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Allenamento
Metodologie di allenamento
Allenamento polarizzato
Testo
<blockquote data-quote="gx2" data-source="post: 5673034" data-attributes="member: 12152"><p>in realtà la specificità è solo un'aspetto da considerare.</p><p>L'altro è che mentre i pro sono atleti che arrivano al massimo potenziale, noi amatori per forza di cose no. </p><p>I pro fanno migliaia di km di gare all'anno, noi no.</p><p>I pro fanno il migliore allenamento possibile, le corse a tappe, noi no.</p><p>Quindi loro dall'alto della loro base aerobica, possono permettersi di trascurare aspetti che per un amatore rimangono fondamentali.</p><p></p><p>E cioè che abbiamo prima di tutto un gap aerobico, che va colmato facendo volume anche in z2-z3-4. Tanto volume non significa tutto il volume, nè significa che se faccio z3 faccio solo quella (altro ragionamento a compartimenti stagni).</p><p></p><p>Che chi fa agonismo si debba affidare ad un preparatore è una leggenda metropolitana. Allenarsi bene non è difficile, però bisogna conoscersi e avere pazienza.</p><p>bisogna</p><p>pestare forte</p><p>riposare forte*</p><p>mangiare forte*</p><p>correre correre correre (il migliore allenamento)</p><p>lavorare sui propri limiti e non solo su ciò che riesce facile</p><p></p><p>C'è un libro, la bibbia di friel, che dovrebbe essere venduto tipo manuale d'uso insieme alle biciclette <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" /></p><p>Altri testi hanno reso assai facile e stimolante l'allenamento col pm.</p><p>Se a questi poi ci si aggiunge un minimo di curiosità nel provare cose (relativamente) nuove, si riesce ad avere un quadro abbastanza completo di ciò che è necessario per migliorare. </p><p>Poi se uno è alle prime armi (ma va in bici da almeno 1-2 anni) e vuole arrivare subito al 80-90% del proprio limite, oppure non ha voglia nè tempo di leggersi nulla, allora va bene il preparatore. Ma se si vuole arrivare al 100%, solo organizzando perfettamente il proprio tempo e gestendo perfettamente carichi e recuperi, in base alle proprie vicende extra-ciclistiche, questo è possibile. </p><p></p><p>* un preparatore non può dirti come mangiare, nè come gestire le tue fonti di stress o almeno no npuò farlo professionalmente. Eppure la prestazione si può dividere in parti uguali tra questi aspetti: allenamento, alimentazione, gestione dello stress. Se uno di questi 3 non è corretto la prestazione ne risente.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gx2, post: 5673034, member: 12152"] in realtà la specificità è solo un'aspetto da considerare. L'altro è che mentre i pro sono atleti che arrivano al massimo potenziale, noi amatori per forza di cose no. I pro fanno migliaia di km di gare all'anno, noi no. I pro fanno il migliore allenamento possibile, le corse a tappe, noi no. Quindi loro dall'alto della loro base aerobica, possono permettersi di trascurare aspetti che per un amatore rimangono fondamentali. E cioè che abbiamo prima di tutto un gap aerobico, che va colmato facendo volume anche in z2-z3-4. Tanto volume non significa tutto il volume, nè significa che se faccio z3 faccio solo quella (altro ragionamento a compartimenti stagni). Che chi fa agonismo si debba affidare ad un preparatore è una leggenda metropolitana. Allenarsi bene non è difficile, però bisogna conoscersi e avere pazienza. bisogna pestare forte riposare forte* mangiare forte* correre correre correre (il migliore allenamento) lavorare sui propri limiti e non solo su ciò che riesce facile C'è un libro, la bibbia di friel, che dovrebbe essere venduto tipo manuale d'uso insieme alle biciclette :mrgreen: Altri testi hanno reso assai facile e stimolante l'allenamento col pm. Se a questi poi ci si aggiunge un minimo di curiosità nel provare cose (relativamente) nuove, si riesce ad avere un quadro abbastanza completo di ciò che è necessario per migliorare. Poi se uno è alle prime armi (ma va in bici da almeno 1-2 anni) e vuole arrivare subito al 80-90% del proprio limite, oppure non ha voglia nè tempo di leggersi nulla, allora va bene il preparatore. Ma se si vuole arrivare al 100%, solo organizzando perfettamente il proprio tempo e gestendo perfettamente carichi e recuperi, in base alle proprie vicende extra-ciclistiche, questo è possibile. * un preparatore non può dirti come mangiare, nè come gestire le tue fonti di stress o almeno no npuò farlo professionalmente. Eppure la prestazione si può dividere in parti uguali tra questi aspetti: allenamento, alimentazione, gestione dello stress. Se uno di questi 3 non è corretto la prestazione ne risente. [/QUOTE]
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