, ma e' facile capire quanto sia importante quando esso si perde di colpo, in maniera inattesa. In verita' in Italia ho diversi amici molto prossimi, ma non sono ciclisti, e pertanto volevo condivedere qui la nostalgia di questo momento, perche' immagino che diversi di voi abbiano un rapporto simile coi propri compagni di uscite. Questo e' il messaggio (tradotto) che gli ho scritto oggi dopo l'ultimo incontro.
Ragazzi!
Sto per partire, e non so se e quando potro' rientrare. Non e' mia abitudine scrivere messaggi di questo tipo, ma il futuro sembra cosi' nuvoloso ed imprevedibile al momento, che voglio fissare le poche cose di cui sono ancora certo. Con voi ho trascorso del tempo ricco, e ricordero' per sempre le scorrazzate lungo il fiume Oka, il freddo implacabile che non ti fa stare in sella quando attraversavamo a marzo il parco Zavidovo, e la tundra sconfinata che abbiamo ammirato insieme dalle colline a est di Nizhny. Non dimentichero' mai quanto sia facile staccare Alexey in salita, e quanto basti poco per convincere Pasha a fare una pausa, e certo nessuno di noi dimentichera' quanto forte russi Renat di notte. Ma c'e' una sola parola per le persone con cui ho condiviso i pericoli della strada, la fatica dei kilometri ed il poco cibo rimasto alla sera per placare la fame... ed e' "amici". E' stato un onore pedalare con ciascuno di voi, e sempre vi offriro' la mia ruota.
Ragazzi!
Sto per partire, e non so se e quando potro' rientrare. Non e' mia abitudine scrivere messaggi di questo tipo, ma il futuro sembra cosi' nuvoloso ed imprevedibile al momento, che voglio fissare le poche cose di cui sono ancora certo. Con voi ho trascorso del tempo ricco, e ricordero' per sempre le scorrazzate lungo il fiume Oka, il freddo implacabile che non ti fa stare in sella quando attraversavamo a marzo il parco Zavidovo, e la tundra sconfinata che abbiamo ammirato insieme dalle colline a est di Nizhny. Non dimentichero' mai quanto sia facile staccare Alexey in salita, e quanto basti poco per convincere Pasha a fare una pausa, e certo nessuno di noi dimentichera' quanto forte russi Renat di notte. Ma c'e' una sola parola per le persone con cui ho condiviso i pericoli della strada, la fatica dei kilometri ed il poco cibo rimasto alla sera per placare la fame... ed e' "amici". E' stato un onore pedalare con ciascuno di voi, e sempre vi offriro' la mia ruota.