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Vediamo allora i dati rapportati al numero di autovetture, anche se ho dei dubbi che sia un metodo corretto dal punto di vista metodologico, visto che le auto non sono l'unico mezzo responsabile degli incidenti mortali.


Sempre dati Eurostat 2019 (UK 2018), vittime per 100.000 auto circolanti


Belgium

10,97

Denmark

7,50

Germany (until 1990 former territory of the FRG)

6,38

Spain

7,15

France

8,41

Italy

8,02

Netherlands

6,75

Switzerland

4,04

United Kingdom

5,83


Come vedi il margine è diverso, ma la Spagna (e pure la Germania ed il Regno Unito) ha comunque un'incidentalità sensibilmente minore di quella italiana. Quegli 87 centesimi valgono circa il 10% in meno, vale a dire 344 persone che sarebbero potute tornare alle loro case ed ai loro affetti.



Oggettivamente ci sono altri fattori, la densità abitativa ha per esempio conseguenze sia negative che positive, perchè se da una parte incoraggia il traffico privato facilita anche il trasporto pubblico. L'altro fattore molto importante è lo stato delle infrastrutture.




Su certe elementi strutturali è inevitabile che Ia capacità economica vada ad influire, ma dobbiamo anche riconoscere che spesso non è questione di quanto, ma di come si spende e soprattutto di come si è speso nel passato. Aggiungiamo pure che la programmazione non è nelle corde italiche, e che non si è capaci di concepire gli investimenti come un qualcosa che dà un frutto nel futuro (citofonare università olandesi...).

Detto questo, voglio essere chiaro che la mia non è una posizione di critica a prescindere al nostro paese, non sono certo uno che soffre di "esterofilia". Come fai giustamente notare anche tu, credo che si debba puntare a fare meglio e non a consolarsi col fatto che, tanto per restare in Europa, la Romania ha un tasso di morti per abitante quasi doppio ed uno per auto più che triplo, o che negli USA si muore quasi il triplo che in Italia.