Il "problema" è che il ciclismo si è globalizzato. Ci sono molte nazioni e conseguente molti giovani ciclisti che vogliono emergere.
E per fare questo preferiscono la "prestazione" alla sicurezza.
Volate al limite e discese (talvolta) oltre il limite per primeggiare.
Per avere assicurato il contratto e magari (si spera) guadagni importanti.
Quello che negli anni 80/90/00 era il doping ora lo è la prestazione a scapito della propria ed altrui sicurezza.
Tornare indietro in termini di materiali non credo sia la soluzione.
Per me la soluzione non esiste come ha detto ieri Bettiol interrogato sull'argomento.
Ha detto inoltre che si sente più sicuro in gara che in allenamento e che sono "tragiche fatalità".
Sul fatto che siano "tragiche" non vi alcun dubbio.
Sul fatto che siano "fatalità" non lo credo per le ragioni che ho detto sopra.
Tuttavia non riesco ad individuare soluzioni percorribili.
Tantomeno quella di tornare ai rim (che ho ancora sulla mia bici) o con gomme da 20mm (personalmente le ho da 25mm ma solo perchè non c'è luce sul telaio per montare i 28mm).