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allenamento mentale alla resistenza
Testo
<blockquote data-quote="Darius" data-source="post: 385016" data-attributes="member: 3105"><p>Concordo al 100%</p></blockquote><p>Scusate la lunghezza</p><p>CIAO![/quote]</p><p></p><p>Perchè scusarsi, le esperienze che hai raccontato non sono chiacchiere, sono testimonianza di forza, determinazione e passione.</p><p></p><p>Personalmente, nel mio piccolo di cicloturista che non fa gare e che comincia a soffrire già quando quando la strada si inclina da 0 a 1 grado :-), </p><p>quando mi sale in mente la frase tipica "ma chi c... me l'ha fatto fare" allora cerco di applicare alcuni trucchi. </p><p></p><p>Per esempio, come Celticopuro, penso ai piccoli traguardi li' avanti, e mi gratifico quando li passo e continuo (OK ! pronti per il prossimo, forza che puoi farcela!)</p><p></p><p>A volte scandisco a voce la cadenza di pedalata.</p><p></p><p>Quando scalo la montagna cerco di non guardare mai i tornanti che si snodano tanti e lunghi sulla mia testa ma solo la strada avanti alla ruota. </p><p></p><p>Sono pratiche di tipo grossolano naturalmente, di tipo casalingo diciamo, ma comunque costituiscono un primo approccio al problema di come superare percorsi di lunga durata.</p><p></p><p>Lo scopo del post era di capire quanta consapevolezza c'è nel mondo del ciclismo riguardo alle capacità mentali di dominare la fatica e lo stress che essa induce.</p><p></p><p>Se volete e se vi interessa leggete il libro "Preparazione mentale agli sport di resistenza" di Pietro Trabucchi (editrice Elika)</p><p>E' piccolo, si legge facilmente e tratta una problematica purtroppo ancora di nicchia perchè bistrattata dal grande sport italiano.</p><p></p><p>Io ho provato prenderne coscienza in passato quando facevo nuoto agonistico (ho smesso), specialmente nelle gare in mare (avrei fatto il triatleta forse se non fossi arrivato alla bici troppo tardi) ed ho riscontrato cose vere.</p><p>Per esempio ho capito quali meccanismi ci sono dietro l'ansia pre gara (che non sapevo fosse del tutto naturale e temevo) ed ho imparato a conviverci serenamente.</p><p></p><p>Insomma questo ed altro che potremo ancora discutere.</p><p></p><p>Grazie dei contributi e scusate stavolta me della lunghezza.</p><p>[/QUOTE]</p>
[QUOTE="Darius, post: 385016, member: 3105"] Concordo al 100% [/quote]Scusate la lunghezza CIAO![/quote] Perchè scusarsi, le esperienze che hai raccontato non sono chiacchiere, sono testimonianza di forza, determinazione e passione. Personalmente, nel mio piccolo di cicloturista che non fa gare e che comincia a soffrire già quando quando la strada si inclina da 0 a 1 grado :-), quando mi sale in mente la frase tipica "ma chi c... me l'ha fatto fare" allora cerco di applicare alcuni trucchi. Per esempio, come Celticopuro, penso ai piccoli traguardi li' avanti, e mi gratifico quando li passo e continuo (OK ! pronti per il prossimo, forza che puoi farcela!) A volte scandisco a voce la cadenza di pedalata. Quando scalo la montagna cerco di non guardare mai i tornanti che si snodano tanti e lunghi sulla mia testa ma solo la strada avanti alla ruota. Sono pratiche di tipo grossolano naturalmente, di tipo casalingo diciamo, ma comunque costituiscono un primo approccio al problema di come superare percorsi di lunga durata. Lo scopo del post era di capire quanta consapevolezza c'è nel mondo del ciclismo riguardo alle capacità mentali di dominare la fatica e lo stress che essa induce. Se volete e se vi interessa leggete il libro "Preparazione mentale agli sport di resistenza" di Pietro Trabucchi (editrice Elika) E' piccolo, si legge facilmente e tratta una problematica purtroppo ancora di nicchia perchè bistrattata dal grande sport italiano. Io ho provato prenderne coscienza in passato quando facevo nuoto agonistico (ho smesso), specialmente nelle gare in mare (avrei fatto il triatleta forse se non fossi arrivato alla bici troppo tardi) ed ho riscontrato cose vere. Per esempio ho capito quali meccanismi ci sono dietro l'ansia pre gara (che non sapevo fosse del tutto naturale e temevo) ed ho imparato a conviverci serenamente. Insomma questo ed altro che potremo ancora discutere. Grazie dei contributi e scusate stavolta me della lunghezza. [/QUOTE]
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